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Assicurazione auto storica: come si fa e quanto costa?

La polizza RCA è obbligatoria per la circolazione della vettura, comportando una spesa fissa per l'automobilista. Se, però, si è in possesso di un'auto storica, il risparmio può essere notevole: le differenze rispetto a un veicolo più recente riguardano anche il bollo.

A cura di: Enrico Campanelli
A cura di: Esperto di assicurazioni
Laureato in Economia e Commercio all'Università del Salento, si dedica alla scrittura di contenuti in ambito di assicurazioni per portali auto e blog di settore. Inizia a curare la sezione Assicurazioni di Segugio.it dal 2019.

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Tempo di lettura 4 minuti
Aggiornato il 07/11/2024
auto storica su strada
I vantaggi di un'assicurazione auto storica

Le auto storiche possono usufruire di tutta una serie di agevolazioni, tra cui ottenere una polizza di assicurazione ad hoc, ovvero una copertura che opera come una tradizionale polizza RCA auto ma che, rispetto a quest’ultima, garantisce un premio più basso. Il risparmio deriva dal fatto che le auto storiche sono generalmente utilizzate meno delle vetture più recenti, il che si traduce in una minore probabilità di causare un sinistro.

Alcune assicurazioni propongono polizze per auto storiche che non prevedono per l’assicurato la classe di merito, basata sul meccanismo bonus-malus, garantendo un premio ridotto e fisso, che non subisce variazioni in base al comportamento di guida dell’assicurato. Si tratta di coperture particolarmente economiche, il cui costo si aggira in media sui 150 euro l’anno, ma che vengono offerte soprattutto per vetture storiche con più di 30 anni.

Il vantaggio economico riguarda anche chi possiede una collezione di macchine storiche. In particolare, è possibile usufruire della formula garage, che assicura l’intero parco garantendo un vantaggio economico rispetto alla stipula delle singole polizze.

Ricordiamo anche che le assicurazioni per auto storiche consentono di aggiungere una o più garanzie accessorie, come la polizza infortuni conducente, la polizza cristalli o la polizza assistenza stradale, in modo da personalizzare la copertura in base alle proprie esigenze.

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Quando un’auto viene considerata storica?

Per rientrare in questa categoria, è necessaria l’iscrizione della vettura a un Registro ASI, Automotoclub Storico Italiano. Per alcuni modelli, è possibile, in alternativa, effettuare l’iscrizione in un Registro Alfa Romeo, Fiat o Lancia.

La vettura da iscrivere deve possedere i seguenti requisiti:

  • essere immatricolata da almeno 20 anni;
  • conservare tutte le caratteristiche originali di fabbrica;
  • essere in buono stato;
  • rientrare nella lista ACI (Automobile Club d’Italia) dei modelli da salvaguardare.

Con l'iscrizione del veicolo, vengono rilasciati l'attestato di iscrizione con il nominativo del club di appartenenza e il Certificato di Rilevanza Storica (CRS).

Iscrizione ASI: a chi rivolgersi

Il proprietario della vettura dovrà presentare richiesta a uno dei Club Federati ASI presenti in tutta Italia.

Per effettuare l’iscrizione, sono necessari i seguenti documenti:

  • copia della carta d’identità o della patente;
  • copia del certificato di proprietà (o del foglio complementare) e della carta di circolazione dell’auto;
  • fotografie della vettura (di fianco, di fronte e dietro) e del numero di telaio.

Le domande sono valutate da una commissione composta da esperti del settore e l'iscrizione dell'auto può essere respinta se questa non è in possesso dei requisiti di storicità. In particolare, la vettura deve essere stata immatricolata da più di 20 anni e aver mantenuto la sua originalità, quindi non devono essere presenti modifiche che ne abbiano stravolto le caratteristiche.

Con l’iscrizione dell’auto, il Club rilascia un attestato di iscrizione del veicolo e il Certificato di Rilevanza Storica (CRS). La quota di iscrizione all'ASI è attualmente di 41,32 euro l'anno. A questo importo, va aggiunta la somma da corrispondere al club, che è variabile: l'ammontare complessivo di entrambi non è mai inferiore ai 100 euro, da versare annualmente direttamente al Club.

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Assicurazione auto storiche senza iscrizione ASI, è possibile?

Ricordiamo che un'auto immatricolata da più di 20 anni, ma non iscritta all'ASI, è semplicemente un'auto datata, non un'auto storica. Dunque, non è possibile sottoscrivere assicurazioni per auto storiche senza iscrizione all'ASI o ad altro registro equivalente.

L’auto storica è diversa dall’auto d’epoca

L’articolo 60 del Codice della Strada stabilisce che le auto d’epoca sono mezzi non più elencati all’interno del Pubblico Registro Automobilistico (PRA) “perché destinati alla loro conservazione in musei o locali pubblici e privati, ai fini della salvaguardia delle originarie caratteristiche tecniche specifiche della casa costruttrice”. Questi veicoli sono iscritti in apposito elenco presso il Centro storico del Dipartimento per i trasporti terrestri.

Lo stesso articolo stabilisce che per poter circolare “devono essere provvisti di una particolare autorizzazione rilasciata dal competente ufficio del Dipartimento per i trasporti terrestri nella cui circoscrizione è compresa la località sede della manifestazione o del raduno ed al quale sia stato preventivamente presentato, da parte dell'ente organizzatore, l'elenco particolareggiato dei veicoli partecipanti”.

Auto storiche: ci sono anche i vantaggi sul bollo

Le auto storiche hanno anche un vantaggio sul pagamento del bollo auto. Le auto storiche con un'età compresa tra i 20 e i 29 anni possono approfittare dal 1° gennaio 2019 di uno sconto del 50% sull’importo originario del bollo. La riduzione non è automatica, perché i proprietari devono presentare la domanda di aggiornamento della carta di circolazione presso un’agenzia di pratiche automobilistiche o alla Motorizzazione Civile, allegando la fotocopia del Certificato di Rilevanza Storica.

Diverso è il discorso per le auto con più di 30 anni, per cui non grava il bollo auto inteso come tassa di possesso, ma una tassa di circolazione, dovuta solo se il mezzo circola su strade pubbliche. L’entità della tassa non dipende dalla potenza del modello e viene stabilita da Regioni e Province autonome in una misura forfettaria, variando dai 25,82 euro ai 31,24 euro.

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