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Che cos’è la scatola nera o black box?

La scatola nera (o black box) è sempre più diffusa tra gli automobilisti italiani. Si tratta di un dispositivo elettronico dotato di un localizzatore GPS che permette di registrare tutte delle informazioni riguardanti il mezzo di trasporto e il comportamento del guidatore

Che cos’è la scatola nera o black box?

La scatola nera - o black box - è un dispositivo elettronico dotato di un localizzatore GPS che, una volta installato sul veicolo, permette il monitoraggio delle informazioni inerenti il mezzo di trasporto e lo stile di guida del suo conducente. Nello specifico, la scatola permette di registrare:

  • la posizione e tutti gli spostamenti effettuati dal veicolo (in modo da conoscere il percorso compiuto e i relativi tempi di marcia e di sosta);
  • le accelerazioni e le decelerazioni;
  • le marce inserite (quando vengono cambiate e a quale andamento si mantiene il numero di giri del motore);
  • i chilometri percorsi in un determinato periodo;
  • l’attivazione e il funzionamento di tutti i sistemi di sicurezza di cui è dotata la vettura, come ad esempio gli airbag o la frenata automatica di emergenza;
  • gli eventuali impatti della macchina contro altri veicoli o cose, memorizzando luogo, velocità e intensità dell’evento crash.

I vantaggi della black box

La compagnia potrà tutelarsi da eventuali frodi e inganni nell’ambito della definizione dell’incidente, in quanto le informazioni aiuteranno a ricostruire la dinamica di un eventuale sinistro e ad accertare se ci sono responsabilità del guidatore.

Il maggior controllo permetterà all’assicurato di ottenere una polizza assicurativa a un prezzo più vantaggioso: l'entità del risparmio dipende dalla sua età ed esperienza di guida, dalla città in cui è residente, dalla classe di merito assegnata e dal numero di incidenti presenti sull'attestato di rischio. 

I benefici per il cliente non sono solo economici: il localizzatore permette anche di individuare l’automobile in caso di furto, di inserire servizi a valore aggiunto (quali ad esempio gli appuntamenti per la manutenzione dell’autoveicolo) e di avere agevolazioni sulle garanzie accessorie legate alla copertura assicurativa. Inoltre, in caso di incidente alcune black box fanno partire in automatico la chiamata ai soccorsi, evitando che l'automobilista resti solo in un momento di emergenza.

Scatola nera: sono previsti sconti obbligatori sull’RC Auto?

Il Disegno di legge concorrenza, approvato nell’agosto del 2017, ha imposto sconti significativi sui premi delle polizze auto che includono l’installazione della black box. Tuttavia, i bonus obbligatori non sono ancora partiti a causa della mancanza del decreto attuativo.

Gli sconti restano quindi a discrezione delle varie assicurazioni e si aggirano in media tra il 15% e il 20%. Le compagnie hanno tutto l’interesse ad applicare questa riduzione: come già detto, si tutelano dal rischio di frodi o di ricostruzioni di comodo in caso di incidente.

La tutela dei dati registrati

Un aspetto fondamentale riguarda la miriade di dati personali in mano alle compagnie di assicurazione. Da questo punto di vista è importante sottolineare che il conducente è tutelato con dei limiti posti dal Garante della Privacy, in quanto le informazioni relative al veicolo possono essere accertate solo nel caso di avvenuto incidente. Con la legge del 22 maggio 2012 il Garante della privacy ha ritenuto necessario tutelare il consumatore attraverso dei vincoli per le imprese assicurative, che potranno trattare i dati personali di soggetti identificati esclusivamente in caso di sinistro o in occasione delle scadenze contrattuali.

La black box può essere utilizzata come prova in sede processuale. Secondo l’articolo 145-bis del Codice delle assicurazioni private, “le risultanze del dispositivo formano piena prova, nei procedimenti civili, dei fatti a cui esse si riferiscono, salvo che la parte contro la quale sono state prodotte dimostri il mancato funzionamento o la manomissione del predetto dispositivo”. Lo stesso articolo, al comma 6, stabilisce anche che l’assicurato non può disinstallare, manomettere o comunque rendere non funzionante la scatola nera già installata, pena l’annullamento degli sconti.

Quanto costa e dove si monta la scatola nera

Il dispositivo viene concesso dall’assicurazione in comodato d’uso gratuito. L’installazione, da effettuarsi presso un’officina convenzionata con la società assicuratrice, è completamente a carico della compagnia, così come stabilito dal Decreto Monti del 2012.

La black box è un congegno di grandezza pari a un cellulare che può essere montato sulla batteria dell'auto in posizione nascosta dietro ai pannelli di rivestimento del cruscotto. Il montaggio deve avvenire entro un certo termine dalla data di sottoscrizione della polizza, quantificato di norma in 15 giorni. Non è richiesto alcun costo neanche per disinstallarla, con l’assicurato che non dovrà fare altro che recarsi nella stessa officina dove ha effettuato l’installazione.

Aumentano gli automobilisti che la preferiscono

La diffusione sul mercato della black box è aumentata vertiginosamente, passando dal 6% del 2013 al 23,2% del III trimestre del 2020.

Il tasso di penetrazione del dispositivo è eterogeneo: l’apprezzamento maggiore viene riscontrato nel sud Italia. Nel periodo luglio-settembre del 2020 si sono registrati valori superiori al 40% a Reggio Calabria, Crotone, mentre a Napoli e Caserta il dispositivo è presente rispettivamente nel 57,2% e 66,1% dei contratti RC Auto. Sempre nello stesso periodo si sono avuti incrementi tra il 2,5% e il 5% a Verbano-Cusio-Ossola, Viterbo, Como, Rovigo, Parma e Isernia.

La diffusione delle polizze con black box è invece sui livelli minimi nel nord-est d’Italia, con Bolzano, Belluno e Trento che fanno segnare una percentuale di contratti telematici del 4,3%, 7,9% e 8,3%.

Meno incidenti con la black box

Un’indagine dell’ANIA (Associazione Nazionale delle Imprese Assicurative) ha stabilito che chi installa la black box ha una condotta di guida più responsabile, un comportamento che quindi fa diminuire la probabilità di provocare sinistri. Lo studio ha rilevato una riduzione della sinistrosità per i veicoli controllati dal congegno quasi doppia rispetto a quella delle auto che non montano il sistema di sorveglianza (rispettivamente -14,3% contro -7,7%).

La riduzione riguarda soprattutto i profili più sinistrosi. In particolare, gli assicurati con età compresa tra i 27 e i 31 anni, per i quali si registra una penetrazione della scatola nera di oltre il 14%, hanno avuto una frequenza sinistri mediamente più bassa di quasi il 30%. Prendendo invece come riferimento le vetture di media potenza (tra i 117 e i 130 cavalli) dotate di uno strumento telematico, è stata rilevata una riduzione della sinistrosità di oltre il 22%.

Ultimo aggiornamento febbraio 2021

A cura di: Enrico Campanelli

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