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Smarrimento del certificato di proprietà dell'auto: ecco cosa fare

Il certificato di proprietà è essenziale per vendere, demolire o radiare un’auto. Se lo hai smarrito, è importante sapere come agire. In questa guida trovi tutte le istruzioni per richiedere il duplicato, evitando errori o ritardi nelle pratiche. Ecco cosa sapere.

A cura di: Davide Raia
A cura di: Esperto di mercati energetici, telefonia e assicurazioni
Dal 2007 inizia a collaborare come editor per agenzie di comunicazione e importanti realtà editoriali italiane, specializzandosi nella realizzazione di contenuti legati a tariffe energetiche, telefoniche e assicurative. Dal 2024 inizia a collaborare con Segugio.it.

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Tempo di lettura 4 minuti
Pubblicato il 13/05/2025
certificato proprietà auto
Hai smarrito il certificato proprietà auto? Ecco cosa fare

Il certificato di proprietà dell’auto è un documento fondamentale per comprovare chi è il legittimo proprietario del veicolo. È necessario per diverse operazioni, come la vendita, la demolizione, la richiesta di radiazione dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA) e, in generale, per ogni pratica burocratica che coinvolga la titolarità del mezzo. Per questo motivo, perdere il certificato di proprietà può generare incertezza o rallentamenti nelle pratiche amministrative.

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Oggi esistono due versioni di questo documento auto: quella cartacea, ancora in uso per i veicoli più vecchi, e quella digitale, introdotta nel 2015. In entrambi i casi, è possibile ottenere un duplicato, ma le procedure cambiano a seconda della tipologia. In questa guida vediamo cosa fare in caso di smarrimento, quali documenti servono e quanto costa richiedere un nuovo certificato.

Cosa fare in caso di smarrimento del certificato di proprietà?

Nel momento in cui ci si accorge di aver smarrito il certificato di proprietà cartaceo del proprio veicolo, è decisivo agire con prontezza per evitare che il documento venga eventualmente utilizzato in modo improprio e per non incorrere in problemi burocratici successivi. Il primo passo da compiere è presentare una denuncia di smarrimento presso le autorità competenti, ovvero i Carabinieri o la Polizia di Stato. La denuncia serve a ufficializzare la perdita e a mettere agli atti l’impossibilità di esibire il documento originale.

La denuncia di smarrimento

La denuncia può essere sporta direttamente dal proprietario del veicolo, ma anche da un delegato munito di copia del documento d’identità del titolare e di una delega scritta. Al termine della procedura, viene rilasciata una ricevuta che ha valore legale e che dovrà essere conservata con cura: sarà indispensabile per presentare la richiesta del duplicato.

È bene sapere che questa procedura riguarda esclusivamente i certificati cartacei. Dal 2015, infatti, l’ACI ha introdotto il Certificato di Proprietà Digitale (CDPD), che ha progressivamente sostituito il formato tradizionale. Se il proprio veicolo è stato immatricolato dopo l’introduzione del CDPD o ha già effettuato il passaggio al formato digitale, non sarà necessario sporgere denuncia: in questi casi, il documento non viene smarrito in senso stretto, perché è custodito in formato elettronico e sempre consultabile online.

Come richiedere il duplicato del certificato di proprietà?

Dopo aver presentato la denuncia di smarrimento (se necessaria), si può procedere con la richiesta del duplicato. L’operazione può essere effettuata in due modi: direttamente presso un’unità territoriale dell’ACI – PRA (Pubblico Registro Automobilistico), oppure rivolgendosi a un’agenzia di pratiche auto autorizzata. In entrambi i casi, è importante preparare tutta la documentazione richiesta per evitare rallentamenti.

Il modulo da compilare è il NP3C, scaricabile dal sito dell’ACI o reperibile in formato cartaceo presso gli sportelli. A questo modulo vanno allegati:

  • la denuncia di smarrimento rilasciata dalle forze dell’ordine (solo per i certificati cartacei);
  • una copia del documento d’identità del proprietario del veicolo in corso di validità;
  • una copia del codice fiscale (tessera sanitaria o altro documento equivalente).

Chi sceglie di affidarsi a un’agenzia potrà delegare completamente la procedura, ma dovrà comunque fornire gli stessi documenti.

Certificato di proprietà digitale

In caso di Certificato di Proprietà Digitale (CDPD), non è necessario richiedere un duplicato: il documento è custodito nei registri telematici del PRA ed è consultabile online sul sito ufficiale dell’ACI. Per accedervi basta inserire la targa del veicolo e il codice di accesso personale fornito al momento della registrazione, oppure utilizzare SPID o altri strumenti di identità digitale.

Quanto costa il duplicato?

Il rilascio del duplicato del certificato di proprietà comporta un costo fisso di 13,50 euro, corrispondente all’emolumento ACI previsto per questa tipologia di pratica. A questo importo si possono aggiungere spese accessorie, che variano in base al canale utilizzato per inoltrare la richiesta.

Se ci si affida a un’agenzia di pratiche auto o a uno Sportello Telematico dell’Automobilista (STA), è probabile che vengano richiesti costi aggiuntivi per il servizio di intermediazione. Queste tariffe non sono fisse e possono variare da un operatore all’altro, quindi è consigliabile chiedere sempre un preventivo prima di procedere.

Va inoltre considerato che, in caso di richiesta tramite delegato, potrebbero essere necessarie ulteriori copie di documenti d’identità e, in alcuni casi, il pagamento di imposte di bollo aggiuntive, soprattutto se l’intervento rientra in pratiche più ampie (es. trasferimento di proprietà contestuale).
Chi possiede un Certificato di Proprietà Digitale, invece, non deve sostenere alcun costo: il documento è sempre accessibile gratuitamente online, senza bisogno di duplicati né interventi manuali.

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Esiste ancora il certificato di proprietà cartaceo?

Dal 5 ottobre 2015, l’ACI ha avviato una riforma che ha sostituito il tradizionale certificato di proprietà cartaceo con una versione digitale, denominata Certificato di Proprietà Digitale (CDPD). L’obiettivo è stato quello di semplificare la gestione documentale, ridurre il rischio di smarrimento e rendere più sicure ed efficienti le pratiche automobilistiche.

Tutti i veicoli immatricolati o trasferiti di proprietà dopo questa data ricevono esclusivamente il certificato digitale, e non viene più stampato alcun documento fisico. Anche per i veicoli più vecchi, nel momento in cui si effettua una nuova registrazione (ad esempio, una voltura), il sistema aggiorna automaticamente la posizione sostituendo il cartaceo con il CDPD.

Il Certificato di Proprietà Digitale è conservato nei registri elettronici del PRA e può essere consultato in qualunque momento tramite il portale dell’ACI. Per accedere sono necessari la targa del veicolo e il codice di accesso personale rilasciato al momento della registrazione. In alternativa, si possono utilizzare credenziali SPID, CIE o CNS.

Chi è ancora in possesso di un vecchio certificato cartaceo può comunque continuare a usarlo fino a che non interviene una nuova pratica che ne determini la sostituzione. In caso di smarrimento, la procedura da seguire è quella prevista per i documenti non digitali, come descritto sopra.

In caso di smarrimento del certificato di proprietà dell’auto, insomma, bisogna agire tempestivamente per non ostacolare eventuali pratiche come la vendita o la demolizione del veicolo. La procedura per ottenere un duplicato è relativamente semplice, soprattutto se si è già in possesso della versione digitale.
Chi ha ancora il vecchio certificato cartaceo dovrà invece seguire l’iter previsto, a partire dalla denuncia alle autorità e dalla richiesta all’ACI o a un’agenzia autorizzata. In entrambi i casi, è utile verificare con attenzione i documenti richiesti e, se necessario, affidarsi a un professionista per evitare errori.

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