I dati che incidono sulla polizza
I parametri da considerare per calcolare il premio assicurativo sono tanti. Tra questi, troviamo alcuni fattori relativi all'assicurato, come la classe di merito e il suo luogo di residenza, e altri relativi al veicolo, come il modello, l'anzianità e l'alimentazione.
L’RC Auto è una polizza assicurativa necessaria per circolare con il proprio veicolo che risarcisce i danni causati a terzi in caso di sinistro.
La polizza viene stipulata dal contraente a fronte del pagamento di un premio, la cui formazione dipende da una serie fattori che si possono raggruppare in tre categorie:
- le caratteristiche dell’assicurato;
- i dati riportati sul suo attestato di rischio;
- le caratteristiche del veicolo.
Vediamo nel dettaglio cosa comprendono le singole voci.
Le caratteristiche dell’assicurato
Tra i parametri personali che influiscono sull’entità del premio troviamo:
- l’età;
- l’anzianità della propria patente;
- la località di residenza;
- la formula di guida.
È risaputo infatti che l’RC Auto per i giovani neopatentati è più costosa, in quanto considerati dalle compagnie meno esperti alla guida e quindi più a rischio di incidenti.
Per quanto riguarda la località di residenza, c’è da dire che solitamente si paga di più nelle zone dove si verifica un più alto numero di sinistri, come ad esempio in alcune città del sud Italia (Napoli su tutte).
Da non trascurare la scelta in fase di stipula del contratto della formula di guida, che comprende la guida libera, la guida esperta o la guida esclusiva.
La prima risulta essere l’opzione più costosa, perché la compagnia di assicurazione si obbliga a risarcire anche i sinistri causati da conducenti diversi dal proprietario del mezzo (i dati di tutti i guidatori ulteriori devono essere indicati nel contratto di polizza). Si ottiene invece un risparmio sul premio con la guida esperta, che autorizza la guida il veicolo assicurato agli automobilisti con età di almeno 22-26 anni ed in possesso della patente di guida da almeno 2-3 anni, e con la guida esclusiva, perché restringe il numero di conducenti a un solo patentato, ossia il soggetto intestatario della polizza.
Il mancato rispetto del vincolo della formula di guida comporta la possibilità per la compagnia di attivare un’azione di rivalsa nei confronti dell’assicurato.
I dati dell’attestato di rischio
L’attestato di rischio è un documento che racconta la storia dell’assicurato, indicando la classe di merito e la sinistrosità pregressa – quest’ultima intesa come il numero di incidenti suddivisi in base alla responsabilità dell’assicurato (principale, paritaria o con concorso di colpa).
In particolare, il premio della polizza varia soprattutto in base alla classe di merito. È espressa da un numero che varia tra 1 e 18, con la 1 che indica i guidatori più virtuosi, a cui corrisponde un premio più conveniente, e la 18 i più sinistrosi, che versano una tariffa più consistente. A regolare la classe di merito è il sistema del bonus-malus, che misura le attribuzioni dovute all’eventuale presenza di incidenti sull’attestato di rischio: maggiore è il numero di sinistri, maggiore sarà il premio da pagare.
Ricordiamo che il bonus-malus ha un funzionamento molto semplice. Il meccanismo prevede che l’assicurato sia premiato con un bonus, vale a dire una classe inferiore a quella d’origine, qualora non sia stato riconosciuto responsabile di un sinistro nel corso dell’anno precedente, mentre viene penalizzato con l’assegnazione di un malus, salendo di due categorie, nel caso in cui abbia responsabilità maggioritaria nell’incidente (più del 50%), con conseguente aumento del premio.
Le caratteristiche del veicolo
Tra le caratteristiche del mezzo che incidono sul calcolo del premio ci sono:
- la data di immatricolazione;
- i cavalli fiscali e l’alimentazione;
- il suo utilizzo;
- la presenza di un antifurto.
In particolare, bisogna tener presente che un mezzo immatricolato recentemente viene tariffato meno di uno più datato, in quanto quello nuovo viene considerato dalla compagnia più sicuro ed efficiente, oltre che meno soggetto al rischio di un sinistro.
Inoltre, il premio aumenta al crescere dei cavalli fiscali, un valore legato alla cilindrata (espressa in cc, centimetri cubici) del motore. Delle apposite tabelle di conversione consentono di stabilire il numero di cavalli fiscali in base alla cilindrata della vettura: ad esempio, per un range compreso tra 1372,6 e 1505,8 centimetri cubici corrispondono 16 cavalli fiscali, mentre tra 1930,6 e 2080,1 cc il valore corrispondente è di 20 cavalli fiscali.
Per quanto riguarda l'alimentazione, c’è da evidenziare che le vetture bi-fuel (benzina/GPL o benzina/metano) e diesel sono tariffate maggiormente perché soggette statisticamente a percorrenze maggiori.
I costi dell’assicurazione variano anche in base al tipo di utilizzo del mezzo, risultando più alti per chi dichiara di utilizzarlo per tragitti casa-lavoro piuttosto che solo durante il tempo libero.
RC Auto: sul costo della polizza incide anche la scatola nera?
La scatola nera (o black box) è un dispositivo che registra le informazioni relative allo stile di guida del conducente, accertando così le responsabilità di quest’ultimo in caso di un eventuale sinistro. Dunque, attraverso l’installazione della black box sul veicolo, la compagnia si tutela da eventuali frodi e inganni nell’ambito della definizione dell’incidente. Il maggior controllo dell'impresa assicurativa consente al cliente di ottenere uno sconto sul premio dell’RC Auto.
Tuttavia, la scelta di polizze legate a questo strumento è calata sensibilmente negli ultimi anni: i dati IVASS dicono che era presente su oltre il 22% delle auto a fine 2018, mentre a fine 2023 si è registrato un calo fino al 18%.
Questa riduzione è legata principalmente al risparmio. Lo conferma una recente indagine di Segugio.it, che ha confrontato la miglior offerta con scatola nera con la miglior offerta senza scatola nera tra i preventivi del 2018 e quelli del 2023. Il risultato del report indica che il risparmio medio nel quarto trimestre 2023 è stato pari a 51,3 euro, oltre il 40% in meno rispetto allo stesso periodo del 2018. Dunque, un risparmio minore rende i consumatori meno disposti ad installare la scatola nera sulla propria auto.
Ultimo aggiornamento settembre 2024