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Veicoli con targa estera: le nuove norme per circolare in Italia

Cambia la disciplina che regola l’utilizzo di un veicolo con targa straniera sulle strade nazionali: chi trasferisce la propria residenza in Italia avrà tre mesi di tempo prima dell’obbligo di targa italiana. Per i trasgressori è prevista anche una multa fino a 1.600 euro.

Pubblicato il 14/02/2022
automobilista con cacciavite che smonta una targa da un'auto di colore rosso
Veicoli con targa estera: tutte le informazioni

Novità in tema di circolazione dei mezzi con targa straniera sul territorio italiano, con una nuova linea di indirizzo comunitario che corregge la precedente normativa imposta dal decreto sicurezza.

In particolare, è cambiato dal primo febbraio scorso il periodo di utilizzo di questi mezzi per chi si trasferisce in Italia: auto, moto, autocarri e camion possono ora circolare con targa estera per un periodo massimo di tre mesi dalla data di iscrizione del proprietario all'anagrafe nazionale (contro i precedenti sessanta giorni). Passato questo termine, il veicolo dovrà essere re-immatricolato con targa italiana, oppure trasferito nuovamente all’estero.

Per il proprietario/trasgressore è prevista una multa compresa tra i 400 e i 1.600 euro, il ritiro della carta di circolazione, il trasporto del mezzo in un’area privata non soggetta a pubblica circolazione e l’obbligo di re-immatricolarlo o di portarlo all’estero.

Casi particolari

Un’altra novità sarà invece in vigore dal 18 marzo 2022. Se a guidare il mezzo con targa estera è un soggetto già residente in Italia, e non il proprietario, occorrerà portare a bordo un documento dove si deduce a che titolo il veicolo è stata concesso al guidatore. Inoltre, se quest’ultimo utilizza l’auto per più di 30 giorni (anche non continuativi in un anno solare) sarà obbligatorio registrare il titolo e la durata della concessione al Pubblico Registro Automobilistico (PRA).

L'assenza della documentazione, accertata dalle forze dell'ordine, farà scattare una multa di 250 euro e il fermo amministrativo del mezzo. Il guidatore avrà l’obbligo di portare i documenti al comando di polizia entro 30 giorni: nel caso in cui non si rechi al comando con la documentazione o risulti la mancata registrazione al PRA, sarà comminata una seconda multa di 727 euro.

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Come re-immatricolare un veicolo?

Il proprietario può rivolgersi alla Motorizzazione Civile. La procedura prevede che venga effettuata una verifica preliminare del mezzo, dove vengono esaminati tutti i documenti relativi alle caratteristiche tecniche dell’automobile e agli adempimenti IVA. Una volta effettuato il controllo, sarà rilasciata la carta di circolazione, con cui si potrà eseguire entro 60 giorni l'iscrizione al PRA (Pubblico Registro Automobilistico). Per la registrazione al Pubblico Registro serviranno ulteriori documenti, tra i quali il certificato di conformità europeo con omologazione italiana, la dichiarazione di proprietà con firma autenticata, l’atto di vendita con firma autenticata da un notaio e la fotocopia del documento d'identità dell'acquirente.

Una procedura alternativa è quella di presentarsi allo Sportello Telematico dell'Automobilista, una prassi che può essere seguita solo se l’auto arriva da un Paese che fa parte dell'Unione Europea.

Auto con targa estera: una volta re-immatricolata va assicurata

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A cura di: Enrico Campanelli

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