Tavole di mortalità
Le tavole di mortalità, per definizione, sono delle rilevazioni statistiche sulla mortalità di un dato territorio e sulla incidenza di quest’ultima in relazione all’età e al sesso della popolazione. Si tratta di un vero e proprio strumento logico utile a determinare il trend esistente sui decessi.
Le tavole di mortalita si basano su un principio logico fondamentale secondo il quale tutti i soggetti nascono e muoiono. Il nodo focale di questa analisi è l’eliminazione per morte di un’intera generazione di nati. In concreto, l’analisi statistica procede fino all’estinzione dell’ultimo nato di una data generazione, sia essa reale o fittizia.
Qualunque possa essere il gruppo di riferimento preso in considerazione per comporre la tabella di mortalità, ciò che resta sempre invariato è l’origine e il termine della tavola stessa, che rappresentano gli estremi di nascita e morte.
Al contrario, l’elemento variabile è dato dalla velocità con la quale il gruppo si estingue per decesso. La differenza tra un gruppo e l’altro risulta, infatti, essere legata alle prospettive di durata della vita degli appartenenti alla classe presa in considerazione.
Le tavole di mortalità si compilano tutte le volte in cui l’Istituto Nazionale di Statistica Italiano riceve i dati dal censimento effettuato sulla popolazione e la loro utilità è centrale nell’ambito delle assicurazioni. I dati contenuti in queste tabelle, infatti, consentono di identificare con molta precisione quanto possa incidere la componente demografica sui successivi premi assicurativi, con particolare riguardo al ramo vita.
Le assicurazioni, grazie a queste tabelle, riescono a determinare con esattezza:
- la durata di vita media,
- la quantità di morti in un dato anno,
- la quantità di vivi,
- il tasso di mortalità,
- l’indice di sopravvivenza,
- di una data popolazione o parte di essa.
Ciascuna di queste variabili deriva da un calcolo compiuto da un algoritmo molto sofisticato, che si fonda su basi algebriche.
Ultimo aggiornamento novembre 2019