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Seggiolini auto 2023: la novità in vigore dal 1° settembre

L’omologazione prevista dalla normativa R44, che classifica il seggiolino in base al peso del bambino, non è più in vigore. Tuttavia, i sistemi di ritenuta che rispettano questo standard di sicurezza possono continuare ad essere venduti fino al 31 agosto 2024.

Pubblicato il 26/10/2023
bimba che sorride seduta su un seggiolino auto
Normative seggiolini auto

Si aggiorna la legislazione che regola gli standard di sicurezza dei seggiolini auto per bambini.

A partire dal 1° settembre è terminata la produzione dei sistemi di ritenuta che rispettano l’omologazione R44: da questa data, l’unica normativa europea di riferimento per le aziende del settore è la R129, in vigore dal 2014, che prevede test sui seggiolini più severi.

Tuttavia, la vendita dei seggiolini che rispettano la vecchia norma R44 continuerà fino al 31 agosto 2024.

Norma europea R129: le caratteristiche

La R129 ha introdotto prove di impatto laterali, che hanno portato all'adozione di protezioni per testa e collo più efficaci, e l'uso nei crash test di manichini tecnologicamente più evoluti, in grado di riprodurre con maggiore precisione le caratteristiche del corpo dei bimbi. Inoltre, la norma classifica i seggiolini in base alla taglia dei passeggeri – e non al loro peso come previsto dalla R44: questa caratteristica rende la scelta del dispositivo più semplice e immediata, evitando così il pericolo di utilizzare un sistema non adeguato alle dimensioni del bimbo.

Un ulteriore elemento di questa norma (che la differenzia dalla R44) è l’obbligatorietà dell’installazione del seggiolino in senso contrario di marcia fino ai 15 mesi di età del bimbo.

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Seggiolini auto: l’importanza dei dispositivi antiabbandono

Il dispositivo è entrato in vigore alla fine del 2019 e deve essere utilizzato quando si trasporta un bambino di età inferiore ai 4 anni.

L’obbligatorietà dei dispositivi antiabbandono arriva dalla legge numero 117 del 2018, che ha modificato l’articolo 172 del Codice della Strada (intitolato “Uso delle cinture di sicurezza e sistemi di ritenuta”) aggiungendo il comma 1 bis: “il conducente dei veicoli delle categorie M1, N1, N2 e N3 immatricolati in Italia, o immatricolati all’estero e condotti da residenti in Italia, quando trasporta un bambino di età inferiore a quattro anni assicurato al sedile con il sistema di ritenuta di cui al comma 1, ha l’obbligo di utilizzare apposito dispositivo di allarme volto a prevenire l’abbandono del bambino, rispondente alle specifiche tecnico-costruttive e funzionali stabilite con decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti”.

Ma come funzionano i sistemi salva bebè? I genitori possono decidere di acquistare un dispositivo antiabbandono integrato nel seggiolino oppure esterno da applicare al sistema di ritenuta già in uso. La normativa italiana prevede che il dispositivo deve segnalare la presenza a bordo mediante segnali visivi o acustici. Inoltre, c’è la possibilità di attivare anche un sistema di comunicazione automatico che invia un messaggio o una chiamata allo smartphone del conducente o di un familiare, con le coordinate GPS della località in cui si trova il mezzo.

Dispositivi antiabbandono: le sanzioni per chi non li utilizza

Per i trasgressori è prevista una sanzione amministrativa che varia dagli 83 euro ai 326 euro e la decurtazione di cinque punti patente. Per chi viene sorpreso a commettere la stessa infrazione più di una volta nel giro di due anni, sarà applicata anche la sospensione della patente fino a due mesi.

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A cura di: Enrico Campanelli

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