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Polizze eventi naturali: si va verso l'obbligo entro fine 2024

Entro il 31 dicembre 2024, secondo la Manovra, le imprese sono tenute a sottoscrivere contratti di assicurazione a copertura di danni causati da calamità naturali e catastrofali. Si rischia una sanzione, da 200mila a 1 milione di euro, per chi si rifiuta di rispettare l'obbligo.

Pubblicato il 25/10/2023
casa protetta dal rischio di calamità naturali
Polizze calamità naturali: verso l'obbligo per le imprese

Novità sul fronte assicurativo. Per le imprese spunta l’obbligo di sottoscrivere polizze contro le catastrofi naturali. È quanto prevede la bozza della Legge di Bilancio che, tra i 91 articoli, presenta l’introduzione di coperture assicurative contro i danni causati da terremoti, alluvioni, eruzioni vulcaniche, frane, esondazioni, inondazioni. Attese anche agevolazioni statali.

È la data del 31 dicembre 2024 ad essere cerchiata in rosso sul calendario. Entro questa giornata le imprese sono tenute, infatti, a sottoscrivere contratti di assicurazione a copertura di danni causati da calamità naturali e catastrofali. Si rischia una sanzione, da 200mila a un milione di euro, per chi si rifiuta di rispettare l’obbligo. La Manovra introduce, inoltre, il Fondo di garanzia obbligatoria per le assicurazioni vita.

Un tema, quello delle polizze obbligatorie contro le catastrofi, su cui si è già espresso Gilberto Pichetto, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, nel corso del meeting innovation di ANIA, Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici. L’obiettivo del Governo è allineare la legislazione italiana a quella di molti altri Paesi e ottenere un’omogeneità delle garanzie di fronte a tali eventi naturali. Sul tavolo ci sono, infatti, forme di assicurazione sui rischi di catastrofi naturali che ridurrebbero a priori i costi pubblici e privati e l’istituzione di “un fondo ad hoc”.

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Calamità naturali: perdite da 1 miliardo di euro

Le perdite del mercato assicurativo per ogni catastrofe naturale superano sempre più spesso la soglia di un miliardo di euro. Lo denuncia Munich Re, che prende in esame almeno sette catastrofi naturali in Europa che rientrano in questa categoria: i terremoti in Turchia e Siria a febbraio; le inondazioni nel nord-est dell’Italia e nei Paesi limitrofi a maggio; le tempeste Kai e Lambert in Germania a giugno; il maltempo a causa della tempesta Unai in Italia settentrionale, Slovenia e Croazia a luglio; le inondazioni in Slovenia, Austria e Croazia all’inizio di agosto; la tempesta Hans nel nord Europa ad agosto e la tempesta Denis con grandine, soprattutto nella Germania meridionale, a fine agosto.

Le catastrofi naturali sono ormai sempre più in aumento nel mondo, con il Vecchio Continente che non sembra fare eccezione. Quest’anno, ad esempio, l’Europa è stata contraddistinta da un caldo estremo e da frequenti rischi connessi a tali cambiamenti climatici. Ormai ricorrenti anche gli avvisi di allerta meteo diramati dalla Protezione Civile in Italia.

Qual è la percentuale di abitazioni assicurata da catastrofi naturali?

Per il numero uno di ANIA, Maria Bianca Farina, circa i rischi legati ai cambiamenti climatici, esiste nel nostro Paese un gap di protezione molto ampio che va colmato quanto prima. È infatti proprio l’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici a denunciare che la casa di proprietà - indubbiamente il bene più importante per gli italiani con l’80% delle famiglie che ne possiede una - viene coperta solo al 50% contro il rischio incendio.
In un caso su cinque – evidenzia il dossier - si tratta di coperture collegate al mutuo utilizzato per comprare l’immobile. Dall’indagine emerge ancora che il 75% delle abitazioni è esposto a un rischio significativo di calamità naturali e che meno del 5% è protetto da una polizza contro questi eventi. Una percentuale veramente minima, anche se negli ultimi anni qualche passo in avanti è stato fatto: i dati erano quasi pari a zero 15 anni fa. A incoraggiare questo trend, in leggera salita, è sicuramente il fatto che a partire dal 2018 è prevista l’esenzione dell’imposta fiscale sui premi per le assicurazioni contro gli eventi calamitosi, oltre alla detrazione al 19% di tali premi ai fini IRPEF.

Interventi normativi questi ultimi che hanno favorito una maggiore diffusione di queste coperture, anche se l’Italia al momento è l’unico Paese industrializzato e ad alto rischio che non presenta una regolamentazione in termini di gestione delle calamità naturali.

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A cura di: Tiziana Casciaro

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