Ricostruzione in Centro Italia: rimborsi immediati per chi ha una polizza
L'obiettivo è spingere gli italiani a proteggersi da eventuali danni all'abitazione e agli altri beni. Da qui l'orientamento del Governo a liquidare immediatamente il 30% dei danni subiti dagli alluvioni che hanno colpito il Centro Italia nel mese di maggio.

Il supporto dello Stato ci sarà, ma con un incentivo a stipulare polizze assicurative che suona come un avvertimento. A fronte di conti pubblici sempre più sotto pressione, i privati si attrezzino in proprio per fronteggiare eventuali problemi futuri.
Gli interventi pubblici per le zone alluvionate
Secondo le indiscrezioni circolate negli ultimi giorni, le aree dell’Emilia-Romagna, della Toscana e delle Marche colpite dalle alluvioni di maggio potranno accedere ai contributi statali fino al 100% della spesa per riparare o ricostruire case e fabbricati, per rimborsare i danni a scorte, beni strumentali e prodotti e per delocalizzare temporaneamente le attività economiche o produttive e i servizi pubblici.
Quanto alle tempistiche, non vi sono al momento certezze, ma l’orientamento è di liquidare subito il 30% (e la tempestività degli interventi non è un aspetto secondario, soprattutto per chi esercita un’attività economica) a coloro che stipuleranno una polizza assicurativa dopo l’entrata in vigore del provvedimento normativo di liquidazione degli aiuti. Ovviamente l’ammontare del danno dovrà essere attestato da un tecnico abilitato per evitare abusi.
La richiesta di indennizzo dovrà essere inviata entro 90 giorni dalla dichiarazione di stato di emergenza; la compagnia dovrà quindi effettuare un sopralluogo entro dieci giorni e liquidare l’importo entro i successivi cinque giorni.
Come funzionerà la ricostruzione
Inoltre, la bozza di decreto istituisce un fondo ad hoc per la ricostruzione nelle zone alluvionate, sulla cui dotazione è al lavoro il ministero dell’Economia, collegato alla governance della ricostruzione, con la definizione di poteri e responsabilità in modo da rendere il più celere possibile l’intervento.
Il decreto affida al commissario (per l’incarico è stato scelto il generale Francesco Figliuolo, lo stesso che ha coordinato la campagna di vaccinazione durante il governo Draghi) il compito di varare - entro due mesi - piani speciali di ricostruzione delle opere pubbliche, dei beni culturali, degli interventi sui dissesti idrogeologici e delle infrastrutture ambientali, nonché il programma per la gestione di macerie e rifiuti.
Casa, tra polizze obbligatorie e facoltative
Dunque, l’obiettivo del legislatore è spingere le famiglie a una maggiore attenzione verso la copertura assicurativa da eventi catastrofali. Attualmente, nel momento in cui si accende il mutuo, le banche chiedono al mutuatario di sottoscrivere una polizza che copra dai rischi di incendio e scoppio, il che mette al sicuro gli istituti che erogano la somma necessaria ad acquistare l'appartamento. Mentre non vi sono obblighi di copertura per i danni causati da terremoti, alluvioni e altri tipi di catastrofi naturali, nonché contro gli infortuni o rapine in casa.
Considerate le crescenti difficoltà dello Stato nel fronteggiare i bisogni dei cittadini, da tempo si discute della possibilità di introdurre una polizza obbligatoria contro gli eventi atmosferici estremi, quanto meno per gli edifici ubicati nelle aree definite a maggior rischio sismico. La Camera ha assegnato alla Commissione Ambiente un disegno di legge di iniziativa parlamentare che delega al governo per disciplinare “l’assicurazione degli edifici contro i danni derivanti da calamità naturali”.
L’obiettivo è equiparare il nostro Paese alla maggior parte di quelli europei, caratterizzati da un sistema di coperture semi-obbligatorie, caratterizzato da obblighi limitati ai soli rischi catastrofali nelle polizze base, commercializzate su base volontaria. Così, i possessori di una polizza incendio vedono automaticamente estendersi la copertura assicurativa anche contro i rischi di alluvioni, terremoti e così via. In particolare, si guarda alla Spagna, dove il costo della polizza viene calcolato sulla base di una tariffa fissata dallo Stato ed è modulato in funzione della tipologia di immobili.
Resta da chiarire l’aspetto dei costi, che potrebbero oscillare da qualche decina di euro fino a oltre 100 all’anno per un trilocale, a seconda dell’area nella quale è ubicato e anche degli eventuali incentivi pubblici, quanto meno nella fase di decollo della misura.