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Arriva l’ora della dichiarazione dei redditi. Come detrarre i premi delle polizze

In linea di massima le polizze legate ai veicoli non sono detraibili in sede di dichiarazione dei redditi da parte dei privati. Mentre le polizze vita sono detraibili se prevedono il rischio di morte, di invalidità permanente o di non autosufficienza. Ma poi esistono numerose eccezioni.

A cura di: Luigi Dell'Olio
A cura di: Esperto di prodotti finanziari, mercati energetici e telefonia
Si laurea in Giurisprudenza e diventa in seguito giornalista professionista, specializzandosi in economia e finanza. Collabora con primarie testate italiane, tra cui “la Repubblica” e “Affari&Finanza”. È inoltre coordinatore del mensile “Private” e autore per Segugio.it.

linea editoriale Segugio.it
Tempo di lettura 2 minuti
Pubblicato il 07/05/2024
primo piano di computer con modello 730 da compilare
Detrazione dei premi dalla dichiarazione dei redditi

Si avvicina il momento di compilare la dichiarazione dei redditi e, a questo proposito, può essere utile fare il punto sulla possibilità di “scaricare” alcune polizze assicurative. Un passaggio importante per avere contezza dei costi e dei benefici delle soluzioni sottoscritte nel tempo.

Fiscalità a confronto per le assicurazioni

Partiamo dalle assicurazioni riguardanti i veicoli. In linea di massima le polizze non sono detraibili in sede di dichiarazione dei redditi da parte dei privati. Nel caso di polizze assicurative stipulate dal contraente relative all’autovettura, a copertura del rischio morte e invalidità di un conducente terzo, la detrazione non spetta per il relativo premio se il soggetto assicurato non è individuato. Questo perché a quel punto chiunque può essere un qualsiasi conducente del veicolo. La detrazione spetta, invece, qualora il conducente sia un soggetto individuato nella polizza auto e abbia i requisiti precedentemente elencati. Quanto all’assicurazione casa, la detrazione – nell’ordine del 19% di quanto pagatoriguarda la copertura dai rischi catastrofali come terremoti e alluvioni.

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Le esclusioni

Le polizze vita sono detraibili se prevedono il rischio di morte, di invalidità permanente o di non autosufficienza. Anche in questo caso, la quota di detrazione fiscale è del 19% (delle spese sostenute), con un tetto massimo di spesa che può variare annualmente. Di solito negli ultimi anni la soglia è stata fissata a 530 euro (quindi la detraibilità si ferma a quota 107 euro), ma un tempo il Fisco era più generoso. Fino al 2013, il limite massimo era di 1.291,14 euro, mentre negli anni successivi il limite è sceso prima a 630 euro e quindi al livello attuale.

La detrazione si applica in linea di massima perché poi vi sono delle specifiche per tipologia di contratto. Generalmente, per accedere alla detrazione, le polizze vita devono avere una durata minima intorno ai cinque anni, con l’agevolazione concessa solo se il beneficiario della polizza è il contraente, un familiare o un erede legittimo.

L’importanza di conservare la documentazione

Relativamente al contratto riguardante il rischio di non autosufficienza nel compimento degli atti di vita quotidiana, la detrazione spetta se i contratti coprono il rischio riguardante la non autosufficienza dei seguenti atti: assunzione di alimenti, deambulazione, espletamento delle funzioni fisiologiche e dell’igiene personale, indossare gli indumenti.

Con il modello 730 è possibile altresì fruire di una detrazione per i premi relativi alle assicurazioni finalizzate alla tutela delle persone con disabilità grave ai sensi della legge 104. In questo caso la detrazione può arrivare fino a un massimale di 750 euro.

Un aspetto cruciale riguarda la tracciabilità, da dimostrare mediante la relativa annotazione in fattura, ricevuta fiscale o documento commerciale. La polizza vita e infortuni pagata in contanti non dà diritto alla detrazione fiscale.

In vista di eventuali controlli, è fondamentale conservare la ricevuta del pagamento del premio assicurativo e il contratto di assicurazione che attesta i rischi coperti, in modo da poterli presentare in caso di richiesta delle autorità. In particolare, fanno fede la ricevuta del pagamento tramite carta di debito o di credito, la copia bollettino postale, del Mav o dei pagamenti effettuati tramite l’applicazione PagoPA.

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