Terremoti o alluvioni: casa protetta dagli eventi estremi
Meglio pensarci da sé, dato che le casse pubbliche sono sempre più vuote. Di fronte al moltiplicarsi di eventi naturali estremi andrebbe considerata la sottoscrizione di una polizza assicurativa che tuteli gli eventuali danni all'abitazione e ai principali oggetti in essa contenuti.

Il terremoto di qualche giorno fa in Lombardia ha creato più di qualche preoccupazione tra le famiglie della regione, che sapevano di vivere in un’area tradizionalmente poco esposta a questo fenomeno. Negli ultimi anni gli eventi atmosferici estremi si sono moltiplicati e probabilmente, complice un modello di sviluppo dissennato nel corso degli ultimi 30anni, il trend non è destinata a cambiare a breve. Questo spiega la necessità di valutare se sottoscrivere o meno una assicurazione casa che tuteli il patrimonio immobiliare dagli eventi più gravi.
Le caratteristiche
La polizza terremoto (che qui prendiamo come esempio, ma la gran parte delle considerazioni che seguono è applicabile anche alla polizza alluvioni) prevede un risarcimento in caso di danni causati da un evento sismico. Se quest’ultimo si verifica, toccherà alla compagnia assicurativa farsi carico della ricostruzione, per una quota che dipenderà da quanto sancito nella singola polizza. Ad esempio tra le varie soluzioni presenti sul mercato variano per le franchigie (cioè il livello fino al quale i danni sono scoperti), i massimali e la possibilità di assicurare anche i mobili, gli oggetti d’arte e gli elettrodomestici. Solitamente, poi, nella copertura vengono fatti rientrare anche i danni che vengono arrecati dal furto ad opera di sciacalli e da eventi collaterali come gli incendi.
Quanto costa assicurare la casa contro il terremoto?
Il premio viene calcolato al metro quadro e tendenzialmente oscilla da un minimo di 2,5 ad un massimo di 4 euro al metro quadro, a seconda dell’ubicazione della casa da assicurare. Quindi supponendo una media di 3,25 euro al mq e un appartamento da 100 mq, si arriva a 325 euro da pagare ogni anno. Una somma impegnativa per molte famiglie nostre connazionali, ma che potrebbe valere la pena spendere per minimizzare l’impatto sulle proprie tasche per un evento estremo, ma sempre meno infrequente come un terremoto. E la convenienza appare tanto maggiore quanto più si vive in un terreno a elevato rischio sismico.
In questa direzione spinge anche la crescente difficoltà di intervento dello Stato, a fronte di conti pubblici sempre più pericolanti.
Coperture ed esclusioni
Fermo restando che ogni polizza è diversa dalle altre, di solito la copertura riguarda le spese necessarie alla demolizione, allo sgombero e al trasporto in discarica dei detriti causati dal terremoto, nonché quelle relative al mancato godimento del fabbricato e le spese per i professionisti contattati, come architetti, periti, consulenti e ingegneri. Senza dimenticare le spese per la ricostruzione di documenti, diplomi, titoli di credito e attestati. Infine, di solito le polizze prevedono l’offerta di un alloggio temporaneo fino alla ricostruzione di quello andato distrutto.
Sono esclusi invece i costi indiretti, come il mancato introito derivante dall’affitto del fabbricato o la sospensione dell’attività economica esercitata nel locale distrutto dall’evento sismico. Ci sono infine eventi che, pur essendo conseguenza del terremoto, non ricevono copertura: è il caso di maremoti, eruzioni vulcaniche, inondazioni ed esplosioni.