Il Governo chiede maggiore trasparenza per le tariffe RC auto
Il Governo al lavoro per rendere le tariffe RC auto più uniformi su tutto il territorio nazionale, garantire maggiore trasparenza, combattere le frodi assicurative e limitare l'utilizzo delle targhe estere. Tutti gli interventi per migliorare il settore assicurativo.
Buone notizie, anche se ancora sulla carta, sul fronte delle tariffe RC auto. Il centrodestra ha chiesto infatti ai rappresentanti di Governo una serie di interventi sul tema assicurazioni, con l’obiettivo di ottenere maggiore trasparenze sulle tariffe, nonché una valutazione dei costi finali più uniforme su tutto il territorio nazionale, eliminando finalmente le disparità di costi per chi vive al Nord rispetto al Sud, o chi è residente in una grande città rispetto a chi è residente in una provincia.
Altro tema sul tavolo è l’annoso problema delle frodi assicurative, che danneggiano le compagnie del settore costrette poi a ritoccare i prezzi finali, senza dimenticare la pratica scorretta di molti automobilisti che ricorrono alle targhe estere per eludere il sistema, pagare premi assicurativi ridotti ed evitare risarcimenti e indennizzi in caso di sinistro.
RC Auto: le altre proposte avanzate
Tra le proposte avanzate sul tema RC auto rientrano anche il contrasto all’elusione dell’obbligo assicurativo, troppe volte praticato dagli automobilisti, cosi come la semplificazione e la maggiore efficienza del risarcimento diretto dei sinistri, il meccanismo che permette in caso di incidente senza colpa di chiedere il rimborso dei danni direttamente alla propria compagnia senza dover passare da quella della controparte, allungando significativamente i tempi di indennizzo.
Altro argomento in discussione è il potenziamento del Preventivass, il preventivatore pubblico realizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico e dall’IVASS (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni), che consente di confrontare i costi delle coperture RC auto offerte dalle compagnie assicurative operanti in Italia. Anche se la mozione che proponeva una tariffa RC auto unica per chi non ha commesso sinistri da almeno 10 anni non è passata, restano ancora margini di manovra per poter intervenire e migliorare il sistema nel suo complesso.
L’andamento dei premi assicurativi negli anni
Se si guarda ai macro dati nel periodo 2014-2021, il premio medio della garanzia RC auto si è ridotto del 25,3% in termini nominali e del 29,7% in termini reali. Dopo questa lunga fase di contrazione, tuttavia, a partire dalla fine del 2022 si è registrata una netta inversione di tendenza, con incrementi nel 2023 e 2024 rispettivamente del 6,1% e del 5% in termini nominali.
Da gennaio 2022 le tariffe RC auto hanno registrato aumenti complessivi del 17,5%: tradotto significa che se la media di una polizza era di 353 euro a inizio 2022, nel secondo trimestre 2025 è diventata 415 euro con un incremento di ben 62 euro. A snocciolare questi dati è stato proprio Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni; segno che c’è molto da fare per ritornare a livelli più sostenibili per consumatori e imprese.
Tariffe RC auto: il divario con gli altri Paesi
I premi assicurativi in Italia sono più elevati rispetto agli altri Paesi dell’Unione Europea, ponendo il nostro paese fra quelli con i costi più alti di tutti. Nel 2023 il premio tariffario medio si è attestato a 286 euro (al netto delle tasse), decisamente più elevato dei 253 euro in Germania e dei 186 euro di Francia e Spagna. I consumatori nei Paesi Ue pagano in media il 36,2 % in meno rispetto a quelli italiani. Le ragioni? Il costo dei sinistri innanzitutto, ma anche quelli amministrativi per la stipula dei contratti.
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L’aumento dei sinistri complessivi in Italia
Resta un dato inequivocabile che, sebbene siano calati i decessi sulle strade, il numero degli incidenti stradali e delle lesioni a carico delle persone negli stessi con conseguenti indennizzi e risarcimenti sia aumentato negli ultimi anni. Secondo i dati ISTAT del 2024, gli incidenti giornalieri in Italia erano in media 475 (8,3 morti e 641 feriti).
Lo scorso anno, secondo le rilevazioni congiunte di ACI e ISTAT, si sono verificati 173.364 incidenti con lesioni a persone. In altre parole, resta ancora lontano l’obiettivo fissato dalla Commissione Europea di dimezzare drasticamente il numero delle vittime e dei feriti gravi sulle strade entro il 2030.
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