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Polizze vita dormienti: cosa sono e come comportarsi

A cura di: Tiziana Casciaro
A cura di: Esperta di prodotti finanziari, mercati energetici e telefonia
È una giornalista che si occupa prevalentemente di attualità, finanza e risparmio: collabora con Segugio.it, trattando di prestiti, mutui, mercati energetici e telefonia.

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Tempo di lettura 3 minuti
Pubblicato il 31/01/2020
Polizze vita dormienti: cosa sono e come comportarsi

Si chiamano polizze dormienti perché non sono state riscosse dai destinatari e giacciono presso le banche o le compagnie assicurative in attesa della prescrizione.

Possono essere di vario tipo: si può trattare di una polizza per il caso di morte dell’assicurato di cui i beneficiari erano però ignari o anche di polizze di risparmio che, arrivate alla scadenza, non sono state riscosse.

Secondo uno studio realizzato dall’IVASS sono circa 900mila le polizze dormienti in Italia. Per la maggior parte dei casi si tratta di polizze vita. Di numero inferiore, invece, le polizze risparmio.

I tempi per richiedere la prescrizione

I diritti provenienti dalle polizze vita si prescrivono in 10 anni dal decesso dell’assicurato o dalla scadenza del contratto. Superato questo termine, le somme saranno devolute al Fondo Rapporti Dormienti istituito presso la Consap.

Come verificare l’esistenza di una polizza dormiente

È possibile controllare se un nostro parente deceduto abbia stipulato in passato una polizza vita. A fornire qualche suggerimento è l’Ivass, secondo cui bisogna rivolgersi al Servizio ricerca coperture assicurative vita dell’Ania che dà informazioni ai richiedenti sull’esistenza o meno di possibili coperture assicurative vita relativa alla persona deceduta ed eventualmente assicurata.

Altra opzione per verificare l’esistenza di una polizza dormiente di cui si potrebbe essere beneficiari è interfacciarsi con l’intermediario assicurativo, con la banca o con l’impresa di assicurazione del familiare deceduto, richiedendo informazioni – preferibilmente per iscritto – sull’esistenza della polizza.

L’ideale – per chi stipula una polizza sulla vita per tutelare il proprio futuro e quello delle persone care – sarebbe quello di indicare i beneficiari delle somme, evitando di usare formule generiche ma dando all’impresa tutte le informazioni sui figli, sui coniugi (indirizzo, recapito telefonico) in modo che vengano rintracciati in caso di morte dell’assicurato.

Chi non intende far sapere anticipatamente ai beneficiari dell’esistenza della polizza, può sempre informare un terzo soggetto che possa poi informare i beneficiari quando si registra l’evento assicurato.

Il vademecum

Il Forum Ania-Consumatori ha pubblicato una guida sul problema delle “polizze dormienti”. Nel documento - che intende rappresentare uno strumento informativo a favore dei consumatori - si ricorda che IVASS, allo scopo di limitare il rischio di “dormienza”, ha chiesto alle imprese assicuratrici di avviare delle iniziative specifiche volte a ridurre il fenomeno, semplificando la verifica dei decessi degli assicurati e l’identificazione dei beneficiari.

Ecco come:

  • scambi di informazioni con gli intermediari;
  • comunicazioni periodiche ai clienti per permettere ai familiari di essere informati dell’esistenza della polizza;
  • consultazione dell’Anagrafe del Comune di residenza del cliente per aggiornare l’indirizzo o per controllare che l’assicurato non sia morto;
  • incrocio dei dati degli assicurati (codici fiscali) con l’Anagrafe Tributaria presso l’Agenzia delle Entrate per accertare lo stato di esistenza in vita. Nel caso in cui tale incrocio evidenzi il decesso dell’assicurato, le imprese sono tenute ad attivarsi per rintracciare i beneficiari e procedere al pagamento delle somme dovute.

Il documento presenta inoltre un vademecum rivolto a consumatori e assicurati per limitare il rischio di “dormienza” della polizza.

Ecco le regole d’oro che bisogna seguire:

  • monitorare periodicamente la posizione assicurativa sul sito Internet della compagnia;
  • conservare la documentazione contrattuale: in questo modo non ci si dimentica dell’esistenza della polizza;
  • informare della polizza i propri cari o le altre persone interessate alle quali si consiglia di consegnarne una copia;
  • avvisare sempre la compagnia assicuratrice di eventuali modifiche dell’indirizzo di residenza o del recapito della corrispondenza;
  • Ivass invita a designare i beneficiari in via specifica (nome, cognome e dati personali utili a rintracciarli), evitando indicazioni “generiche” (ad esempio “eredi legittimi”). Nel caso si preferisca utilizzare una designazione “non specifica”, si consiglia di informare una persona di fiducia su cosa fare in caso di decesso dell’assicurato;
  • nel caso in cui sia nota la presenza di una o più polizze ma non sia nota la compagnia di riferimento, è possibile rivolgersi al “Servizio Ricerca Polizze Vita” di Ania.

Con Segugio.it è possibile scegliere l’assicurazione vita più adatta per garantire un futuro migliore ai propri cari in caso di eventi gravi come il decesso o l’invalidità dell’assicurato.

In modo semplice e gratuito è possibile ottenere un preventivo assicurazione vita personalizzato.

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