Ecco il profilo degli assicurati di polizze vita
Il 70% di chi si è interessato a stipulare una polizza vita è di genere maschile, mentre solo il 30% è donna. Tra le motivazioni assicurative principali al primo posto c'è la volontà di tutelare lo stile di vita della propria famiglia. I dati arrivano da una ricerca di Life5.

Quali sono le caratteristiche di chi sottoscrive una polizza vita in Italia? Life5, insurtech spagnola da poco attiva in Italia, in collaborazione con Allianz Global Life ha realizzato una ricerca su 15 mila persone interessate a sottoscrivere questa tipologia di coperture, ricavandone i profili-tipo.
Prevalgono gli uomini di mezza età
Una survey interessante, dato che si tratta di un mercato molto dinamico. Basti pensare che tra gennaio e giugno, la raccolta di nuovi premi attinenti a polizze temporanee sulla vita è aumentata del 17,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Tornando alla ricerca, il 70% di chi si è interessato a stipulare una polizza vita è di genere maschile, mentre solo il 30% è donna. Tra le motivazioni assicurative principali troviamo infatti, per il 73% dei rispondenti, proprio la volontà di tutelare lo stile di vita della propria famiglia, per il 24% la protezione da una situazione debitoria come un mutuo o un finanziamento e per il restante 3% altre motivazioni.
A questo proposito può essere opportuna qualche precisazione. Le polizze vita sono una categoria molto ampia e variegata. La polizza sulla vita garantisce ai beneficiari della stessa un capitale o una rendita in caso di decesso della persona che è stata assicurata. Le motivazioni per sottoscrivere un contratto di questo tipo possono essere di natura protettiva, previdenziale, investimento o successoria, solo per citare le più frequenti.
C’è la polizza caso vita, che garantisce un capitale o una rendita all’assicurato nel caso in cui risulti ancora in vita alla scadenza del contratto. La polizza in questione prevede il versamento per un determinato periodo di tempo di un premio, che sarà restituito comprensivo di rivalutazione e interessi. Si tratta di una soluzione adatta anche ai più giovani, in quanto fornisce loro la sicurezza di una rendita futura più che mai necessaria visti i cambiamenti del sistema pensionistico italiano.
C’è poi la polizza mista, che garantisce una copertura se l’assicurato è in vita alla scadenza del contratto oppure la liquidazione di una somma ai beneficiari in caso di decesso dello stesso assicurato durante il periodo dell'accordo. Rispetto alle altre due, è solitamente più costosa, dato che include le coperture di entrambe le precedenti polizze.
Tra le polizze miste rientrano le unit linked e le index linked, che sono quelle a maggiore contenuto finanziario. Nel primo caso il premio confluisce in un fondo di investimento. Dall’andamento di quest'ultimo dipenderà il valore del capitale che si riceverà al riscatto della polizza (o alla morte dell'assicurato). Mentre per le seconde, il capitale reso è legato all'andamento di un indice finanziario, di solito una Borsa o un’azione.
Contano gli equilibri familiari
Tornando alla ricerca di Life5, la predominanza di assicurati di sesso maschile, secondo l’analisi di Raffaele Didonato, country manager Italia della società, è lo specchio di un contesto sociale complesso e sfaccettato che include diversi fattori come il gap salariale e occupazionale tra i sessi in Italia, che purtroppo, secondo gli ultimi dati, risulta ancora troppo consistente. “Le cifre da noi riscontrate sono infatti destinate a cambiare solo nel caso in cui si verifichi una graduale inversione di rotta e quindi di trasformazione della società”, sottolinea.
Ulteriore conferma della disparità tra uomo e donna è rappresentata dal capitale assicurato medio, che per le donne (meno di 150 mila euro) è ancora inferiore del 12% rispetto a quello degli uomini (circa 170 mila euro).
Più attenzione nell’età di mezzo
Quanto all’età media, non vi sono differenze di genere, dato che sia tra gli uomini, sia tra le donne si attesta a 45-46 anni. Il 19% di chi si cerca una polizza vita ha tra i 40 e i 45 anni, mentre il 18% tra i 45 e i 50. I giovani fino ai 35 anni sono meno dell’8%, basso anche il numero di chi se ne interessa dopo i 60 anni (7%).
“Stipulare una polizza vita può sicuramente spaventare perché ci costringe a fare i conti con un’eventualità tragica ed emotivamente inaccettabile”, prosegue Raffaele Didonato. “Tuttavia le polizze temporanee caso morte sono uno strumento ideale e talvolta indispensabile per predisporre un piano finanziario ottimale e garantire sicurezza e serenità ai propri cari anche nel caso di eventi imprevisti”.
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