Cosa rischia chi circola con la targa del veicolo contraffatta?
Il Codice della Strada vieta di circolare con un autoveicolo, motoveicolo o rimorchio privo di targa, pena l’applicazione di una sanzione amministrativa compresa tra 87 e 344 euro. In caso di contraffazione, la sanzione aumenta: l’importo varia dai 2.046 euro a 8.186 euro.

La targa è un elemento fondamentale del veicolo. Secondo l’articolo 100 del Codice della Strada tutti gli autoveicoli, i motoveicoli e i rimorchi devono essere muniti di una targa contenente i dati di immatricolazione.
Si tratta di una sorta di carta d’identità del mezzo, perché consente di identificarlo e di risalire al suo proprietario. Le numerose informazioni sono la ragione per cui alcuni guidatori hanno l’interesse ad alterarla: è il caso, ad esempio, di chi vuole commettere azioni illecite o più semplicemente eludere strumenti di controllo come autovelox e tutor, in modo da evitare di dover pagare sanzioni amministrative.
Il Codice della Strada prevede sanzioni pesanti
Il comma 12 dell’articolo 100 stabilisce che chiunque circola con un veicolo munito di targa non propria o contraffatta è soggetto a una sanzione amministrativa di importo compreso tra 2.046 a 8.186 euro, più ritiro della targa, il fermo amministrativo del veicolo per tre mesi e la confisca in caso di recidiva nel biennio successivo.
I guai sono più seri se c’è la prova che il guidatore si è volontariamente munito della targa contraffatta. In questo caso si applica anche il comma 14 dello stesso articolo: “chiunque falsifica, manomette o altera targhe automobilistiche ovvero usa targhe manomesse, falsificate o alterate è punito ai sensi del Codice Penale”.
Le sanzioni per chi circola senza targa
I guidatori non possono circolare con una moto o un’auto priva di una o entrambe le targhe. Si rischia, infatti, una sanzione amministrativa di importo compreso tra 87 e 344 euro, oltre al fermo amministrativo del veicolo per un periodo di tre mesi.
Ricordiamo che la targa consente alle forze dell’ordine di controllare la regolarità della copertura assicurativa del mezzo. In tema di RC Auto, non possiamo non menzionare l’utilità del servizio di comparazione offerto da Segugio.it: il portale aiuta a individuare l'assicurazione auto, moto e autocarro più conveniente per ogni assicurato, grazie al confronto delle polizze offerte dalle varie compagnie partner.
Targa del veicolo: cosa fare in caso di furto o smarrimento?
In questi casi è necessario fare denuncia al Comando di Polizia o dei Carabinieri, per tutelarsi da un uso illecito della targa da parte di malintenzionati. Una volta fatta la denuncia, il proprietario deve attendere almeno due settimane, un periodo necessario per ricevere notizie sull'eventuale ritrovamento. Tuttavia, il veicolo può continuare a circolare grazie a una targa provvisoria (fatta dallo stesso proprietario), che deve rispettare le dimensioni, i colori e la collocazione di quella originale.
In seguito, si deve re-immatricolare il mezzo e chiedere il rinnovo dell’iscrizione al Pubblico Registro Automobilistico (PRA), in modo da ottenere le nuove targhe: l’ente preposto ad assegnarle è lo STA, Sportello Telematico dell’Automobilista.
Per la re-immatricolazione il proprietario deve sostenere un costo di 101,20 euro, così suddivisi:
- 27 euro per gli emolumenti ACI;
- 32 euro per l’imposta di bollo a seguito di iscrizione al PRA;
- 10,20 euro per i diritti DT;
- 32 euro di imposta di bollo per la re-immatricolazione (più i costi legati ai versamenti postali).
A questi importi, si deve aggiungere la spesa per la targa vera e propria, circa 45 euro per gli autoveicoli e 22 euro per i motoveicoli.
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