Caro carburanti: stop allo sconto sulle accise
Il Governo ha cancellato con il nuovo anno il taglio delle accise sui carburanti, in vigore fino al 31 dicembre 2022. I prezzi alla pompa per benzina e diesel tornano nuovamente alle stelle: per chi rifornisce in modalità servito, si arriva a oltre 2 euro al litro.

Il 2023 si apre con una brutta notizia per tutti i guidatori italiani: dal primo gennaio è scattato infatti l’aumento del prezzo dei carburanti, a seguito del mancato rinnovo dello sconto sulle accise oltre il 31 dicembre 2022.
La scelta di non confermare il taglio delle accise arriva dal Governo, una decisione dovuta soprattutto a una questione economica: si tratta di un provvedimento particolarmente costoso, visto che lo sconto da marzo dello scorso anno è costato allo Stato quasi 7 miliardi di euro.
L'ammontare dello sconto
In particolare, da marzo a novembre 2022 il taglio delle accise è stato di 30,5 centesimi di euro (considerando l’IVA) per benzina e gasolio e di 8 centesimi di euro ogni chilogrammo per il Gpl. A partire dal primo dicembre, a seguito della rimodulazione voluta dal nuovo Governo, il taglio su benzina e gasolio è diventato meno evidente: lo sconto è infatti sceso a 18,3 centesimi di euro.
Per quanto riguarda invece il metano auto, l’entità del taglio ha sempre previsto l’azzeramento dell’accisa e l’IVA ridotta al 5% fino al 31 dicembre.
Lo stop al taglio delle accise ha fatto dunque alzare di molto i costi del carburante: ad esempio, per gli impianti serviti il prezzo della benzina fa segnare in media 2,003 euro al litro, mentre il diesel si attesta sui 2,018 euro al litro (importi aggiornati all’8 gennaio 2023).
Aumento dei prezzi del carburante: quanto spenderanno in più famiglie?
Secondo il Codacons, la maggiore spesa sarebbe in media di 9,15 euro a pieno di carburante, per un incremento di 219,6 euro in un anno. Inoltre, il Centro Consumatori Italia ha stabilito che la fine della riduzione delle accise porterà un aumento delle spese per i trasporti su gomma di 5,2 miliardi nel 2023: tutto questo avrà degli effetti sull’inflazione, che farà registrare un +0,4% a causa dell’aumento dei costi del trasporto merci.
Le altre misure del 2023: il punto su pedaggi autostradali e multe
La recente approvazione di una norma nel decreto Milleproroghe ha previsto aumenti del 2% sulle tratte di competenza di Autostrade per l’Italia (Aspi), a cui fa capo circa il 50% della rete nazionale a pedaggio. Prezzi più alti anche per la rete Gavio, secondo gestore nazionale alle spalle di Aspi, con il Governo che ha autorizzato un rincaro del 9,1% sulla Autovia Padana Piacenza-Brescia e del 4,3% sulle autostrade A4 Torino-Milano, A33 Asti-Cuneo e Tangenziale est esterna di Milano.
Sono invece stati congelati per i prossimi dodici mesi gli aumenti dei pedaggi di dieci tratte, ossia le autostrade Brescia-Padova, Vicenza-Padova, Milano Serravalle, Autostrada Ligure-Toscana (Autocisa), Autostrade Valdostane, Tangenziale di Napoli, Autostrada dei Fiori, Autostrada del Frejus, Autostrada Tirrenica, Raccordo autostradale Valle d’Aosta, Concessioni autostradali venete.
Il decreto Milleproroghe ha posto anche lo stop all'adeguamento delle multe alla variazione Istat per gli anni 2023 e 2024, quantificabile in un +15,6%. Ricordiamo che l’adeguamento è previsto dall’articolo 195 del Codice della Strada: “la misura delle sanzioni amministrative pecuniarie è aggiornata ogni due anni in misura pari all’intera variazione, accertata dall’Istat, dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (media nazionale) verificatasi nei due anni precedenti”.
E per l’RC Auto?
L’impennata dell’inflazione ha già portato degli aumenti durante il 2022. Il dato riguarda il terzo trimestre: secondo l’IVASS, l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni, le tariffe tra luglio e settembre sono cresciute del 2,5% rispetto al periodo marzo-giugno. L’aumento riguarderebbe anche gli ultimi mesi dell’anno: secondo l’Osservatorio di Segugio.it, il premio medio RC Auto di novembre si è attestato sui 368,88 euro, un importo più alto del 10,01% rispetto allo stesso periodo del 2021.
Ricordiamo che per risparmiare sull’RC Auto basta rivolgersi a Segugio.it, il portale online che consente di confrontare le assicurazioni auto più convenienti per te. Ad esempio, simuliamo la richiesta di una automobilista 40enne (convivente, prima classe di merito da almeno due anni, nessun sinistro negli ultimi cinque anni, ricovero notturno del veicolo in box privato, percorrenza media annua di 5.000 chilometri) per assicurare una Toyota Yaris 1.0 5 porte Active, immatricolata nel 2022.

L’offerta più conveniente arriva dal preventivo Verti, che propone un contratto formula di guida esperta (ammette solo guidatori di età superiore ai 23 anni) a soli 159,10 euro; molto buono il massimale della polizza, che è di 7 milioni di euro per i danni alle persone e 2,5 milioni per quelli alle cose.