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Assicurazione professionale: guida alla scelta

Con un'assicurazione professionale si coprono gli eventuali danni causati durante l’esercizio di un'attività o l’erogazione di servizi in caso, ad esempio, di negligenza, imperizia o imprudenza. Tra i destinatari di questa polizza ci sono coloro che lavorano in ambito sanitario.

Pubblicato il 19/04/2021

Aggiornato il 11/05/2021

un medico in primo piano con tre colleghi alle spalle
Consigli per la scelta di un'assicurazione professionale

Una garanzia utile per svolgere il proprio lavoro in tutta serenità. Le assicurazioni professionali sono destinate a medici, commercialisti, avvocati, ingegneri, architetti, geometri, notai, amministratori di condominio e a tutti quei liberi professionisti che - mediante questa polizza - possono coprire i danni causati a terzi dalla loro attività. Stipulando una Rc professionale e pagando un premio annuale, sarà la compagnia assicurativa a rispondere di eventuali danni cagionati.

Mentre in passato i liberi professionisti potevano decidere se sottoscrivere o meno la polizza, oggi sono quasi sempre obbligati a farlo. E sono soggetti ad una sanzione in caso contrario. La legge prevede, infatti, che l’assicurazione professionale obbligatoria debba essere sottoscritta da tutti coloro che sono iscritti a un albo. Sono esclusi dall’obbligo i giornalisti e i medici della sanità pubblica.

Tra i destinatari di una polizza Rc professionale ci sono soprattutto coloro che lavorano nell’area sanitaria, come ad esempio i medici, i veterinari, ma anche i dentisti e gli odontoiatri. A contare su un’assicurazione professionale anche coloro che lavorano nell’ambito di vendite e consulenze o nell’area edile.

Attraverso questo tipo di assicurazione si coprono i danni causati dal professionista durante l’esercizio della sua attività o l’erogazione di servizi nei casi di negligenza, imperizia o imprudenza.

Come funziona

Il contratto di un’assicurazione professionale deve soddisfare alcuni requisiti minimi

A rivelarlo è l’Ivass che snocciola i vari punti:

  • garantire il risarcimento dei danni arrecati a terzi nell’esercizio dell’attività di distribuzione conseguenti a negligenze ed errori professionali dell’intermediario ovvero a negligenze, errori professionali ed infedeltà dei suoi dipendenti, collaboratori o persone del cui operato deve rispondere a norma di legge, incluse le società iscritte nella sezione E e le persone fisiche, anche se non iscritte nella medesima sezione. Per le società iscritte nella sezione A, B o F la copertura assicurativa deve estendersi anche ai rappresentanti legali, e agli eventuali amministratori delegati e direttori generali. Non sono consentite clausole che limitino o escludano tale copertura;
  • coprire l’integrale risarcimento dei danni occorsi nel periodo di svolgimento dell’attività di distribuzione, ancorché denunciati nei tre anni successivi alla cessazione dell’efficacia della copertura;
  • l’inserimento di franchigie o scoperti non può essere opposto dall’impresa ai terzi danneggiati che devono ricevere, nel limite dei massimali garantiti, l’integrale ristoro del danno subito; l’impresa conserva il diritto di rivalsa nei confronti dell’assicurato;
  • garantire la copertura nel territorio di tutti gli Stati membri dello SEE;
  • qualora l’intermediario svolga attività relativa a forme pensionistiche complementari, la copertura assicurativa si estende anche a tale attività.

L’Istituto per la Vigilanza sulle assicurazioni fa sapere poi che i massimali di copertura della polizza sono di importo almeno pari a:

  • 1.300.380 euro per ciascun sinistro;
  • 1.924.560 euro all’anno globalmente per tutti i sinistri.

A contraddistinguere le assicurazioni professionali è anche la clausola di retroattività. Si tratta di una formula che può rivelarsi molto utile per i professionisti, in quanto copre gli eventuali danni causati - sempre nell’ambito dell’attività professionale - prima della sottoscrizione della polizza.

Questa clausola può arrivare a coprire da un anno prima della stipula sino ad essere illimitata e dunque a non presentare limiti di natura temporale. Chiaramente, maggiore è il periodo di retroattività, più elevato sarà il costo del premio assicurativo.

I consigli

La scelta di un’assicurazione professionale è determinante soprattutto in alcuni ambiti. Per scegliere il prodotto più adatto è sempre bene valutare quali sono i rischi coperti. Bisogna assicurarsi che la polizza operi come “all risks” e che copra, dunque, ogni rischio legato alla professione svolta. Occhio anche alla franchigia: il contraente dovrebbe optare per le assicurazioni che presentano un ammontare della franchigia basso o addirittura nullo.

Oltre alla franchigia va preso in considerazione l’importo del massimale prima della sottoscrizione della polizza. È chiaro che tale importo va considerato a seconda della professione svolta e dei rischi che si possono correre nell’esercizio dell’attività.

A cura di: Tiziana Casciaro

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