Mercato auto in Europa, l'Italia al terzo posto
Sul fronte di unità immatricolate, l'Italia a gennaio conquista la terza posizione. L'aumento di immatricolazioni è di oltre il 10 per cento rispetto al mese di gennaio 2022. Il nostro Paese resta però ancora all'ultimo posto nella classifica delle auto elettriche e ibride.

Il mercato auto in Europa mette a segno un altro importante risultato e registra il sesto mese consecutivo con segno positivo. Si contano ben 911.064 immatricolazioni nel mese di gennaio. L’aumento è pari al 10,7% rispetto allo stesso mese del 2022, quando le immatricolazioni auto risultarono 822.423. A rivelarlo è l’ultima analisi Unrae, secondo cui l’Italia sale al terzo posto tra i cinque principali mercati in termini di unità immatricolate.
Un’altra novità che interessa il mondo delle quattro ruote è quella relativa all’RC auto: a gennaio 2023 il premio medio si attesta a 381,4 euro. L’importo è più alto del 3,2% rispetto a dicembre 2022. L’aumento ha presentato come sfondo un po’ tutta Italia con la Lombardia al primo posto (+19,9%), seguita da Puglia e Umbria con un rialzo del 19,6%. Dovranno, invece, sborsare meno gli abitanti della Campania, della Calabria e del Trentino-Alto Adige, dove il rialzo del premio è stato di minore impatto e rispettivamente del 12,1%, 12,2% e 12,5%. Tra gli accorgimenti da seguire per evitare che l’assicurazione auto possa pesare troppo sul bilancio di una famiglia c’è quello di confrontare le varie offerte presenti sul mercato tramite servizi di comparazione come quello offerto da Segugio.it.
Italia fanalino di coda nell'elettrico
Se in termini di immatricolazioni l’Italia è riuscita a superare la Francia e a conquistare il podio, salendo al terzo posto, sul fronte delle auto "alla spina", invece, il nostro Paese è in ultima posizione. La quota delle auto elettriche pure e ibride plug-in è pari al 7,3% nel mese di gennaio. Ben più lontane la Francia con il 22,3%, il Regno Unito con il 20% e la Germania con il 15,0%. Quest’ultimo Paese, il più popoloso dell'Unione Europea, ha registrato un forte calo nella classifica delle auto ECV: la percentuale era pari al 21,6% nel mese di gennaio 2022. Il Belpaese è lontano anche dalla Spagna dove la quota è dell’11,2%.
Da qui l’appello dell’Unrae affinché con l’aumento graduale dei volumi di produzione vengano abbattuti anche costi e prezzi in modo che le auto elettriche diventino più accessibili a tutti. Il sodalizio chiede ancora che le aziende possano beneficiare di una fiscalità agevolata come nel resto d’Europa. In vista del divieto di vendita di auto nuove con motori endotermici dal 2035, l’Unrae sollecita, inoltre, un’agenda di Governo per favorire nei prossimi mesi e anni la transizione energetica sul territorio nazionale e il potenziamento degli incentivi che spingano a rinnovare il parco circolante ormai obsoleto e vetusto.
Il tema della mobilità a zero e bassissime emissioni continua ad essere predominante nel nostro Paese che con l’Ecobonus tenta di fornire una risposta concreta, così come previsto dal Piano Nazionale Integrato Energia (PNIEC) e come richiede l’Agenda 2030. Anche a gennaio scorso sono stati stanziati 630 milioni di euro per l'acquisto di veicoli non inquinanti di categoria M1 (autoveicoli), L1e-L7e (motocicli e ciclomotori) e N1 e N2 (veicoli commerciali).
Buone performance per Francia, Regno Unito e Spagna
Partenza con il segno più per il mercato auto francese, inglese e spagnolo. Le immatricolazioni di auto nuove, infatti, in Francia sono state 111.939 a gennaio 2023 contro le 102.899 dello stesso periodo dello scorso anno. A gennaio sono stati registrati aumenti a doppia cifra per tutte le alimentazioni a zero o bassissime emissioni. Trend di crescita anche per il Regno Unito: le immatricolazioni di gennaio, infatti, sono state 131.994. Parliamo di +14,7% rispetto alle 115.087 riportate lo stesso mese dello scorso anno. In aumento anche le vendite di auto nuove in Spagna con 64.147 unità. Il 2023 inizia, invece, con un calo dei volumi di vendita in Germania: a gennaio si registrano, infatti, 179.247 immatricolazioni contro 184.112. La flessione – secondo l’ultima fotografia scattata da Unrae - è del 2,6%.