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Gen Z italiana poco assicurata rispetto alla media europea

Secondo un sondaggio, solo il 59% dei Gen Z italiani intervistati dichiara di possedere almeno una polizza, rispetto al 73% della media che caratterizza il resto dell'Europa. Questione di budget ma anche di scarsa conoscenza in materia di assicurazioni.

A cura di: Luigi Dell'Olio
A cura di: Esperto di prodotti finanziari, mercati energetici e telefonia
Si laurea in Giurisprudenza e diventa in seguito giornalista professionista, specializzandosi in economia e finanza. Collabora con primarie testate italiane, tra cui “la Repubblica” e “Affari&Finanza”. È inoltre coordinatore del mensile “Private” e autore per Segugio.it.

linea editoriale Segugio.it
Tempo di lettura 3 minuti
Pubblicato il 08/01/2025
un uomo porge un contratto assicurativo da firmare
Il rapporto della Gen Z con i prodotti assicurativi

Pagano il prezzo più alto per l’incertezza del futuro e per la precarietà del presente, eppure sono i meno assicurati. I giovani italiani si trovano in una situazione non certo semplice, non solo rispetto alle generazioni più mature, ma anche rispetto ai pari d'età degli altri Paesi europei.

Prodotti assicurativi: i comportamenti d'acquisto della Gen Z

Deloitte ha condotto uno studio su “Come la Generazione Z compra prodotti assicurativi?”, analizzando le risposte di oltre 10 mila persone tra i 23 e i 27 anni residenti in Italia, Francia, Germania, Spagna, Olanda, Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria e Romania.

Dal sondaggio è emerso che solo il 59% dei Gen Z italiani intervistati dichiara di possedere almeno una polizza, rispetto al 73% della media che caratterizza l'Europa. Questione di budget? Non necessariamente, considerando che il 70% dei giovani del nostro Paese afferma di avere una conoscenza inadeguata dei prodotti e del mondo assicurativo.

In sostanza, c’è una diffusa percezione delle difficoltà che caratterizzano il presente e delle incognite legate al futuro, tra i tanti conflitti armati in giro per il mondo, un sistema assicurativo che difficilmente reggerà il peso delle dinamiche demografiche e una crescita economica che resta asfittica persino in questi anni caratterizzati da un intervento generoso della spesa pubblica sotto forma di Pnrr.

Eppure, la mancata conoscenza dei sistemi assicurativi spinge la gran parte dei giovani a non tutelarsi dagli imprevisti. Inoltre, sulla scarsa propensione a coprirsi dagli imprevisti incidono le incertezze di carattere economico-finanziario (anche testimoniate dal fatto che il 22% dei Gen Z italiani intervistati definisce le assicurazioni “costose”), nonché la dipendenza dal nucleo familiare di appartenenza (il 43% della Gen Z italiana intervistata dichiara di vivere con i genitori, rispetto al 26% della Gen Z Ue).

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Al primo posto i bisogni primari: dalle polizze case alle polizze vita e salute

Marco Lancioni, partner di Deloitte Italia, sottolinea che i giovani italiani manifestano, al pari delle altre generazioni, esigenze assicurative che mettono al primo posto i bisogni primari come Casa, Salute e Vita, differenziandosi dai Millennials (nati dal 1981 alla metà degli anni Novanta) e dalla GenX (nati tra il 1961 e il 1980) per una maggiore sensibilità verso specifiche coperture legate al proprio stile di vita e ai propri interessi, come asset digitali, sport e hobby.

“La minor penetrazione assicurativa registrata dallo studio, se correlata al maggior tasso di proprietà di asset come auto e casa dichiarata dagli intervistati rispetto ai coetanei di altri Paesi, evidenzia opportunità di sviluppo su questo specifico target, anche alla luce di un percepito complessivamente positivo della GenZ nei confronti delle assicurazioni”, aggiunge l’esperto.

Uno scenario nel quale i player assicurativi sono chiamati ad adattare il proprio modello di business alle esigenze delle generazioni più giovani, per intercettare oggi questo target, ma soprattutto per porre le basi di una relazione duratura nel prossimo.

Più attenzione a proteggere i beni digitali

La Generazione Z italiana dimostra di avere buona considerazione delle assicurazioni: gli intervistati le descrivono come necessarie (35%), utili (32%), efficaci (28%) e moderne (18%), mettendo in luce un atteggiamento complessivamente positivo, in linea con quello dei coetanei europei e dei connazionali italiani.

Come i propri coetanei europei, questa generazione mostra maggiore interesse rispetto alle altre fasce d’età per la protezione di alcuni ambiti, talvolta legati allo status di “nativi digitali”: dispositivi elettronici (17% tra gli italiani contro il 10% della media continentale), beni digitali (16% contro 7%), mobilità alternativa (14% contro 7%), animali domestici (21% contro 17%), attrezzatura per hobby (11% contro 4%) e sport (8% contro 5%).

I servizi aggiuntivi fanno la differenza nelle polizze salute e mobilità

Secondo quanto indicato dai partecipanti coinvolti nello studio, prezzo e coperture sono i due fattori principali di valutazione dell’offerta assicurativa (tranne che per le polizze vita).

Tuttavia, la Gen Z italiana presenta ulteriori criteri differenziati per linee di business:

  • in ambito Motor, Salute e Infortuni emerge l’importanza della disponibilità nell’offerta assicurativa di servizi aggiuntivi come, ad esempio, dispositivi di telepedaggio o device indossabili che abilitano il monitoraggio dei parametri di salute dell’individuo;
  • in ambito di polizze casa, emerge la richiesta della Gen Z italiana di aderenza dei prodotti a criteri di sostenibilità (28% contro il 13% altre generazioni italiane) – criterio che pesa anche sulle polizze per Motor (23% contro l’8% indicato dai connazionali).
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