RC Moto: quando non si applica l’indennizzo diretto
In molti casi si può usufruire dell’indennizzo diretto anche in caso di sinistro con la moto: dunque sarà la stessa compagnia del danneggiato a intervenire nel coprire tutti i danni subiti. Questa procedura, però, non è applicabile a tutti i casi di sinistro.
Aggiornato il 24/09/2018

Il sinistro stradale subito da un centauro non è solamente un evento spiacevole, ma può diventare una situazione di grande pericolo vista la maggiore esposizione al danno fisico rispetto a un automobilista.
In caso di incidente, quello che non cambia rispetto alle quattroruote è invece il modo in cui il motociclista può chiedere il risarcimento del danno. In molti casi si può usufruire dell’indennizzo diretto, disciplinato dall’articolo 149 del Codice delle Assicurazioni, secondo cui è la stessa compagnia del danneggiato a intervenire nel coprire tutti i danni subiti. Tuttavia, questa procedura non è applicabile a tutti i casi di sinistro.
Esistono infatti delle fattispecie in cui deve essere applicata la procedura tradizionale, nello specifico:
- l’incidente vede coinvolti più di due veicoli oppure un pedone, un ciclista o un bene immobile;
- uno dei veicoli coinvolti non è regolarmente assicurato o è immatricolato all’estero;
- è mancato l’impatto tra due veicoli (il cosiddetto sinistro senza urto);
- dal sinistro derivano lesioni che comportano un’invalidità permanente superiore a nove punti percentuali;
- a subire il danno è un passeggero.
Il risarcimento diretto penalizza le moto?
L’allarme è stato lanciato nel 2016 da Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo e Motociclo e Accessori), che ha affidato all’Università Luiss di Roma un approfondimento scientifico sull’indennizzo diretto per verificarne gli effetti sulle polizze di ciclomotori e motocicli. Ricordiamo che questa procedura, entrata in vigore nel 2007, permette all'assicurazione del responsabile del sinistro di non versare alla compagnia del danneggiato l'esatto importo che la parte lesa ha ricevuto ma un rimborso a forfait, il cui ammontare viene definito anno per anno dalla CONSAP. Il sistema a forfait prevede un vero e proprio listino usato per pagare i danni tra due compagnie, che varia in base al tipo di veicolo e alla provincia di residenza.
Secondo lo studio, il risarcimento diretto provoca effetti distorsivi quando l’incidente coinvolge veicoli appartenenti a categorie differenti. Visto che le collisioni dei motocicli coinvolgono nella quasi totalità dei casi veicoli come autovetture e autocarri, il settore dell’RC Moto risulta penalizzato in quanto riversa sulle polizze dei centauri i costi originati dalle altre categorie di assicurati. Secondo ANCMA la soluzione per annullare l’effetto distorsivo sarebbe di riformare il meccanismo dei forfait, o più semplicemente eliminare l’intero sistema del risarcimento diretto.
Una panoramica sui premi applicati alle moto
La prima parte dell’anno si è rivelata per i centauri un momento buono per sottoscrivere una nuova polizza. La conferma arriva dall’Osservatorio di Segugio.it, che riporta come il miglior prezzo medio – ottenuto dalla media delle migliori offerte trovate dagli utenti tramite le simulazioni effettuate – si sia abbassato durante il primo semestre del 3,1% rispetto alla fine del 2017, raggiungendo quota 334 euro.
Un modo semplice per garantirsi un risparmio sull’RC Moto
Se si cerca un'assicurazione moto economica, basta rivolgersi a Segugio.it, il portale di comparazione delle tariffe che consente di confrontare le offerte delle società partner e trovare la migliore soluzione al prezzo più vantaggioso.
Solo a titolo d’esempio, tra le più convenienti per un generico centauro di Bolzano – 40enne prima classe di merito, nessun sinistro negli ultimi 5 anni, percorrenza media di 10.000 chilometri – che vuole stipulare una polizza per una Vespa Piaggio 300 GTS ABS - 21.5 CV, si distingue Quixa al prezzo di 179 euro e con una formula di guida libera, che permette la guida delle due ruote a tutti i conducenti abilitati.
I massimali per danni alle cose e alle persone si attestano rispettivamente a 1,22 e 6,070 milioni di euro. Nel caso in cui il veicolo assicurato sia guidato da persona in stato di ebbrezza e solamente per il primo sinistro, Quixa limiterà la rivalsa a un massimo di 10.000 euro. La compagnia rinuncia a esercitare il proprio diritto di rivalsa in caso di guida con patente scaduta, a condizione che la patente non sia scaduta da più di 180 giorni e che venga rinnovata entro 90 giorni dalla data del sinistro. In più, l’assicurazione copre la responsabilità civile dei trasportati per i danni che gli stessi possono involontariamente cagionare a terzi durante la circolazione del veicolo.