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Torna il RID per pagare l'assicurazione

Il pagamento della polizza tramite RID bancario viene riproposto ora da alcune compagnie assicurative. L'assicurato in molti casi fa fatica ad accettare questa forma di pagamento, poiché essa va a gravare sul conto, insieme a tutte le altre rate e spese mensili.

A cura di: Leonardo Alberti
A cura di:
Tempo di lettura1 minuti
Pubblicato il 19/05/2014
macchina e calcolatrice
Rid e assicurazione

La conversione del decreto “Salva Italia” in legge ha sancito che il pagamento in contanti può essere fatto fino ad un importo massimo di 1.000€.

Questa disposizione ha influenzato anche il settore assicurativo, visto che il pagamento in contanti rappresentava ancora uno strumento praticato da molti. Le compagnie di assicurazioni, per aggirare l'ostacolo, sono tornate quindi ad uno strumento di pagamento che era stato abbandonato, cioè l'Autorizzazione permanente di addebito in conto corrente, il cosiddetto "RID bancario".

Ecco che UnipolSai propone alla propria clientela la rateizzazione del premio auto. Attraverso Finitalia SpA, società del gruppo Unipol, la Compagnia si fa carico, sino alla prima scadenza annuale di polizza, di tutti gli oneri finanziari e spese accessorie. Stesso sistema di pagamento viene offerto ai clienti che acquistano una polizza della gamma SMART di UnipolSai, soluzioni assicurative alla portata di tutti, in grado di offrire coperture per ogni esigenza: le flessibili modalità di pagamento includono anche la possibilità di addebito automatico mensile sul conto corrente.

Stessa scelta l’ha fatta Nobis assicurazioni nel lancio di un nuovo prodotto, nato dalla collaborazione tra Auchan, Nobis e Blue Assistance che copre le spese veterinarie per cani e gatti, la responsabilità civile dei proprietari di animali e la tutela legale.

Eppure, questa forma di pagamento, diffusissima nei paesi Sudamericani e negli Stati Uniti d’America, sembrerebbe non essere gradita agli italiani, i quali, in materia di premio assicurativo non sono troppo inclini a farsi carico di un ulteriore impegno mensile, che va ad aggiungersi al televisore, alla rata dell’autovettura o all’acquisto dei mobili per casa. Il timore è che, anche se ad interessi zero, l'addebito diretto può accrescere il rischio di acquisti superiori alle proprie effettive capacità di spesa mensile, creando un problema di liquidità.

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