Bonus Protetto
Il Bonus Protetto è una clausola che consente al contraente della polizza di conservare la classe di merito interna maturata quando si verifica un sinistro con colpa.
Grazie alla sua applicazione, il sistema del bonus-malus non viene attivato e il premio della polizza non aumenta a parità di altri fattori assicurativi e al netto di adeguamenti tariffari. Questo meccanismo funziona solo se si decide di restare fedeli alla propria compagnia assicurativa, poiché la classe universale (cu), riportata nell’ attestato di rischio (adr), risentirà dell’incidente. Dunque, se l’assicurato cambia assicurazione sarà penalizzato con un malus.
Ricordiamo che il malus si applica quando viene accertata la maggiore responsabilità del sinistro, mentre un eventuale incidente con concorso di colpa (responsabilità paritaria o inferiore al 50%) porta alla sola segnalazione nell’adr. In quest'ultimo caso, la penalizzazione del premio e della classe di merito si verifica quando la somma della responsabilità dei sinistri paritari degli ultimi 5 anni supera la quota del 51% di colpa: ad esempio, se si viene coinvolti in 2 incidenti, uno con il 10% di colpa e l’altro con il 35% di colpa, il malus non scatta.
I costi per l’applicazione del Bonus Protetto variano in base alla classe di merito e alla città di residenza dell'assicurato. È una clausola che non compare nella maggior parte delle polizze assicurative stipulate: la sua applicazione porta ad un aumento della spesa per il premio assicurativo, anche se molte compagnie che la propongono la includono nell’assicurazione responsabilità civile di base per gli assicurati con un basso profilo di rischio.
La scarsa diffusione del Bonus Protetto può dipendere anche dalla prassi di molti assicurati di risarcire di tasca propria il danneggiato in caso di sinistro con colpa. Tuttavia, è una soluzione che può essere considerata conveniente solo per gli incidenti con danni di scarsa entità al veicolo.
Ultimo aggiornamento gennaio 2022