Scoperto
Con il termine scoperto si intende una clausola che consente alla compagnia assicurativa di limitare il risarcimento in caso di sinistro.
Lo scoperto è espresso in percentuale sull'ammontare del danno: dunque, non può essere calcolato preventivamente, ma solo dopo che l’incidente si è verificato. Solitamente, le compagnie assicurative inseriscono nel contratto un minimo e un massimo di scoperto che le stesse sono disposte a coprire.
Questa clausola può essere presente nel contratto insieme alla franchigia, anch’essa un parametro che limita la garanzia che viene offerta dall’impresa ma che in questo caso corrisponde a una somma fissa non coperta dalla polizza (si parla anche di franchigia assoluta). Esiste anche una franchigia relativa, in cui i danni di un valore pari o inferiore all’importo prestabilito portano l’assicurato a doverli sostenere integralmente; nel caso invece di danni di importo superiore alla quota stabilita, sarà l’assicurazione a doverli corrispondere interamente.
Ricordiamo che qualora si verificasse un sinistro e nella polizza fossero presenti entrambe le clausole, sarebbe a carico dell'assicurato quella che prevede l'importo più alto.
Un esempio può aiutare a capire meglio la loro applicazione congiunta. Ipotizziamo una franchigia di 500 euro e uno scoperto del 15%: se il sinistro prevede un risarcimento di 1.500 euro per danni causati a terzi, il 15% calcolato su questo totale sarà di 225 euro. Essendo questa somma inferiore alla franchigia, sarà quest’ultima ad essere applicata dalla compagnia. Viceversa, se il danno ammonta a 7.000 euro, il 15% risulterebbe di 1.050 euro, un ammontare maggiore della franchigia (500 euro) che porta l’impresa ad applicare nei confronti dell’assicurato la percentuale di scoperto.
Il consiglio per chi sottoscrive una polizza è di tenere ben presente l’applicazione delle due clausole, visto che possono rendere il contratto assicurativo meno favorevole rispetto ad un altro.
Ultimo aggiornamento ottobre 2019