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Anzianità contributiva

Per anzianità contributiva si intende la quantità di contributi versati dall'utente per ottenere una pensione, che viene erogata dagli enti previdenziali di natura sia pubblica che privata. Talvolta, il requisito contributivo deve essere accompagnato da quello dell’età anagrafica: ad esempio, per il conseguimento della pensione di vecchiaia sono necessari agli uomini almeno 20 anni di contributi ed un’età di 66 anni.

Per la pensione anticipata, invece, è sufficiente il solo perfezionamento del requisito contributivo, visto che è erogata al raggiungimento - per il periodo che va dal primo gennaio 2019 - di 42 anni e 10 mesi di contributi (indipendentemente dall'età del contribuente).

È bene specificare che i contributi sono pagamenti obbligatori che ogni contribuente versa durante gli anni di lavoro e che permettono di accumulare la quantità di denaro necessaria per la pensione. Ricordiamo che formano l’anzianità contributiva anche gli anni di università, che però il lavoratore dovrà riscattare. Quest’ultima operazione viene effettuata versando all’istituto di previdenza i contributi pensionistici per gli anni in cui è stato iscritto al corso di laurea, proprio come se avesse lavorato. Il nuovo decreto su reddito di cittadinanza e quota 100 prevede una nuova formula di riscatto agevolato, secondo cui è possibile versare 5.241 euro all’anno per un periodo di studio di massimo 5 anni (in totale 26.205 euro).

Tuttavia, non è sempre possibile usufruire della formula agevolata. La restrizione arriva sia dall'età, in quanto il riscatto è riservato solo agli under 45, che dal periodo, visto che può essere richiesto solo per intervalli di studio successivi al 1996. Coloro che non rientrano nella formula agevolata possono ricorrere a quella ordinaria, con il riscatto che avverrà versando un’aliquota del 33% sull'ultimo stipendio imponibile.

A proposito di pensione, ricordiamo che è possibile integrarla con una polizza caso vita, un'assicurazione sulla vita in cui la compagnia versa all'assicurato una rendita nel caso in cui lo stesso sia ancora vivo alla scadenza del contratto. Alla stipula della polizza è possibile concordare il premio assicurativo, da versare in un'unica soluzione oppure rateizzato nel tempo, e la durata, che può variare dai 5 agli oltre 30 anni.

Ultimo aggiornamento ottobre 2019

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