Veicoli commerciali in calo negli ultimi mesi
In 11 mesi risultano persi oltre 26mila veicoli commerciali. Anche se a novembre il mercato ha presentato una lieve ripresa, il 2020 si chiuderà comunque con una forte contrazione. Per fine anno è previsto, infatti, un calo a doppia cifra per furgoni e cassoni.

Sono circa 26mila i veicoli commerciali persi nei primi 11 mesi del 2020. Previsto un calo a doppia cifra per furgoni e cassoni, che coprono oltre l’80% delle vendite. Nonostante, dunque, la ripresa registrata nel mese di novembre, quest’anno si concluderà in forte flessione. È quanto risulta dalle stime del Centro Studi e Statistiche dell’Unrae.
Le immatricolazioni di autocarri con ptt fino a 3,5 t nel mese di novembre sono state 18.817 rispetto alle 16.540 dello stesso periodo del 2010. La crescita è stata pari al 10%. Questi numeri, però, non cambiano il cumulato dei primi 11 mesi, dove la contrazione si attesta comunque sul 15,6% con 142.310 veicoli immatricolati in totale. Perse oltre 26mila unità rispetto alle 168.642 del periodo gennaio-novembre 2019.
La flessione resta in doppia cifra
“Il risultato del mese – afferma Michele Crisci, Presidente dell’Unrae, l’Associazione delle Case automobilistiche estere – conferma la nostra stima di un mercato 2020 in calo di quasi il 14% a circa 163.000 veicoli commerciali immatricolati, con una perdita di oltre 25.000 unità rispetto alle 188.633 dell’intero 2019”.
Anche se in questo periodo, grazie all’incremento dell’e-commerce e alle consegne a domicilio, la domanda dei veicoli commerciali leggeri è aumentata, come visibile dal recupero dei furgoni, la contrazione resta consistente e in doppia cifra. “I cassoni, che insieme ai furgoni coprono oltre l’80% delle vendite, essendo legati alla frenata degli investimenti di industria e costruzioni, dovrebbero evidenziare la perdita maggiore fra le carrozzerie a fine 2020”, prosegue Crisci, secondo cui una contrazione così forte del mercato dei veicoli da lavoro andrà irrimediabilmente a frenare il necessario processo di rinnovo del parco circolante, che risulta ancora anziano. Secondo l’Unrae, inoltre, ai ritmi attuali ci vogliono 24 anni perché il parco circolante venga totalmente sostituito.
Crescono i veicoli ibridi
Secondo quanto emerge dall’analisi della struttura del mercato, i privati calano del 14,4% nei primi 10 mesi dell’anno. Il noleggio, al 31,2% di rappresentatività, recupera tre decimali rispetto al periodo gennaio-ottobre 2019, con una flessione in volume del 17,8%. Tale contrazione è causata dal calo del 30,3% del breve termine, dalla riduzione del 14,8% del lungo termine che rappresenta la parte più importante del noleggio degli autocarri e dalla flessione del 18,4% delle autoimmatricolazioni uso noleggio effettuate da concessionari e case auto. Le società, che contano oltre 15mila immatricolazioni perse nei 10 mesi, scendono a una quota del 46,6%.
Sono le motorizzazioni tradizionali a presentare forti flessioni. Il motore a benzina perde 1,5 punti e scende al 3,5% di quota. Il Gpl, che vede dimezzare i volumi immatricolati, si ferma all’1,3% ed il metano al 3,1% del totale (-0,3 p.p.).
I veicoli diesel mantengono la quota dell’88,5% del mercato e gli elettrici si confermano sullo 0,7% di rappresentatività. Ad andare alla grande sono ancora una volta i veicoli ibridi che raggiungono il 2,9% di quota dallo 0,3% di un anno fa. Resta, invece, stabile la CO2 media ponderata dei veicoli con ptt fino a 3,5t, che nel periodo gennaio-ottobre si posiziona a 162,7 g/km rispetto ai 162,4 dello stesso periodo 2019.
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