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La Generazione Z, a sorpresa il 65 per cento ha un’assicurazione

Pubblicato il 13/05/2019

Aggiornato il 14/05/2019

La Generazione Z, a sorpresa il 65 per cento ha un’assicurazione

I giovani di oggi, ovvero quelli che vengono identificati con la Generazione Z o i Centennials, pensano al loro futuro più di quanto l’opinione più diffusa lascia supporre.

Non solo mettono una particolare attenzione all’ambiente, ai loro consumi, all’interconnessione col mondo, ma cercano di garantirsi il domani stipulando polizze assicurative al di là di quanto gli stereotipi fanno pensare.

È questo il quadro che emerge dalla ricerca “Generazione Z: un futuro che guarda passato”, commissionata da Bnp Paribas Cardif all’istituto AstraRicerche. Un viaggio attraverso gli occhi dei 14-24enni. In generale ben il 65% di questa fascia di giovani possiede un’assicurazione, stipulata da loro stessi o dai propri genitori. 

Dominano le polizze mobilità, vita e casa

In questo ambito le polizze  più gettonate sono quelle legate alla mobilità (31%), seguite dalle polizze vita (19%) e a pari merito da quelle sulla casa (19%). Alta anche la percentuale di chi copre il proprio viaggio con un’assicurazione (69%) tra salute, volo, valigia o viaggio stesso. 

Sulle polizze per coprire i device da eventuali danni o furti, questa la Generazione Z dichiara di conoscerne l'esistenza (81%), con il 21% che già la possiede. Ma nonostante la rete possa essere un terreno rischioso a livello reputazionale, più della metà non conosce le assicurazioni legate alla digital reputation (55%) e buona parte, pur conoscendole, dichiara di non esserne interessato (23%). 

Non di meno possono da soli rivolgersi a Segugio.it, in particolare quelli che prendono in esame le polizze vita o le assicurazioni casa, per avere sotto gli occhi un panorama complessivo delle migliori condizioni offerte dalle compagnie assicurative.

Un sistema che permette così di fare una scelta più mirata e conveniente. 

I giovani e i veri valori: famiglia e amici. Attenzione all’ambiente

La Generazione Z, stando allo studio, rappresenta un segmento di mercato molto allettante – è pari all’11% della popolazione italiana – dalle enormi potenzialità. Sicuramente, non ci si trova davanti a una fascia di persone rampante guidata solo dalle logiche dell’apparenza e del virtuale.

Tutt’altro. Per loro sono i valori autentici a contare veramente, quelli della famiglia e delle amicizie che, a sorpresa, non sono quelle digitali, indicate solo dal 26%. 

Gli amici veri sono le persone che si frequentano durante il tempo libero (74%), i compagni di scuola o i colleghi di lavoro (58%) e solo in misura minore le persone conosciute sui social e poi frequentate nella vita reale(37%).

A livello generale non esiste una ricetta per la felicità (quasi il 60% si dichiara felice, e lo sono soprattutto gli uomini), ma per loro è molto importante stare bene con se stessi (84%) e fisicamente (82%), e avere il supporto della famiglia (80%).

I giovani nati tra il 1995 e il 2012 (per convenzione) sono inoltre particolarmente attenti all’ambiente e aperti alla diversità (soprattutto le donne per il 67%): per loro, infatti, si tratta di valori acquisiti che fanno parte del quotidiano, del loro modo di essere, di pensare e di vivere.

Pongono grande attenzione verso la raccolta differenziata (66%) e sono attenti agli sprechi (60%), anche se mancano un po’ sul fronte della proattività, come nell’attività di volontariato (la pratica solo il 25%). 

Un terzo già lavora, ma il 57% pensa di espatriare

Per quanto riguarda il mercato del lavoro, il 32% già è occupato, ma se più della metà si vede con un lavoro stabile e da dipendente, quasi tre su dieci si rivelano particolarmente intraprendenti, sognando un lavoro autonomo e dinamico (28%), come avviare una start-up o una carriera da freelance.

Ma il dato “allarmante” è che solo il 57% pensa di restare nel Bel Paese, mentre il 30% si immagina in Europa e il 13% addirittura in un altro continente. Una vera fuga di cervelli.

Lato consumi, a sorpresa i negozi fisici (40%) vincono sugli acquisti on-line (34%), confermando l’importanza del fattore esperienziale anche negli acquisti.

Ma in questo caso il genere conta, poiché le donne preferiscono in assoluto il negozio mentre gli uomini l’on-line. A livello generale si acquistano più beni fisici (79%) che servizi (54%).

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A cura di: Fernando Mancini

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