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Ipotesi PEC obbligatoria per chi possiede un veicolo

Una modifica al Codice della Strada potrebbe rendere obbligatoria la posta elettronica certificata (PEC) per chiunque sia possessore di un veicolo. L’idea arriva dallo CNEL, che ha già inviato la proposta alla Camera dei deputati. Scopriamo di più a riguardo.

Pubblicato il 12/12/2019
veicolo su strada
Pec obbligatoria?

Novità per tutti coloro che possiedono un autoveicolo (o motoveicolo), che presto potrebbero avere l’obbligo di dotarsi di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC). Si tratta di una proposta dello CNEL, il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, che ha avuto l’idea di utilizzare la PEC come strumento per inviare le notifiche inerenti avvisi di pagamento a chi è in possesso di una patente di guida.

La proposta è stata già inviata alla Camera dei deputati e prevede la modifica dell’articolo 80 del Codice della Strada, introducendo la comunicazione della PEC “all’atto della immatricolazione dei veicoli, ovvero della revisione periodica degli stessi”.

PEC e verbali

In particolare, l’indirizzo di posta verrebbe utilizzato al fine di inviare le contravvenzioni elevate ai trasgressori del Codice della Strada, permettendo così di azzerare i tempi di consegna. In più, si eliminerebbero tutti i costi di notifica che vengono sostenuti per recapitare il documento cartaceo, con un risparmio secondo gli esperti di circa 10 euro a verbale.

La notifica delle violazioni è già prevista dal Decreto interministeriale del dicembre 2017 contenente la “Disciplina delle procedure per la notificazione dei verbali di accertamento delle violazioni del codice della strada, tramite posta elettronica certificata”, ma solo come opzione.

Come funziona attualmente la notifica delle multe via PEC?

Le forze dell’ordine, una volta fermato il trasgressore che ha violato il Codice della Strada, possono chiedergli se in possesso di un indirizzo PEC. Qualora il guidatore dichiari di non avere una mail certificata, l’organo che ha elevato la contravvenzione avrà compito di verificarlo (cercandolo in qualsiasi lista contenente indirizzi di PEC).

Il messaggio di posta elettronica inviato dal comando di Polizia dovrà contenere:

  • il nome, l'indirizzo e il telefono dell'ufficio che scrive;
  • una copia digitale del verbale di contestazione;
  • ogni informazione utile affinché il trasgressore possa esercitare la propria difesa.

La multa è notificata una volta che arriva sulla mail, anche se il destinatario non apre o non visualizza il messaggio.

PEC obbligatoria: non solo invio delle contravvenzioni stradali

La PEC sarebbe utilizzata anche per notificare gli avvisi di pagamento del bollo.

Ricordiamo che nella maggior parte dei casi è la Regione a inviare al proprietario del mezzo il sollecito – o avviso di accertamento – per ricordargli il bollo non versato. Il guidatore avrà 2 mesi di tempo dal ricevimento della comunicazione per pagare la tassa, che dovrà essere corrisposta maggiorato di sanzioni e interessi: in alternativa potrà fare ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale. Tuttavia, se il contribuente non riceve l’avviso di accertamento entro tre anni – a decorrere dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui la tassa doveva essere versata – il debito del bollo cade in prescrizione.

A proposito di bollo

Inizialmente era considerato come una tassa di circolazione, dovuta solo a questa finalità, mentre dal 1983 viene disciplinata come tassa di proprietà, da pagare in quanto legata al possesso del mezzo. Per le auto la scadenza del bollo cade nei mesi di aprile, agosto e dicembre, con l’importo che dipende dalla potenza e classe di emissione del veicolo.

Tra le voci di spesa associate alle quattroruote troviamo anche l’RC Auto, su cui però l’importo da versare varia in base a tanti fattori, tra cui la compagnia scelta. Per questo motivo, è bene non dimenticare che si può risparmiare optando per una delle assicurazioni partner di Segugio.it, il portale di comparazione che permette di individuare la soluzione più economica sul mercato per ogni differente profilo di utente.

A cura di: Enrico Campanelli

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