In Italia 6 auto circolanti su 10 hanno più di 10 anni di età
La mobilità in Italia si contraddistingue per la presenza di mezzi obsoleti: l'età media delle auto circolanti è infatti di 11,5 anni. L'asticella sale a 13,6 anni per i veicoli industriali. Da qui l'appello dell'Unrae per il ricambio del parco circolante.

A circolare tra le strade italiane sono per lo più veicoli obsoleti. A rivelarlo è la 23esima sintesi statistica da poco pubblicata dall’Unrae, che evidenzia che nel nostro Paese è presente una vetustà dei mezzi al di sopra della media europea. Da qui anche i ripetuti appelli a promuovere il ricambio del parco circolante.
Dall’analisi, effettuata dall’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri, emerge che quasi il 60% delle macchine appartiene alle classi da Euro 0 a Euro 4 su un parco circolante di 38.360.000 auto. L’età media delle vetture si attesta intorno agli 11,5 anni. Si arriva fino a 13,6 anni per i veicoli industriali e a 12 anni per gli autobus.
Benzina leader del mercato
L’indagine rivela anche che in Italia, nel corso del 2019, le immatricolazioni di autovetture alimentate a benzina sono ammontate a 852mila unità. A piazzarsi in seconda posizione le macchine con motori diesel, ferme a 763mila immatricolazioni. Dopo quindici anni i motori a benzina tornano dunque leader del mercato, detronizzando il diesel: le immatricolazioni di nuove auto a benzina superano quelle a diesel.
Ad avere un ruolo in questa situazione sono stati anche i blocchi del traffico nelle grandi città, che hanno danneggiato i motori che per anni hanno controllato il mercato con una quota sempre superiore al 50%. Al di là del primato delle auto a benzina sul diesel, i dati presenti nella sintesi statistica dell’Unrae svelano inoltre una crescita costante delle auto ibride ed elettriche. I veicoli ibridi sono passati da 4.800 unità vendute nel 2010 ad oltre 116mila nel 2019; parliamo di un passaggio dallo 0,25% di quota al 6,1%. Ottimi risultati anche per le auto elettriche: in dieci anni sono passate ad essere da 118 unità a quasi 10.700. Le auto elettriche sono partite da una quota mercato di appena lo 0,01% e sono giunte allo 6,07% di fine 2019.
Il grigio è il colore che va di moda
L’annuario statico dell’Unrae si compone di 128 pagine e traccia un bilancio del mercato delle autovetture, veicoli commerciali e industriali, autobus, rimorchi e semirimorchi e motoveicoli con dati e cifre che fanno riferimento sia all’Italia sia ai mercati europeo e mondiale.
Tante anche le curiosità statistiche: dal report si evince, infatti, che il grigio è il colore dominante tra le vetture, con il 36% del totale. In seconda posizione si piazza il classico bianco con una quota del 27% e a seguire l’elegante nero con il 15%. Ad occupare posizioni più basse sono l’azzurro e il rosso con rispettivamente il 10,5% e il 6%. Ancora meno gettonate le auto in colore marrone, verde, arancio, giallo, viola.
Gli uomini comprano più auto delle donne
Sono gli uomini i principali acquirenti delle auto. La quota maschile è sempre compresa negli anni fra il 59% e il 60% e quella femminile tra il 40% e il 41%. Le immatricolazioni per età - fa sapere Unrae - assegnano il primato alla fascia 30-45 anni con il 26,3% nel 2019. Registrato, però, su questo fronte, un calo costante nei dieci anni: la percentuale per questa fascia d’età era del 34,7% nel 2010.
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Gli effetti del coronavirus sul mercato
La Sintesi Statistica dell’Unrae esce in concomitanza con la crisi innescata dal Covid-19. “Alla vigilia del lockdown il mercato italiano mostrava evidenti avvisaglie di una crisi latente in tutti i comparti. Due mesi di chiusura totale delle reti distributive, seguiti dalla lenta ripresa di una domanda depressa dalla crisi economica, hanno poi dato il colpo di grazia ad un primo semestre 2020 che si è chiuso con numeri dimezzati anno su anno”, sottolinea Andrea Cardinali, Direttore Generale UNRAE nella presentazione della Sintesi Statistica.
La svolta è attesa con le misure di rilancio varate dal Governo; accolte in parte le proposte formulate dell’Unrae. “Un risultato di grande importanza - conclude Andrea Cardinali - che ci vede protagonisti del confronto pubblico, e ci incoraggia a proseguire nella nostra attività di stimolo per ulteriori progressi anche sul fronte fiscale ed infrastrutturale, sia nel trasporto persone che in quello merci”.