Gli italiani si affidano sempre più alle quattro ruote
Gli italiani ricorrono sempre più alle automobili per spostarsi. La pandemia ha avuto effetti pesanti anche sul sistema dei trasporti. Durante il lockdown il calo relativo all’uso dei trasporti pubblici è stato pari al -89% rispetto allo stesso del periodo 2019.

Sempre più legati alle quattro ruote. Gli italiani si affidano alle proprie automobili per spostarsi, soprattutto in questo periodo così drammatico contraddistinto dalla pandemia. È questa la fotografia scattata nel 17esimo 'Rapporto Audimob sulla Mobilità degli Italiani' realizzato da Isfort in collaborazione con il Cnel e il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, con il contributo scientifico di Agens, e presentato durante il webinar "La mobilità in Italia tra la gestione del presente e le strategie per il futuro".
Si fa sempre meno ricorso al trasporto pubblico: gli italiani definiscono tali mezzi come pericolosi a causa dei contagi da coronavirus. Durante il lockdown il calo relativo all’uso dei trasporti pubblici è stato pari al -89% in Italia rispetto allo stesso del periodo 2019. Dall’indagine è emerso anche che un italiano su due userebbe i monopattini per muoversi.
La mobilità subisce, dunque, dei cambiamenti rispetto agli anni passati: la pandemia ha avuto effetti pesanti anche sul sistema dei trasporti. Registrati cali pari al -67% per gli spostamenti giornalieri e al -84% di passeggeri per km percorsi.
Calano gli incidenti
Dal rapporto emerge che gli incidenti nel 2019 sono diminuiti, pur restando comunque alti. In tutto se ne contano 172.183. Registrato un lievissimo calo rispetto al 2018 (-0,2%). L’indagine sottolinea che le vittime sono state 3.173, ovvero - 4,8% e i feriti 241.384 (-0,6%). Il numero di morti è il più basso dell'ultimo decennio. Il lockdown ha avuto un effetto benefico sul fronte dei sinistri: il calo degli incidenti stradali è stato di circa il 72% a marzo e dell'85% ad aprile.
Ad inizio anno le compagnie assicuratrici hanno inoltre teso una mano a favore dei proprietari delle auto, prorogando il termine di 15 giorni di operatività della copertura assicurativa successivi alla scadenza della polizza rc auto di ulteriori 15 giorni, portandolo a 30 giorni. L’estensione è stata applicata a tutti i contratti che erano scaduti e non ancora rinnovati o che scadevano nel periodo compreso tra il 21 febbraio e il 31 luglio 2020.
Fino al 31 luglio 2020, solo in caso fossero state necessarie per la valutazione dei danni a persone o cose, i termini per eventuali perizie collegate a offerte o a contestazioni sono stati prorogati di ulteriori 60 giorni. Il “Cura Italia” ha dato poi l’opportunità al proprietario di un veicolo assicurato di chiedere gratuitamente alla compagnia la sospensione della copertura assicurativa fino al 31 luglio 2020. Durante l’eventuale sospensione del contratto non era possibile lo stazionamento del veicolo su strade ad uso pubblico e su aree a queste equiparate.
Le province in cui si paga meno l’Rc auto
La polizza Rc auto è il contratto secondo cui una compagnia assicurativa liquida i danni, sia materiali che fisici, causati dal veicolo dell’assicurato a terzi. A fronte di un premio pagato periodicamente dal contraente, l’impresa assicurativa si impegna a versare al danneggiato un risarcimento entro quanto previsto da un massimale.
Nel semestre attuale, così come si evince dall’Osservatorio Assicurazioni di Segugio.it, sono 5 le province italiane in cui il prezzo medio di una polizza Rc auto ha registrato il calo più elevato in termini assoluti rispetto al semestre precedente. Al primo posto c’è Prato con un calo del -69,18% sul premio Rc auto. Al secondo posto c’è Imperia dove la diminuzione è del -42,51%. Seguono Reggio Calabria (-27,83%), Carbonia-Iglesias (-27,26%) e Vibo Valentia (-24,71%).
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