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Coronavirus e ambiente: smog spazzato via dalle città

Pubblicato il 02/04/2020
Coronavirus e ambiente: smog spazzato via dalle città

Macchine parcheggiate nei garage e nei parchi residenziali. Motori spenti anche per motociclette e scooter. Da tempo una buona percentuale di mezzi di trasporto privati non viene messa in moto. L’emergenza Coronavirus obbliga, infatti, i cittadini a restare in casa e ad uscire dalle quattro mura solo per comprovate necessità.

In Italia, ogni giorno, si fanno i conti con nuovi casi di contagi e decessi. Nessuna regione italiana è immune dalla diffusione del Covid-19. E mentre ricercatori e scienziati di tutto il mondo provano e sperimentano possibili cure e l’economia incassa i primi colpi, si registra almeno un dato importante sul fronte ambientale. Calati i livelli di smog nelle zone più inquinate.

Giù le emissioni di gas serra

Nei primi tre mesi del 2020, complici le misure adottate dal governo su tutto il territorio nazionale, si registra una riduzione delle emissioni di gas serra a livello nazionale. A renderlo noto è l’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). Gli esperti prevedono che nel primo trimestre del 2020 le emissioni sul territorio nazionale saranno inferiori del 5-7% rispetto a quelle dello stesso trimestre del 2019.

Un calo legato, naturalmente, al mondo dei trasporti - data la riduzione del traffico privato nelle città - e al settore dei riscaldamenti, dal momento che molti edifici pubblici e aziende hanno chiuso in modo parziale o totale. Nel 2018 – si legge in una nota dell’Ispra - è stata registrata una diminuzione delle emissioni di gas serra, rispetto al 2017, dello 0,9%, mentre per le stime riguardanti all’anno 2019, il trend è di una riduzione del 2,0% rispetto all’anno precedente mentre nello stesso periodo si è registrato una crescita del PIL pari allo 0,3%.

I valori in Cina

Anche in Cina le misure restrittive messe in campo per fronteggiare la diffusione del virus hanno portato ad una riduzione dello smog. A dimostrarlo sono i dati del satellite Sentinel 5-P del sistema europeo di Osservazione della Terra Copernicus. Nella provincia di Hubei a fine gennaio le fabbriche hanno chiuso i battenti e in strada non si vedeva più nessuno. Sul fronte ambientale queste misure si sono tradotte nel calo delle emissioni di diossido di azoto.

Josef Aschbacher, direttore dei Programmi di Osservazione della Terra dell’ESA, ha fatto sapere in una nota: "I satelliti offrono un punto di vista vantaggioso per monitorare la salute del nostro pianeta. Sentinel-5P è uno dei sette satelliti Copernicus oggi in orbita. Attualmente fornisce le misurazioni più accurate di diossido di azoto e di altri gas traccia, dallo spazio. Dal momento che il diossido di azoto è prodotto principalmente dal traffico e dalle industrie, esso è un indicatore principale dell’attività industriale a livello globale. Ciò che è chiaramente visibile è una significativa riduzione dei livelli di diossido di azoto in Cina, causata da una ridotta attività dovuta alle restrizioni per il COVID-19, ma anche al Nuovo Anno Cinese a gennaio". "Il programma Copernicus – continua – è un perfetto esempio di come lo spazio serva tutti i cittadini europei combinando la forza politica dell’Unione Europea con le eccellenze tecniche dell’ESA".

Claus Zehner, responsabile di missione dell’ESA per Copernicus Sentinel-5P, ha aggiunto: "Possiamo certamente attribuire parte delle riduzione di emissione di diossido di azoto all’impatto del Coronavirus. Attualmente vediamo un riduzione del 40% circa nelle città della Cina, tuttavia queste sono solo stime approssimative, in quanto anche il tempo meteorologico ha un impatto sulle emissioni". "Stiamo portando avanti una analisi scientifica dettagliata che presto fornirà maggiori dettagli e risultati quantificati nelle prossime settimane e mesi".

In questo periodo, intanto, così come approfondito nella news "Emergenza coronavirus: come cambiano le richieste della Rc auto e moto?", stiamo assistendo ad un calo delle domande delle prime assicurazioni per auto nuove. Eppure proprio un mese fa è stata introdotta l’Rc familiare per allargare gli effetti del decreto Bersani a tutti i mezzi di trasporto posseduti dalla stessa famiglia.

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A cura di: Tiziana Casciaro

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