Bollo auto: le Regioni possono decidere sull’esenzione

Una recente sentenza della Corte Costituzionale apre nuove prospettive in materia di autonomia decisionale sul bollo auto da parte delle Regioni.
Dall’ordinanza emessa, la numero 22/2019, si deduce che i singoli governi territoriali possono introdurre esenzioni della tassa anche se non previste dalla legge nazionale, con il solo vincolo di non aumentare il carico fiscale oltre i limiti fissati dallo stesso legislatore statale. In base a questa sentenza, le Regioni potrebbero addirittura non far pagare il tributo ai proprietari dei veicoli.
Le agevolazioni previste dallo Stato
Può astenersi dal corrispondere la tassa chi usufruisce dei benefici della Legge 104, vale a dire le persone affette da handicap accertato e i loro caregiver.
Per i mezzi di interesse storico e collezionistico di età compresa tra i 20 e i 29 anni, la tassa di possesso è stata ridotta del 50% grazie all’ultima Legge di Bilancio 2019. L’agevolazione, di cui parliamo anche nella news “Taglio netto sul bollo dei veicoli storici”, viene applicata a condizione che i motoveicoli e gli autoveicoli siano in possesso del Certificato di Rilevanza Storica e Collezionistica rilasciato da ASI (Automotoclub Storico Italiano), FMI (Federazione Motociclistica Italiana) e Registri di Marca, e che tale riconoscimento sia annotato sul libretto di circolazione.
Come si determina l’importo del bollo
Nell’articolo “Bollo auto: come si calcola in Italia e nel resto d’Europa?” abbiamo specificato che per il calcolo bisogna tenere conto della potenza in kilowatt (kW) dell’auto e della classe ambientale di appartenenza. Per le quattroruote più recenti, classe Euro 4, Euro 5 ed Euro 6, si pagano 2,58 euro a kW fino a 100 kW e 3,87 euro per ogni kiloWatt eccedente; diversi gli importi delle vetture che inquinano di più, con le Euro 3 che fanno pagare rispettivamente 2,70 e 4,05 euro, le Euro 2 2,80 e 4,20 euro, le Euro 1 2,90 e 4,35 euro e le Euro 0 3 e 4,5 euro.
La spesa per la tassa di proprietà è aumentata
Secondo un’analisi dell’Unione Europea delle cooperative Uecoop su dati Istat, l’importo speso da famiglie e imprese per l’imposta si è attestato sui 6,7 miliardi di euro, un ammontare che è salito nell’ultimo quinquennio del 17,7%. “Fra il 2013 e il 2017”, spiega in una nota l’Uecoop, “le tasse pagate dagli italiani per la macchina sono aumentate al ritmo medio di oltre 200 milioni di euro all’anno. Il costo del trasporto privato è poi appesantito dal costo dei carburanti, con l’Italia che è fra i Paesi al mondo dove la benzina è più cara. Il bollo auto si somma così alla spesa carburanti, con pesanti ripercussioni sia sui bilanci delle famiglie e delle imprese”.
Anche l’assicurazione tra le spese a cui fare attenzione
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