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Auto usate, comparto in perdita nei primi 5 mesi dell'anno

Il mercato delle auto usate continua la sua discesa nella prima parte dell'anno. Rispetto ai primi 5 mesi del 2021 si contano 220mila veicoli in meno. Continua intanto a crescere la quota degli scambi tra privati per la mancanza di prodotti presso le reti di vendita.

Pubblicato il 03/08/2022
famiglia felice a bordo di un'auto
Il mercato delle auto usate nei primi mesi dell'anno

Segno meno per il mercato delle auto usate. Il comparto continua la sua discesa e nei primi 5 mesi del 2022 presenta un calo del 10,4%. Si contano in questa prima parte dell’anno 1.907.829 unità rispetto alle 2.128.359 del periodo equivalente del 2021. La discesa interessa sia i trasferimenti netti (-11,1%) che le minivolture (-9,3%). Nei dettagli si contano – nei primi 5 mesi del 2022 – 1.093.584 trasferimenti netti e 814.245 minivolture. A scattare la recente fotografia è l’Unrae, Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri che sottolinea la distanza rispetto al 2021 quando da gennaio a maggio i trasferimenti netti furono 1.230.766 e le minivolture 897.593.

Favorite le auto usate diesel

Sono le auto usate diesel a piazzarsi al primo posto con il 49% delle preferenze. Anche in questo caso l’Unrae mette, però, in evidenza un calo rispetto allo scorso anno: persi 1,8 punti percentuali sul 2021. A collocarsi in seconda posizione sono le auto a benzina che rappresentano il 40% delle scelte. Bene anche il Gpl che si posiziona al terzo posto. Al quarto posto troviamo – nel periodo che va da gennaio a maggio 2022 – le auto ibride, che abbinano al motore tradizionale, a benzina o a gasolio un propulsore elettrico. Nessuna variazione per il metano che resta stabile al 2,1%. In lieve crescita, invece, i trasferimenti di auto elettriche: si è passati dallo 0,2% dei primi 5 mesi del 2021 allo 0,6% dello stesso periodo di quest’anno. Segno più anche per le plug-in.

Più scambi tra privati

Quello che emerge dalla recente indagine a cura dell’Unrae è la crescita della quota di scambi tra privati. Si è arrivati al 55,3%: ben 8,6 punti percentuali in più rispetto allo stesso periodo del 2021 quando la percentuale era del 46,7%. Un fenomeno, l’accelerazione di tali scambi, legato alla minore disponibilità di veicoli presso le concessionarie. Gli scambi di auto usate tra operatore e cliente finale scendono al 40%. Non si registrano cambiamenti per il noleggio che resta fermo allo 0,7%.

Più passaggi di proprietà in Lombardia, Lazio e Campania

Sono la Lombardia, il Lazio e la Campania le regioni italiane in cui avviene il maggior numero di passaggi di proprietà. Le percentuali sono pari rispettivamente al 15,6%, al 10,2% e al 9,3%. A seguire la Sicilia (8,8%), il Veneto e il Piemonte a pari percentuale (7,5%). All’ultimo posto vi è la Valle d’Aosta (0,2%), preceduta da Molise (0,6%) e Basilicata (0,9%). Rispetto alle altre regioni italiane i passaggi di proprietà nei primi 5 mesi del 2022 risultano in crescita in Trentino Alto Adige del 2,4%.

L’Unrae, nella sua ultima indagine, evidenza anche che sono soprattutto gli scambi di auto con più di 10 anni di anzianità a rappresentare più della metà dei trasferimenti. A seguire vi sono gli scambi delle quattro ruote usate con anzianità tra i 6 e i 10 anni. Scendono gli scambi di auto meno anziane, tra uno e due anni di anzianità. Ciò che si registra ultimamente è infatti anche una contrazione delle km0.

Cos'è la minivoltura?

Si parla di minivoltura o anche di mini-passaggio di proprietà per indicare la vendita di un veicolo da un soggetto privato a un concessionario. I rivenditori autorizzati possono comprare mezzi da privati e destinarli alla rivendita. A introdurre la minivoltura è stato il decreto Dini. Questi passaggi presentano tariffe agevolate: non è previsto il versamento dell’IPT (Imposta Provinciale di Trascrizione) e si pagano metà emolumenti al PRA. Dai dati relativi ai primi 5 mesi dell’anno, emerge sul fronte delle minivolture, un aumento della quota di privati o di altre società che permutano la propria macchina. Si è arrivati al 60,6% dal 52,9% dello stesso periodo del 2021. Scende invece la percentuale dei ritiri di autovetture da parte degli operatori.

A cura di: Tiziana Casciaro

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