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Auto non inquinanti, incentivi al rialzo

Nuovi incentivi per l'acquisto di auto non inquinanti, ma non solo. Previsto anche un contributo per l'acquisto di infrastrutture di potenza standard per la ricarica di veicoli alimentati a energia elettrica. Il Governo porta avanti la sua azione finalizzata alla transizione ecologica.

Pubblicato il 24/08/2022
auto elettrica ferma alla stazione di ricarica
Auto non inquinanti, incentivi al rialzo

Il Governo, con due diversi DPCM, ha previsto nuovi incentivi per l’acquisto di auto non inquinanti e interventi concreti per il settore automotive al fine di favorire la riconversione produttiva e indirizzarla verso vetture totalmente green. L’obiettivo, infatti, è quello di trasformare progressivamente il parco auto circolante in Italia abbandonando le alimentazioni a benzina e diesel per privilegiare il full electric.

La rimodulazione degli incentivi per l'acquisto auto

Per l’anno 2022 il Governo ha deciso di aumentare del 50% gli incentivi destinati all'acquisto di vetture non inquinanti per persone il cui reddito non superi i 30mila euro annui. In particolare, leggendo il testo del DPCM (decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri), saranno erogati contributi fino a un massimo di 7.500 euro per l’acquisto di una vettura categoria M1, nuova di fabbrica, classe non inferiore ad Euro 6, con emissioni comprese nella fascia 0-20 g/km CO2 (elettrico), con prezzo dal listino ufficiale della casa automobilistica produttrice pari o inferiore a 35.000 euro IVA esclusa. Senza rottamazione il contributo passa a un massimo di 6.000 euro.

Nel caso in cui si voglia acquistare un’auto con emissioni comprese nella fascia 21-60 g/Km CO2, con prezzo di listino ufficiale della casa automobilistica produttrice pari o inferiore a 45.000 euro IVA esclusa, il contributo massimo è di 6.000 euro in presenza di una rottamazione. Senza rottamazione, invece, il massimo a cui si può accedere è 4.500 euro.

Il DPCM, inoltre, fa delle precisazioni. Potrà beneficiare dell’incentivo rimodulato un solo soggetto per nucleo familiare. Le persone giuridiche che noleggiano le autovetture non inquinanti possono beneficiare del contributo ma devono mantenere la proprietà della vettura per 12 mesi.

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Fondo automotive per lo sviluppo della filiera

Spingere gli italiani ad acquistare vetture non inquinanti è solo uno degli obiettivi del Governo che ha puntato molto sullo sviluppo della filiera del settore automotive, promuovendo l'insediamento, la riconversione e riqualificazione verso forme produttive innovative e sostenibili. Il leitmotiv del provvedimento è favorire gli investimenti, la ricerca e la transizione green. In particolare, secondo quanto previsto dal DPCM, risorse pari a 50 milioni di euro per il 2022 e 350 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2030, siano destinate ai Contratti di sviluppo e agli Accordi per l’innovazione. Rispettivamente per il 70% e per il 30%.

Gli incentivi per acquisto e posa in opera delle wallbox

Sempre per l’anno 2022, il Governo ha introdotto un nuovo incentivo finalizzato all’acquisto di infrastruttura di potenza standard (wallbox) per veicoli alimentati a energia elettrica. Se l’infrastruttura viene montata in parti comuni di edifici condominiali, il richiedente può ottenere un massimo di 8.000 euro, nel caso di posa in opera in un’area privata il limite massimo è di 1.500 euro. In entrambi i casi il contributo è pari all’80% del prezzo di acquisto e montaggio dell’infrastruttura di ricarica. Il limite di spesa è di 40 milioni di euro, soldi reperiti dal Fondo automotive. Ci si aspetta, dunque, anche grazie agli incentivi contenuti nell’ultimo DPCM del Governo, un aumento significativo dell’installazione di questo tipo di infrastrutture, soprattutto a livello privato.

Gli obiettivi delle misure introdotte dal Governo

Con il DPCM che riguarda gli incentivi per l’acquisto auto non inquinanti il Governo intende aumentare il numero di veicoli a bassa emissione circolanti in Italia; non a caso è stato aumentato del 50% l’incentivo per le fasce di reddito più basse. Il secondo DPCM, invece, ha uno scopo più tecnico. Infatti, va nella direzione di sviluppare strumenti per la riconversione del settore automotive per accelerare la transizione ecologica.

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A cura di: Tiziana Casciaro

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