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Auto in sosta con climatizzatore acceso: si rischia una pesante multa

L’articolo 157 del Codice della Strada vieta la sosta con il motore acceso e l'aria condizionata in funzione. Previste multe pesanti per chi non rispetta la norma: i trasgressori sorpresi dalle Forze dell’Ordine rischiano una multa dai 216 ai 432 euro.

Pubblicato il 28/05/2019
ragazza in auto
Auto in sosta e climatizzatore

Con l’arrivo della stagione calda gli automobilisti utilizzano molto più frequentemente il climatizzatore dell’aria, un accessorio che attualmente è di serie anche su citycar e utilitarie.

Tuttavia, non tutti sanno che una norma del Codice della Strada prevede delle sanzioni se l'auto è in moto solo per far funzionare il condizionatore. L’articolo in questione è il 157 comma 7 bis, secondo cui “è fatto divieto di tenere il motore acceso, durante la sosta del veicolo, allo scopo di mantenere in funzione l’impianto di condizionamento d’aria nel veicolo stesso”. I trasgressori sorpresi dalle Forze dell’Ordine rischiano una multa il cui ammontare varia dai 216 ai 432 euro.

È bene specificare che il divieto si intende limitato alla sola sosta dell’auto e non alla fermata. La differenza tra i due termini è spiegata dal comma 1 dello stesso articolo: “per sosta si intende la sospensione della marcia del veicolo protratta nel tempo, con possibilità di allontanamento da parte del conducente; per fermata si intende la temporanea sospensione della marcia anche se in area ove non sia ammessa la sosta, per consentire la salita o la discesa delle persone, ovvero per altre esigenze di brevissima durata”.

La norma è in vigore dal 2007, con la finalità principale di diminuire le emissioni dei gas di scarico, in quanto nocive per la salute dei cittadini.

A proposito di emissioni

Per ridurre le emissioni inquinanti, molte città del Nord hanno adottato i blocchi del traffico per le auto più datate (e dunque più inquinanti), che solitamente sono in vigore tra il primo ottobre e il 31 marzo. Milano è invece l’unica città a prevedere dei blocchi permanenti grazie all’entrata in vigore del provvedimento Area B, la zona a traffico limitato che include il 97,6% dei residenti. I divieti sono attivi dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 19.30 e interessano le vetture diesel che rispettano la normativa fino alla Euro 3, quelle a benzina Euro 0, i veicoli a doppia alimentazione gasolio-GPL e gasolio-metano Euro 0, 1, 2, e i mezzi pesanti con lunghezza superiore ai 12 metri. A partire dal primo di ottobre 2019, il divieto si estenderà anche ai diesel Euro 4 senza FAP, e a quelli Euro 3 e 4 con FAP di serie e con un valore di particolato superiore a 0,0045 grammi per chilometro.

Ancora pochi i veicoli green

Attualmente la percentuale di veicoli a basse emissioni sul territorio nazionale è inferiore al 10%, mentre le auto a emissioni zero rappresentano solo una quota molto marginale. Il mercato italiano delle vetture elettriche fa segnare numeri decisamente più bassi rispetto al resto d’Europa: da uno studio realizzato dall’Energy&Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano risulta che nella prima metà del 2018 se ne sono vendute poco più di 4 mila, contro le oltre 62 mila della Norvegia.

Auto elettriche e RC Auto

Ci sono diversi vantaggi nelle auto green, tra cui anche le spese per l’RC Auto. Un riscontro diretto sui bassi importi dell’assicurazione si può avere grazie a Segugio.it, il portale italiano online che individua e confronta le migliori polizze auto sul mercato.

Facciamo un esempio. Ipotizzando al 15 di maggio la richiesta di un 40enne residente a Roma (impiegato, prima classe di merito da più di due anni, patente mai sospesa, nessun sinistro negli ultimi 5 anni, percorrenza media di 15 mila chilometri ogni 12 mesi) che vuole assicurare una Renault Zoe Life R90 Flex, si distingue la convenienza della polizza di Zurich Connect. La compagnia fa pagare 189,75 euro all’anno per un contratto che prevede la formula di guida esperta (conducenti con più di 25 anni), con massimali che ammontano a 10 milioni di euro sia per i danni alle persone che per quelli alle cose.

A cura di: Paola Campanelli

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