Auto: gli italiani sottovalutano i rischi quando guidano
Il rischio maggiore che sottovaluta un automobilista è quello di consultare il cellulare quando guida. In generale, spesso non vengono rispettati i limiti di velocità, si guida anche dopo aver bevuto alcolici, non si allacciano regolarmente le cinture di sicurezza.

Gli automobilisti italiani sottovalutano i rischi che possono metterli in pericolo: dal bicchiere di vino in più all’utilizzo del cellulare quando sono al volante, al rispetto delle norme di sicurezza (come la distanza di sicurezza). Da un’inchiesta condotta da Altroconsumo emerge un quadro sconfortante: gli automobilisti hanno, in generale, comportamenti irresponsabili che possono essere causa di pericolosi incidenti stradali. Infatti, non a caso la maggior parte dei sinistri che accadono nel nostro Paese sono dovuti a comportamenti errati messi in atto da parte di chi guida.
Il pericolo maggiore viene dall’uso del cellulare
Il comportamento più pericoloso riconosciuto dai guidatori è il loro contestuale uso del cellulare: il 27% degli automobilisti ammette di inviare messaggi al volante e il 17% afferma di dare un’occhiata online durante la guida. I numeri sono in linea con le rilevazioni della Polizia in materia di guida distratta, che rappresenta la prima causa di incidenti con morti e feriti nel Paese. L’età risulta un fattore determinante per questo tipo di distrazione: i conducenti meno attenti sono quelli entro i 45 anni. La percentuale raddoppia nella fascia fino ai 25 anni: tra questi ben il 46% sostiene di mandare messaggi quando guida.
La guida in stato di ebbrezza è un altro comportamento a rischio emerso dalla ricerca: il quesito posto agli automobilisti riguarda la loro opinione sulla probabilità di fare un incidente nel caso in cui si sia bevuto troppo. Nonostante la maggioranza (87%) del campione ritenga molto pericoloso guidare dopo avere assunto bevande alcoliche, ben il 13% ammette di guidare anche dopo aver bevuto troppo. Le risposte tradiscono un forte legame tra i propri convincimenti e i comportamenti attuati: gran parte di chi guida in stato di ebbrezza, infatti, ritiene che guidando con prudenza la probabilità di fare un incidente sia bassa. Tale idea è rafforzata anche dalla scarsità di controlli, il 16% reputa molto basso il rischio di essere multati per guida in stato di ebbrezza.
Valutare il proprio stato psicofisico non è facile, ma bisogna ricordarsi che la stanchezza rappresenta un altro importante fattore di rischio poiché può ridurre notevolmente la capacità di reazione davanti a un pericolo per chi è al volante. Eppure, è un elemento alquanto sottovalutato dagli automobilisti italiani: dallo studio, infatti, emerge che il 26% afferma di guidare anche quando si sente stanco. In questo caso il riposo è l’unico rimedio (è sufficiente un breve sonnellino di 15-20 minuti), anche se la tecnologia ci viene in aiuto per dirci quando siamo stanchi, con sempre più veicoli dotati di sensori intelligenti che rilevano dalla postura del guidatore se c’è un pericolo.
Cinture e limiti di velocità: norme disattese
L’insofferenza degli italiani per le cinture di sicurezza è una cosa nota e che, nonostante gli attestati sulla loro utilità, ancora oggi resta elevata: solo il 90% degli italiani afferma di utilizzarle sempre fuori città e in ambito urbano questa quota cala al 76%. Dall’indagine di Altroconsumo emerge, inoltre, che il 37% degli automobilisti ritiene basso il rischio di essere multati per il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza, uno strumento fondamentale invece per ridurre il numero di vittime negli incidenti. Gli automobilisti hanno cattive abitudini anche per quanto riguarda i limiti di velocità, la maggior parte (71%) ammette di superare i 70 km/h in città, quando il limite è di 50km/h, in autostrada il 43% guida oltre i 150 km/h (uno su 5 ritiene che il rischio di essere multati per eccesso di velocità sia molto basso).
Lo studio ha rilevato poi che il 52% degli intervistati ha avuto almeno un sinistro da quando ha iniziato a guidare e che a 1 su 10 è capitato negli ultimi tre anni. Più nel dettaglio, è emerso che nel 21% dei casi l’incidente abbia causato feriti o addirittura morti, la maggior parte è avvenuta in città (65%), seguita da strade provinciali (17%) e statali (14%). Secondo gli automobilisti coinvolti, tra le cause più diffuse troviamo il mancato rispetto della distanza di sicurezza e delle precedenze, le manovre irregolari, la velocità troppo elevata.