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Auto, gli italiani fanno meno chilometri

Tasso di motorizzazione elevato e vetustà del parco circolante caratterizzano il nostro Paese, che gode di due primati poco invidiabili rispetto agli altri Major Markets europei. Alla base di questi due risultati c'è la più bassa percorrenza media sia per persona che per vettura.

Pubblicato il 06/10/2022

Aggiornato il 11/10/2022

auto viaggia verso l'orizzonte
Gli italiani e le loro vetture fanno meno chilometri

Il nostro Paese sale sul podio sia per l’alto tasso di motorizzazione – 642 auto per 1.000 abitanti – che per il parco auto circolante più vecchio. Al momento della rottamazione ci sono anche veicoli di 18 anni. Gli italiani – che possiedono più di un’auto in famiglia - tendono, infatti, ad usare le proprie vetture per più tempo rispetto ai maggiori Paesi europei.

Ma c’è un altro primato che appartiene al nostro Paese, sebbene non sia noto a tutti: gli italiani fanno meno chilometri. La percorrenza media è più bassa rispetto agli altri Paesi. È quanto risulta dall’ultima analisi effettuata dall’Unrae, secondo cui nel nostro Paese si percorrono 6.680 km l’anno pro-capite verso una media di 7.052 km per gli altri quattro Paesi (Francia, Germania, Spagna e Regno Unito). I numeri rivelano che vengono percorsi 10.712 km l’anno per vettura contro 12.743 km di media fra gli altri quattro Paesi.

Anche se spesso veniamo considerati ‘schiavi dell’auto’, c’è da dire, dunque, che in Italia le quattro ruote percorrono in realtà meno chilometri. La scelta può essere dettata da motivi di necessità o anche da questioni economiche per risparmiare sul carburante. Il minor utilizzo fa sì che i veicoli possano durare più a lungo. Dai dati emerge anche che il 72% degli adulti italiani possiede una patente di guida. Una percentuale intermedia rispetto agli altri Paesi: Germania (61%); Spagna (65%); Regno Unito (82%) e Francia (90%).

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Poche auto alla spina

Nello studio effettuato da Unrae “L’automobile: italiani a confronto” emerge anche un’altra differenza tra l’Italia e gli altri Major Markets europei. Da noi si registra, infatti, la percentuale più bassa di vetture elettriche. Stessi numeri anche in Spagna. Sulla stessa lunghezza d’onda viaggiano, inoltre, le auto ibride.

I dati dello studio Unrae provano pertanto ancora una volta che il parco circolante in Italia è vecchio e inquinante. L’età media dei veicoli negli ultimi 10 anni è aumentata del 44%. La situazione varia poi a seconda dei territori: la regione più virtuosa è il Trentino Alto Adige, mentre in Campania l’età media del parco risulta del 50% più alta. Inoltre, l’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri evidenzia che la quota di vetture con più di 15 anni è doppia in Calabria.

Male il mercato dell’usato

Da una recente analisi Unrae emerge anche l’andamento negativo del mercato dell’usato in Italia nei primi 12 mesi del 2022. Si registra un crollo del 12,6% a 2.631.518 unità rispetto alle 3.011.063 dello stesso periodo 2021. I trasferimenti netti segnano - 13,6%, mentre le minivolture scendono dell’11,3%.

Dallo studio si evince che il 35% dei passaggi di proprietà nei primi 7 mesi 2022 è avvenuto in Lombardia, Lazio e Campania. Presentano il segno meno le altre regioni italiane sullo stesso periodo 2021. Il calo riguarda anche il Trentino Alto Adige, che finisce in territorio negativo, ma con una ‘frenata’ più lieve grazie ai trasferimenti di auto usate messi in campo da operatori.

Nel periodo gennaio-luglio 2022 sono gli scambi di auto con oltre 10 anni di anzianità a rappresentare il 51% dei trasferimenti. Più bassa la percentuale di scambi di veicoli di età compresa tra i 6 e i 10 anni (15%). Si arriva al 12,1% per gli scambi di auto tra i 4 e i 6 anni. Molto bassa la percentuale di scambi di auto ‘giovani’ di età compresa tra 1 e 2 anni. Il dato registrato dall’Unrae nei primi sette mesi è infatti in questo caso del 3,5%. In questo periodo sono invece le minivolture di ‘quattro ruote’ con più di 10 anni a raggiungere il 40,4% del totale, a danno di veicoli di diversa età, soprattutto quelle della fascia compresa tra 1 e 2 anni.

A cura di: Tiziana Casciaro

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