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Auto: azioni politiche urgenti per rilanciare il mercato

Più impegno politico per rilanciare il mercato dell’auto Ue. Lo chiede l’ACEA, che punta sulla difesa delle supply chain, della sicurezza dei materiali strategici e sulla costruzione delle infrastrutture di ricarica. Intanto stima in calo dell’1 per cento le immatricolazioni nell’Ue nel 2022.

Pubblicato il 14/10/2022
Auto in un parcheggio di una concessionaria
Interventi a sostegno della ripresa del mercato dell'auto

Il 2022 sarà un altro anno nero per il mercato europeo dell’auto: gli esperti prevedono una contrazione delle immatricolazioni superiore al 25% rispetto ai livelli pre-pandemia del 2019.

Alla luce di questa prospettiva l’Associazione europea dei produttori di automobili chiede un'azione politica urgente, in grado di aiutare il mercato a riprendersi e agevolare nello stesso tempo la sua transizione. L’appello è stato lanciato da Oliver Zipse, numero uno dell’ACEA, secondo cui per garantire un ritorno alla crescita - con una quota ancora maggiore delle vendite di veicoli elettrici in modo da poter raggiungere gli obiettivi climatici – c’è bisogno che le condizioni quadro giuste siano messe in atto.

Garanzie per materiali strategici e infrastrutture di ricarica

Nel dettaglio, ha spiegato, queste misure includono una maggiore resilienza nelle catene di approvvigionamento europee, un ‘EU Critical Raw Materials Act’ che garantisca un accesso strategico alle materie prime necessarie per la mobilità elettrica e norme che accelerino la costruzione delle infrastrutture di ricarica.

Gli ultimi anni sono stati segnati da eventi come la Brexit, il Covid, i problemi nelle forniture di chip, la guerra in Ucraina, con un impatto sui prezzi e sulla disponibilità di energia. Tutti questi fattori, secondo Zipse, sottolineano quanto velocemente, quanto profondamente e quanto imprevedibilmente stia cambiando il nostro mondo. Ciò vale, non da ultimo, nel contesto geopolitico dove ci sono conseguenze dirette per l’industria automobilistica interconnessa a livello globale e le sue catene affiatate.

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L’ACEA stima in calo dell’1% le immatricolazioni 2022 nell’Ue

Gli effetti di questi eventi avversi sono molto evidenti nei numeri delle immatricolazioni di nuove auto registrate in Europa. Nei primi otto mesi dell’anno, le vendite complessive sono calate di quasi il 12% a circa 6 milioni di unità. Da segnalare che finora il mercato è stato limitato solo dal lato dell'offerta, poiché la continua carenza di componenti ha frenato la produzione.

Tuttavia, secondo il presidente dell’ACEA, la domanda potrebbe soffrire anche nei prossimi mesi gli effetti dell'inflazione e dei timori di una recessione. L’Associazione, infatti, a causa di questi fattori non prevede più la ripresa, per quest’anno, del mercato automobilistico Ue: ha corretto le proprie stime indicando ora un calo dell’1% a 9,6 milioni di unità. Rispetto al 2019, rappresenta un calo del 26% delle vendite in soli tre anni.

Il settore continua a investire nonostante i venti contrari

In sintonia con Zipse, anche il nuovo direttore generale di ACEA, secondo cui una trasformazione così vasta può essere raggiunta con successo solo da un settore che può rimanere competitivo anche in futuro.

Ciò dipende anche fortemente dalle giuste condizioni quadro politiche. Intanto, ha assicurato che l’industria automobilistica - nonostante il mercato automobilistico sia in contrazione, la corsa dell’inflazione e il problema dei costi energetici - continua comunque a investire massicciamente in ricerca e sviluppo, nelle competenze e tecnologie che guidano la transizione verde e digitale.

A cura di: Fernando Mancini

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