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Auto: aumentano gli spostamenti brevi

Com’è cambiato l’utilizzo dell’auto da parte degli italiani, alla luce degli effetti della pandemia? nel 2020 gli spostamenti brevi sono aumentati all’81,7 per cento dal 76,4 del 2017. Il maggiore uso dell’auto richiede più controlli della vettura e degli pneumatici.

Pubblicato il 14/12/2021
vista di una superstrada con automobili in movimento
Aumento degli spostamenti brevi dopo la pandemia

Gli effetti della pandemia hanno modificato nel profondo il concetto di mobilità nel nostro Paese. Sempre più automobilisti, come confermano diverse ricerche, preferiscono infatti utilizzare il mezzo di proprietà piuttosto dei mezzi di trasporto pubblici. Questo è un fenomeno che interessa soprattutto le brevi distanze e che, verosimilmente, riguarda i lavoratori e gli studenti (e perché no, le gite fuori porta) che si muovono in un raggio che non supera mediamente i dieci chilometri.

Gli spostamenti brevi aumentati all’81,7%

È quanto emerge da un’elaborazione di Federpneus (Associazione Nazionale dei Rivenditori Specialisti di Pneumatici) su dati Isfort, secondo cui dal 2017 al 2020 in Italia sono aumentati gli spostamenti brevi (fino a 10 chilometri di distanza, appunto), mentre sono diminuiti gli spostamenti medio-lunghi (oltre i 10 chilometri).

Su quest’ultimo rilievo ha inciso sicuramente ancora la pandemia e, più precisamente, le restrizioni di movimento imposte dal Governo per limitare la propagazione dei contagi.

Nel dettaglio, nei quattro anni presi in considerazione gli spostamenti brevi in Italia sono aumentati di ben 5,3 punti percentuali, passando all’81,7% del totale dal 76,4%. Se però si esaminano i dati anno per anno, emerge che tra il 2017 e il 2019 c’è stato un calo di 1,3 punti e poi, tra il 2019 e il 2020, un aumento di 6,6 punti percentuali. Sempre dal 2017 al 2020, secondo la ricerca, gli spostamenti effettuati dagli automobilisti su una tratta medio lunga (oltre i 10 chilometri di distanza) sono passati dal 23,6% al 18,3% sul totale (-5,3 punti percentuali).

Gli italiani sono tornati al volante

Da questi dati, sottolinea la ricerca, emerge chiaramente il cambiamento nelle lunghezze degli spostamenti degli italiani avvenuto tra il 2019 e il 2020 e che trova la sua causa principale nella situazione sanitaria e nei vari lockdown riconducibili alla pandemia.

Con l’allentamento dei vincoli imposti per contenerne i contagi, gli italiani però hanno ricominciato a usare l’auto per i loro spostamenti, brevi o lunghi, come dimostrano le statistiche più recenti che indicano l’automobile come il mezzo di trasporto preferito dalle famiglie.

Il maggiore uso richiede più manutenzione

Il maggiore utilizzo dell’auto impone all’automobilista l’obbligo di monitorare la vettura più spesso, senza contare la manutenzione periodica o il controllo degli pneumatici, soprattutto dopo lunghi periodi di sosta del mezzo.

Accortezze che, oltre a garantire il viaggio in sicurezza, aiutano a limitare il consumo di carburante e a diminuire le emissioni di sostanze nocive. La sicurezza di un automobilista e della propria vettura passa anche dalla polizza Rc auto: una guida prudente o l’utilizzo stesso su chilometraggio limitato incidono infatti positivamente sul premio assicurativo.

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A cura di: Fernando Mancini

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