Assicurazioni: in calo raccolta premi per infortuni e malattia
Nell’anno in cui è esplosa la pandemia le famiglie hanno contenuto i costi delle polizze: la raccolta premi nel comparto salute, danni e malattia, è calata del 2,2 per cento. I sinistri per Covid sono stati meno dell’1 per cento del totale. Rallenta la velocità di liquidazione dei sinistri.

Il mercato assicurativo del comparto salute (rami infortuni e malattia) nell’anno del Covid, il 2020, ha scontato gli effetti dei lockdown: sono calati gli infortuni, a seguito della marcata diminuzione delle attività economiche, mentre la diffusione della pandemia potrebbe avere contribuito, secondo l’analisi dell’IVASS, anche all’inversione di tendenza (in atto da cinque anni) del trend positivo registrato dalla raccolta premi nel ramo malattia.
Da rilevare che, a sorpresa, è molto più basso di quanto temuto il numero dei sinistri per Covid. È quanto emerge dal Bollettino sull’attività assicurativa delle imprese - controllate dall’Autority per la vigilanza sulle assicurazioni – attive nel comparto salute.
-2,2% i premi nel comparto salute nel primo anno del Covid
In altre parole, nel Paese le famiglie hanno contenuto i costi delle coperture assicurative perché, a causa delle restrizioni determinate dall’emergenza sanitaria, hanno fatto fronte a meno pericoli. I numeri dell’IVASS rivelano infatti che, nel 2020, i premi contabilizzati nel comparto si sono attestati a 6,16 miliardi di euro, in calo del 2,2% rispetto al 2019.
L’ammontare, come nell’anno precedente, è pari al 18,4% della produzione dei rami danni. Dal 2014 (15,4%) e fino al 2019 questo rapporto era in continua crescita. Nonostante la flessione, l’utile complessivo è aumentato del 18,6% annuo a 962 milioni, principalmente dovuto al calo dell’onere per sinistri nel ramo infortuni.
I lockdown hanno frenato gli infortuni
Per quanto riguarda il ramo infortuni, i premi contabilizzati nel 2020 dalle 63 imprese operanti nel settore sono ammontati a 3,17 miliardi, in calo del 2,1%, e rappresentano il 51,5% della raccolta totale del comparto salute (come nel 2019, mentre era al 58% nel 2015) e il 9,5% di quella totale dei rami danni (9,3% nel 2015).
Ci si assicura di meno, ma calano anche i sinistri, del 26% rispetto al 2019, per una frequenza che si è assestata allo 0,45% contro lo 0,62% registrato nell’anno precedente. E si risparmia anche: a prezzi costanti il premio medio per unità di rischio assicurata, al netto di oneri fiscali e parafiscali, scende a 55,8 euro (era 58,9 euro nell’anno precedente e 66 euro nel 2015).
In rallentamento la velocità di liquidazione
Nel 2020 sono stati denunciati 253.567 sinistri con seguito, -26% sul 2019, soprattutto a causa del rallentamento dell’economia. Di riflesso, e grazie anche all’aumento delle unità di rischio assicurate (56.851.769, +4%), c’è stata una forte flessione della frequenza sinistri (a 0,45% da 0,62% del 2019).
I sinistri per infortuni sono stati liquidati più lentamente: se il pagamento medio si è attestato a 3.319 euro, +20,8% annuo e +31,4% sul 2015, la velocità di liquidazione di un indennizzo è scesa a 35,7% da 37% del 2019. La velocità di liquidazione entro l’anno successivo a quello di generazione segnala che il 71% degli importi per sinistri del 2019 erano liquidati nel 2020, in calo dal 72,4% sull’anno precedente.
I sinistri per Covid meno dell’1% del totale
Battuta di arresto della crescita della raccolta anche nel ramo malattia: i premi contabilizzati nel 2020 sono diminuiti del 2,3% a 2.986 milioni di euro (8,9% sul totale dei premi danni, 48,5% del comparto salute). I sinistri sono 7,7 milioni, in calo del 13,2% sul 2019, mentre la loro frequenza è crollata al 31,1% dal 44,9% del 2019.
Nel dettaglio, sottolinea la nota dell’IVASS, i sinistri per Covid, rilevati per le polizze collettive, sono meno dell’1% del totale. Il premio medio emesso per unità di rischio assicurata, è pari a 120,5 euro (154,1 euro nel 2019 e 135,9 nel 2015). Per ogni sinistro sono pagati in media 218 euro, in aumento dell’11,6% sul 2019 e in calo del 26,4% sul 2015.