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Al via la stagione dello sci. Ecco come proteggersi dagli imprevisti

La neve ha cominciato a imbiancare le montagne e sono già numerosi gli italiani che hanno avuto il primo contatto dell'anno con gli sci. A questo proposito va ricordato che dalla scorsa stagione è obbligatorio proteggersi dai rischi legati a questa disciplina, anche se svolta in modo amatoriale.

Pubblicato il 16/12/2022
sciatore su pista
Polizza sci obbligatoria

Dopo un autunno mite, la neve è tornata a scendere abbondante in alta quota e un numero crescente di italiani ha dato il via alla stagione dello sci. Un hobby da affrontare in serenità, tutelandosi dagli imprevisti più frequenti.

L’obbligo di legge della polizza sci

Da inizio anno, per accedere agli impianti, gli sciatori non professionisti (tranne quelli dediti allo sci di fondo, tendenzialmente poco pericoloso) devono dotarsi di un’assicurazione per coprire la propria responsabilità civile per danni o infortuni causati a terzi. La polizza può essere stipulata con l’acquisto dello skipass o prima, in base alle preferenze del singolo.

Chi non lo fa, rischia di incorrere in una sanzione compresa tra 100 e 150 euro, oltre al ritiro dello skipass. Così si è prodotto un radicale cambio di rotta rispetto al passato, quando era solo il gestore dell'impianto a doversi dotare di un'assicurazione ai fini della responsabilità civile per danni causati agli utenti e a terzi per fatti derivanti da responsabilità dello stesso.

La misura è stata introdotta con il decreto legislativo 28 febbraio 2021, n. 40 alla luce del susseguirsi di incidenti ad alta quota, che hanno suggerito al legislatore di prevedere anche l’obbligo del casco per i minorenni che si apprestano a salire sulle piste. Insieme alla previsione di una sanzione tra 250 e mille euro in caso di positività ai controlli alcolemici e tossicologici.

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La risposta del mercato

L’offerta si è immediata adeguata alla nuova disciplina e sul mercato esistono diverse opzioni a disposizione degli utenti. Assistenza, spese di cura, rimborso per lo sciatore, responsabilità civile e tutela legale. Sono queste le principali coperture fornite dalle compagnie che operano nel mercato italiano, con massimali ed eventuali franchigie che variano da casa a caso.

Così come è molto varia l’offerta relativa alla durata della copertura, da un solo weekend (con opzioni anche intorno ai 10 euro) all’intera stagione invernale (qualche decina di euro per le opzioni base), con sconto - anche sensibile – dell’ammontare giornaliero da corrispondere nella seconda ipotesi.

Le dimensioni del fenomeno

Uno studio realizzato dal team Datalab di 24hassistance offre un primo bilancio dall’introduzione dell’assicurazione obbligatoria sugli sci. Nella stagione 2021/2022 la distribuzione dei sinistri sulle piste ha visto prevalere le cadute accidentali, con il conseguente pagamento delle spese mediche da parte della compagnia assicurativa (40% di tutti i casi). A seguire, i soccorsi sulle piste a pagamento (31%), quindi il rimborso skipass (17%) e, in coda, gli scontri tra sciatori, con implicazioni di responsabilità civile (12%).

Lo stesso studio segnala che l’obbligo di assicurazione ha portato a un’esplosione di denunce relative a sinistri con responsabilità civile, ben il 48% in più rispetto alla stagione precedente. In sostanza, spiegano gli autori dello studio, se in passato spesso gli incidenti si risolvevano senza conseguenze, ora il danneggiato ha la tendenza a chiedere i danni, anche in situazioni con ricadute trascurabili. Per altro, è crescita del 35% la probabilità di richieste per il pagamento del soccorso sulle piste (toboga ed elicottero), perché sempre più località hanno messo questo servizio a pagamento, mentre in passato era gratuito. L’età media degli assicurati che hanno avuto un sinistro sulle piste è di 32 anni. L’82% di loro utilizzava gli sci, con gli snowboard che quindi coprono una quota minoritaria.

A cura di: Luigi dell'Olio

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