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Il diesel piace sempre meno agli italiani

Pubblicato il 15/04/2019
Il diesel piace sempre meno agli italiani

Cala ancora la preferenza degli automobilisti italiani per le auto diesel, le cui immatricolazioni sono scese del 12,3% durante lo scorso anno e del 26,1% nei primi tre mesi del 2019 (dati UNRAE).

Un recente sondaggio della Doxa, dal titolo “Cittadini nel caos: quale motore scegliamo?”, fa capire come l’incertezza dei guidatori verso i motori a gasolio sia ancora più marcata rispetto ai numeri rilevati dal mercato.

Dalla ricerca risulta infatti che il 71% del campione intervistato (oltre 7 automobilisti su 10) ha forti dubbi ad acquistare questo modello e tra i timori maggiori ci sarebbero i crescenti blocchi del traffico nei centri cittadini e l’eventualità che le Case automobilistiche decidano intenzionalmente di interromperne la produzione.

Le limitazioni alla circolazione sono una realtà che interessa molti Comuni italiani, soprattutto quelli del Nord. Ad esempio, a Milano è entrato in vigore dal 25 febbraio il provvedimento Area B, con il divieto di circolazione ai veicoli più inquinanti che coinvolge quasi tutto il territorio della città. Per le vetture diesel, le limitazioni riguardano i mezzi che rispettano la normativa fino alla Euro 3, mentre dal primo di ottobre si estenderà ai diesel Euro 4 senza FAP e a quelli Euro 3 e 4 con FAP di serie e con un valore di particolato superiore a 0,0045 grammi per chilometro.

Si punta sulle auto “verdi”

L’indagine evidenzia anche la tendenza degli automobilisti a fidarsi delle vetture a motorizzazione ibrida, visto che il 29% del campione la indica come possibile acquisto per il futuro.

Ricordiamo che una parte di questi modelli, le ibride plug-in (ricaricabili), rientrano dallo scorso mese di marzo tra i mezzi che il Governo sta incentivando all’acquisto tramite l’Ecobonus. Nella news “Auto nuove: già partito l’Ecobonus varato dal Governo” abbiamo spiegato che il contributo è di 6.000 euro per chi rottama la vecchia macchina fino alla classe Euro 4 e ne immatricola una che emette meno di 20 grammi per chilometro (g/km) di anidride carbonica (CO2). L’agevolazione scende a 2.500 euro per i mezzi nuovi i cui valori di CO2 sono compresi tra i 21 e i 70 grammi: questo sconto è quello che generalmente viene applicato alle plug-in.

Quanto si spende per assicurare un’auto ibrida?

“Sebbene non ci siano dati strutturati sul segmento specifico”, afferma Emanuele Anzaghi, vicepresidente di Segugio.it, “sappiamo che, in generale, i premi assicurativi per auto elettriche o ibride sono generalmente più bassi”. In numeri, è emerso che il prezzo di una RC Auto di un modello ibrido è solitamente più basso di circa il 5-10% rispetto a quanto pagato per un veicolo benzina o diesel.

Per avere un’idea di quanto si può spendere per una quattroruote “green” basta effettuare una simulazione su Segugio.it, il portale online che consente di scegliere la polizza più conveniente in base al proprio budget.

Facciamo un esempio. Volendo assicurare una Kia Niro 1.6 GDi DCT PHEV acquistata da un pensionato 65enne di Roma (coniugato, prima classe di merito grazie all’applicazione della Legge Bersani, nessun sinistro con l’altra auto da cui eredita la classe, percorrenza media annua di 15.000 chilometri, unico conducente), si scopre che il miglior prezzo è quello praticato da ConTe.it+sat, 415,52 euro, che prevede una copertura con formula di guida esclusiva. L’assicurazione prevede il montaggio sull’auto di un dispositivo satellitare, che tra i vari servizi garantisce assistenza 24 ore su 24 e la ricerca on demand in caso di furto.

A cura di: Paola Campanelli

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