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Meno auto revisionate nel 2018

Un'indagine sulle revisioni riporta come lo scorso anno siano state eseguite quasi 14 milioni di revisioni, circa 250 mila in meno rispetto al 2017. Questo calo potrebbe essere attribuibile all’aumento delle rottamazioni per i blocchi del traffico in vigore in molte città.

Pubblicato il 16/03/2019
revisione auto
Revisione auto

Numeri in calo per le revisioni effettuate dagli italiani nel 2018 sulle auto secondo l'Osservatorio Autopromotec, la rassegna internazionale dell'aftermarket, che ha stabilito come l'affluenza alle officine si sia fermata a 13.959.706 veicoli, contro i 14.217.864 del 2017.

Conseguentemente, si è ridotta anche le spesa complessiva sostenuta dagli automobilisti che è scesa dai 2,95 ai 2,92 miliardi di euro. Buona parte di questa cifra (circa 1,99 miliardi di euro) è da attribuire all’attività di prerevisione, con cui si indica il costo degli interventi di manutenzione e riparazione necessari affinché i veicoli siano in grado di superare il collaudo.

Il trend al ribasso dei controlli potrebbe essere causato dall’aumento delle rottamazioni dei veicoli più datati (in particolare di quelli che rispettano la classe di emissione fino alla Euro 3), un fenomeno dovuto ai blocchi del traffico che hanno interessato molti comuni italiani.

L’importanza della revisione

Il collaudo è un controllo obbligatorio previsto dall’articolo 80 del Codice della Strada, che mira a mantenere in condizioni di efficienza i veicoli che circolano sul territorio nazionale. Con la revisione si esaminano le condizioni di sicurezza del mezzo, inclusi il livello di emissioni inquinanti e la rumorosità prodotta. La verifica va effettuata dopo quattro anni dalla prima immatricolazione e successivamente ogni due anni; può essere effettuata sia presso la Motorizzazione Civile, a un costo di 45 euro, che presso i Centri autorizzati, dove la spesa sale a 66,88 euro.

Cosa si rischia a circolare senza collaudo?

Un veicolo non revisionato rischia una sanzione amministrativa che varia dai 168 ai 674 euro, un importo che raddoppia nel caso in cui l’ispezione non venga effettuata per più di una volta. L'organo accertatore annoterà anche sul documento di circolazione che il veicolo è stato sospeso dalla circolazione fino all'effettuazione della revisione: nel caso non si rispetti tale limitazione, si rischia un’ulteriore sanzione amministrativa fino a 7.767 euro.

È bene ricordare che un mezzo non revisionato fa rischiare in caso di incidente l’applicazione della cosiddetta rivalsa, il diritto della compagnia di richiedere al proprio assicurato la cifra pagata nei confronti degli altri soggetti coinvolti nel sinistro. In tema di RC Auto, la scelta della migliore polizza va fatta sempre confrontando le offerte su Segugio.it, il portale che compara le soluzioni assicurative più convenienti in modo semplice e veloce.

Arriva il certificato di revisione

Il documento sarà consegnato ai proprietari dei veicoli collaudati a partire dal 31 marzo 2019. Sul certificato saranno riportate una serie di informazioni, tra cui la targa e il numero di telaio del veicolo, il chilometraggio percorso, il luogo e la data, le carenze rilevate e il livello di gravità, il risultato del collaudo, la data del successivo controllo e la firma dell’ispettore responsabile delle verifiche.

Per quanto riguarda il chilometraggio, il cliente dovrà sottoscrivere la veridicità di quanto riportato sul contachilometri e fornire le informazioni per chiarire un eventuale dato differente rispetto al passato. La rilevazione del chilometraggio sarà molto utile quando si andrà ad acquistare un veicolo usato: l’acquirente potrà infatti mettersi al riparo dalla cattiva abitudine di alcuni venditori di manomettere il contachilometri per indicare una percorrenza minore.

A cura di: Paola Campanelli

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