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Rottamazione dell’auto: vademecum per non sbagliare

Pubblicato il 20/06/2017
Rottamazione dell’auto: vademecum per non sbagliare

Il momento di acquistare una nuova vettura arriva, prima o poi, per tutti gli automobilisti. Un parco circolante vecchio – di cui si può leggere nella news "Parco circolante, a Bolzano le auto più recenti del Nord" – e le condizioni favorevoli dei concessionari, rendono questo periodo favorevole al rinnovo, che arriva anche dopo un periodo di austerità dettato da una situazione economica difficile delle famiglie italiane.

A maggio il numero di pratiche di rottamazione dell’auto è cresciuto dell’1,5% rispetto allo stesso periodo del 2016, dove per rottamazione si intende la procedura che consente la demolizione definitiva del veicolo presso uno dei centri autorizzati.

La demolizione non richiede alcuna azione da parte del proprietario nel caso in cui si rivolga a un autosalone per acquistare una vettura. Sarà infatti il venditore, una volta presa in carico la vecchia auto e i relativi documenti, a presentare domanda di radiazione del veicolo al PRA, Pubblico Registro Automobilistico. Il concessionario dovrà inoltre rilasciare – in nome e per conto del centro demolizioni – il certificato di rottamazione, un documento che solleva il proprietario del veicolo da ogni responsabilità civile, penale e amministrativa, e che per legge va conservato per almeno 10 anni.

Tuttavia può succedere di doversi rivolgere personalmente ai centri di rottamazione, come ad esempio in caso di mancata permuta del vecchio mezzo oppure per inutilizzo dovuto a incidente o guasti meccanici ingenti. Ricordiamo che l’automobile non può essere per legge abbandonata su un terreno di proprietà o addirittura su un suolo pubblico. Dunque, dovrà essere lo stesso proprietario a consegnare il veicolo, le targhe, la carta di circolazione e il certificato di proprietà, in un centro autorizzato, che a sua volta provvederà alla cancellazione dal Registro degli autoveicoli e rilascerà il certificato di rottamazione. La perdita delle targhe o della documentazione necessaria obbliga a consegnare al demolitore la denuncia effettuata presso le Forze dell’Ordine.

È importante accertarsi, prima di rivolgersi a uno sfasciacarrozze, che sulla macchina non siano presenti eventuali fermi amministrativi, in quanto simili procedimenti non permettono la cancellazione dal PRA.

La rottamazione di un veicolo è una procedura che prevede dei costi per la demolizione fisica del mezzo e lo smaltimento dei rifiuti. La spesa può variare in base alla Regione: il calcolo include emolumenti ACI per 13.50 euro e un’imposta di bollo dell’importo di 32,00 euro, se viene presentato il Certificato di Proprietà, o 48,00 euro, qualora si utilizzi il modulo NP3C. Un eventuale costo da sostenere, nel caso in cui il mezzo non sia marciante, è il trasporto con il carroattrezzi fino al centro raccolta. L’ammontare finale potrebbe dunque oscillare tra le 70 e le 150 euro.

Il proprietario, una volta avvenuta la rottamazione, sarà liberato dal vincolo di versare la tassa di possesso (o bollo) per gli anni a seguire. Tuttavia per non pagare l’imposta nell’anno in corso si dovrà fare attenzione alla scadenza: la somma non va corrisposta se la radiazione del veicolo avviene prima del termine del mese successivo alla scadenza del bollo. Qualora la tassa di possesso scada ad esempio a dicembre, si avrà tempo di rottamare il mezzo entro il 31 gennaio del 2018.

La cancellazione del veicolo dal PRA permette inoltre di sospendere la polizza RC Auto, che potrà essere riattivata su un’altra vettura. In alternativa l’utente ha il diritto di ottenere il rimborso di parte del premio pagato, una somma che corrisponderà al periodo di copertura non utilizzato. L’ammontare restituito dalla compagnia sarà al netto delle imposte.

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A cura di: Paola Campanelli

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