Revisione moto: attenzione alle multe più salate

Dopo aver parlato della crescita della percentuale di stipule per assicurare la propria motocicletta, oggi torniamo a parlare di due ruote: la revisione, infatti, è un obbligo previsto dal Codice della Strada e che deve essere rispettato dal centauro periodicamente.
Il mezzo appena immatricolato è soggetto alla prima verifica dopo 4 anni, presso la Motorizzazione o i centri autorizzati, mentre in seguito deve rispettare una cadenza biennale. Secondo l’articolo 80 il controllo deve “accertare che sussistano le condizioni di sicurezza per la circolazione e di silenziosità e che i veicoli stessi non producano emanazioni inquinanti superiori ai limiti prescritti”.
Dal 14 gennaio i motociclisti (come anche tutti gli automobilisti) hanno un motivo in più per rispettare la periodicità dell’ispezione, visto che la tabella allegata al Decreto Ministeriale del 20 dicembre 2016 ha introdotto l’aumento dell’importo delle multe per la mancata revisione.
Le nuove sanzioni prevedono cifre che variano da 169 a 680 euro. Se la revisione è omessa per più di una volta rispetto alle cadenze previste dalla legge, l’ammontare della contravvenzione potrà essere raddoppiato. In entrambi i casi la Polizia annota sul documento di circolazione che il veicolo non può transitare fino all’effettuazione del controllo. Una falsa attestazione di revisione comporta invece una multa da 422 a 1.697 euro, oltre al ritiro della carta di circolazione.
Qualora il motociclista venga sorpreso dalle Forze dell’Ordine a viaggiare con un mezzo già sospeso dalla circolazione sarà soggetto a una sanzione amministrativa che varia dai 1.959 ai 7.837 euro, oltre al fermo amministrativo della moto per 90 giorni. Il reiterarsi della violazione porta anche alla confisca del mezzo.
Ricordiamo che la mancata revisione può causare problemi con l’assicurazione in caso di incidente. La compagnia, pur rimanendo tenuta a risarcire gli eventuali danneggiati, potrebbe intraprendere in un secondo momento un’azione di rivalsa nei confronti dell'assicurato, ovvero chiedere la restituzione di quanto pagato agli altri soggetti coinvolti nel sinistro.
A proposito di RC Moto, è possibile trovare la più conveniente sul mercato con Segugio.it, il portale leader delle comparazioni online sul territorio nazionale. Ipotizzando al 23 gennaio 2017 di voler stipulare un contratto per una Ducati Scrambler (acquistata nel 2016 da un 30enne di Milano, terza classe di merito, percorrenza media annua di 7.500 chilometri), risulta quale miglior prezzo la polizza di Direct Line. La compagnia richiede un importo annuo di 222,21 euro e applica una formula di guida esperta, rendendo la moto utilizzabile dal proprietario e da tutti gli abilitati alla guida maggiori di 26 anni. L’assicurazione rinuncia a esercitare il proprio diritto di rivalsa in caso di incidente con patente scaduta, a condizione che il documento venga rinnovato entro 3 mesi dalla data del sinistro.
Zurich Connect invece propone un’assicurazione con guida esclusiva al prezzo di 251,99 euro per 12 mesi. Rispetto a Direct Line i massimali sono più alti: sia i danni alle cose che quelli alle persone si attestano sui 6 milioni di euro. Nel caso in cui il veicolo assicurato sia guidato da persona in stato di ebbrezza, la compagnia limiterà la rivalsa a un massimo di 2.500 euro – ma solo per il primo sinistro.
A pochi centesimi di distanza troviamo l’RC Moto offerta da Linear, 252,87 euro, che però applica una formula di guida libera. Nel caso in cui il mezzo sia guidato da persona in stato di ebbrezza (ma solo per il primo sinistro) Linear limiterà la rivalsa al 10% del danno con un massimo di 500 euro, purché il conducente non sia affetto da etilismo cronico.