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Cicli e motocicli, la mobilità secondo i Comuni italiani

Pubblicato il 30/11/2016
Cicli e motocicli, la mobilità secondo i Comuni italiani

Arriva da Confindustria ANCMA, Ambiente Italia e Legambiente il Focus2R, il primo elaborato sulla mobilità a due ruote. Il questionario è stato sottoposto a 104 capoluoghi di provincia e fornisce informazioni relative alle azioni, attivate nel corso dell’ultimo anno, a favore degli spostamenti di bici e motocicli.

Dall’indagine risulta che il 63% delle città campione consente alle moto il libero accesso all’interno delle Zone a Traffico Limitato (ZTL), una soluzione che gli amministratori locali adottano allo scopo di risolvere i problemi del traffico e dell’inquinamento.

Per contro, solo l’8% dei Comuni autorizza la circolazione di scooter e motocicli nelle corsie riservate ai mezzi pubblici, una percentuale che sale al 38% nel caso dei mezzi a pedale. Questa pratica è invece molto diffusa in diverse capitali europee perché mette in sicurezza gli utilizzatori di veicoli a due ruote separandoli dal flusso del traffico ordinario.

Importante anche il tema dei parcheggi, da cui risulta che più di un terzo delle province interpellate riserva ai veicoli motore meno del 10% degli stalli disponibili all’interno del territorio comunale. Il dato è allarmante se si considera che in Italia il parco circolante è di circa 8,5 milioni di mezzi (il 23% del totale auto), una situazione che alimenta il fenomeno del parcheggio selvaggio – oramai molto diffuso nei centri urbani. 

La ricerca ha messo in evidenza anche la scarsa attenzione per la mobilità a zero emissioni. Più del 50% delle province interessate ha infatti affermato di non avere alcun punto di ricarica per i mezzi elettrici, mentre solo cinque centri offrono più di 50 colonnine compatibili con le due ruote.

“L’Osservatorio Focus2R”, commenta Corrado Capelli, Presidente di Confindustria ANCMA, “si propone di diventare lo strumento di analisi dello stato dell’arte della mobilità a due ruote che, per la prima volta in Italia, consente di confrontare le politiche di mobilità all'interno dei comuni, dandoci l’opportunità di proporre in modo mirato azioni di stimolo e consulenza per migliorare le condizioni attuali. Inoltre tali informazioni innescano un meccanismo virtuoso di scambio di best practice e messa in rete delle misure a favore delle due ruote”. Secondo Capelli solo il 24% delle città applica politiche incentivanti per l’uso delle due ruote: l’auspicio è quello che si possano attuare nuove misure per migliorare le infrastrutture e garantire un livello di sicurezza adeguato a tutti gli utenti.

Per quanto riguarda le bici, il 75% dei Comuni dichiara di aver inserito il tema della sicurezza nel Piano Urbano della Mobilità, una percentuale che scende al 23% per le moto. Per i motociclisti una notizia positiva arriva dalla previsione dei nuovi guardrail, visto che il 33% del campione dichiara di avere istallato – o di avere in programma – le protezioni progettate appositamente per i centauri. Sempre sul fronte della tutela, c’è da segnalare il progetto di Tim e Ducati – Basta Sangue Sulle Strade – che ha ricevuto il Premio Nazionale 2016 per la sicurezza stradale. Il progetto delle due aziende si è diffuso grazie a un’intensa attività di comunicazione che ha visto in prima linea le scuole, il web e i social network: l’obiettivo è stato quello di sensibilizzare i giovani all’uso consapevole del cellulare alla guida. L’iniziativa ha avuto come sede i laboratori #guardaavanti distribuiti in 25 città d’Italia ed ha coinvolto oltre 7.000 ragazzi nell’arco di 2 anni.

Il test ha infine posto l’attenzione sul crescente fenomeno dello sharing. Per il bike sharing il servizio è offerto dal 60% dei centri, con una media di 220 biciclette e 3.300 abbonati per città, mentre il moto sharing è diffuso attualmente in sole quattro province a causa della maggiore complessità organizzativa. A Roma ad esempio è presente lo scooter sharing di Enjoy, che mette in condivisione i veicoli a tre ruote Piaggio MP3. Si tratta di una flotta di 300 scooter messa a disposizione dei cittadini romani al fine di garantire un alto livello di facilità d'uso: la dotazione prevede due caschi posti sotto la sella e cuffiette igieniche monouso.

A cura di: Paola Campanelli

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