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RC auto, il cartaceo serve ancora

Pubblicato il 14/09/2016
RC auto, il cartaceo serve ancora

La dematerializzazione dei documenti assicurativi è in vigore oramai dalla fine del 2015, ma il cartaceo può ancora servire all’automobilista per evitare problemi con le Forze dell’Ordine.

Durante un eventuale controllo infatti è obbligatorio avere a portata di mano una copia del certificato di assicurazione, così come stabilito dall’articolo 180 del Codice della Strada, che permette agli accertatori di verificare immediatamente la validità della polizza.

Tuttavia una circolare del Ministero dell'Interno dello scorso 1 settembre chiarisce che il certificato da esibire non deve essere necessariamente l'originale, poiché la prova di essere in possesso di una regolare assicurazione potrà essere data dal soggetto mostrando una fotocopia o il file in digitale sullo smartphone.

Dunque l'adempimento al pagamento del premio passa ancora per un documento su carta, nonostante dallo scorso ottobre sia cessato l'obbligo di esporre il contrassegno sul parabrezza dell’auto. L’uso del cartaceo è da ricondurre al mancato aggiornamento in tempo reale delle banche dati online che permettono agli agenti di verificare la validità della polizza.

I nuovi accertamenti si basano sulla verifica della targa del veicolo e vengono effettuati tramite dispositivi mobili. Quando il sistema telematico riscontra anomalie, trasmette una segnalazione alla pattuglia più vicina che rintraccia il veicolo per un riscontro immediato dell’infrazione. Il sistema permette alle Forze dell'Ordine di accertare l’esistenza della polizza tramite l'incrocio delle informazioni nella banca dati dell’ANIA (Associazione Nazionale delle Imprese Assicurative), che contiene informazioni sulle coperture assicurative, e della Motorizzazione, che raccoglie i dati sui mezzi immatricolati.

A distanza di quasi un anno dall’introduzione dei nuovi controlli e dopo i primi esperimenti, non è ancora possibile intensificarli con l’utilizzo di velox fissi, tutor e telecamere posizionate in prossimità dei varchi ZTL (Zona a Traffico Limitato), in quanto questi dispositivi devono ancora essere omologati per rilevare direttamente i mezzi che circolano irregolarmente.

Le ultime rilevazioni dell’ACI, Automobile Club Italia, dicono che in Italia sono 4 milioni i veicoli senza assicurazione (di cui quasi 3 milioni sono autovetture), con un mancato incasso per le agenzie assicurative di 2 miliardi di euro. Si stima che al Sud le vetture che ne sono sprovviste sono oltre una su dieci, il 13,5%, e l’incidenza sale anche al Centro, oltre l’8,5%, e al Nord, 6,2%.

La crescita del fenomeno negli ultimi anni danneggia tutti gli automobilisti. Un incidente con un’automobile non assicurata crea infatti problemi di risarcimento ai soggetti coinvolti, visto che il Fondo di Garanzia gestito dalla Consap (Concessionaria per i servizi assicurativi pubblici) è limitato e non sufficiente a soddisfare tutte le richieste. Il Fondo viene alimentato da tutti coloro che pagano il premio della polizza RC Auto, con un contributo obbligatorio pari al 2,5% del premio stesso.

Ricordiamo che il Codice della strada prevede per coloro che circolano con un’auto sprovvista di assicurazione una multa minima di 848 euro, oltre alla sanzione accessoria del sequestro del mezzo finalizzato alla confisca.

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A cura di: Paola Campanelli

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