Premi assicurazioni e tariffe: chi sale, chi scende

Ieri abbiamo scritto del boom di immatricolazioni auto a maggio, oggi invece parliamo della Relazione Annuale dell’IVASS, presentata qualche giorno fa dall’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni, che traccia un bilancio del settore assicurativo per l’anno 2015.
L'indagine evidenzia la crescita del 2,5% della raccolta premi che si attesta sui 150 miliardi di euro e il merito dell’aumento va attribuito soprattutto alle polizze vita unit linked che raggiungono i 32 miliardi di euro contro i 22 del 2014, mentre scendono le polizze vita tradizionali, i cui premi si fermano a 76 miliardi di euro (82 miliardi l’anno precedente). In diminuzione anche la raccolta RC Auto che fa segnare un -6,5%, un ribasso dovuto al calo delle tariffe e non alla diminuzione dei volumi.
I premi degli altri rami danni rappresentano un segmento esiguo che copre solo il 12% del totale. I principali Paesi europei mostrano invece un comparto danni non automobilistico molto più sviluppato, con Germania e Spagna che superano la quota del 40%, mentre la Francia si attesta sul 30% dell’intero mercato.
Il ridimensionamento dei prezzi RC Auto è quantificabile in un -7,5%, anche se le polizze italiane restano le più care del Vecchio Continente: tuttavia il divario con le tariffe europee è diminuito, passando dai 234 euro del 2011 agli attuali 150 euro. Uno degli strumenti per accorciare ulteriormente il gap è il Disegno di Legge Concorrenza, un provvedimento in tema di assicurazioni auto che promette nuove norme per contenere i costi del sistema e rafforzare trasparenza e confrontabilità dei prodotti.
A incidere sul triste primato delle tariffe italiane c’è anche l’alto tasso di frodi, nonostante i contratti con scatola nera siano arrivati a coprire un sesto delle stipule totali. La lotta alle truffe riceverà da quest’anno un sostegno decisivo dal nuovo Archivio Integrato Antifrode (AIA), il database che mette insieme un miliardo e mezzo di singole informazioni riguardati veicoli, immatricolazioni, patenti, polizze, danneggiati, testimoni e periti.
Per quanto riguarda gli impieghi, le compagnie italiane preferiscono investire più in titoli di Stato e meno in obbligazioni di imprese, tuttavia l'IVASS sottolinea che rispetto al passato stanno crescendo gli investimenti nelle emissioni delle aziende. “L’accresciuta inclinazione delle compagnie assicurative verso le obbligazioni corporate”, spiega in una nota l’Istituto, “si scontra però con i limiti dell’offerta nazionale. A emettere obbligazioni sono prevalentemente poche grandi imprese. Il nostro sistema finanziario rimane fortemente incentrato nel credito bancario. Ancora marginali gli investimenti in minibonds”.
Infine il Presidente Rossi sottolinea l’importanza per le compagnie di continuare a sviluppare un modello di business che tuteli sempre di più l’assicurato. Proprio questo obiettivo ha portato a una radicale rivisitazione della nota informativa che accompagna le polizze danni. Il documento si presenta adesso più snello in quanto è composto da sole 3 pagine per la copertura RC auto e da 5 per un prodotto che abbina le garanzie accessorie. Inoltre, la nuova nota riporta solo informazioni essenziali per comprendere il contratto e per confrontare le diverse offerte presenti sul mercato.
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