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Boom di immatricolazioni auto a maggio

Pubblicato il 21/06/2016
Boom di immatricolazioni auto a maggio

Su di giri il settore automobilistico italiano, che nel mese di maggio ha fatto registrare un vero e proprio boom di immatricolazioni, decisamente superiore ai già buoni risultati dei mesi scorsi.

Si parla di 187.631 nuove autovetture, vale a dire il 27,29% in più rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. A comunicarlo il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, segnalando che per incontrare un risultato simile bisogna tornare indietro di 7 anni, al maggio 2009 quando se ne registrarono 189.871.

Risultati entusiasmanti anche sui primi cinque mesi del nuovo anno, per 875.778 immatricolazioni, il 20,51% in più rispetto allo stesso periodo del 2015. Proiettando questo tasso di crescita sull’intero anno si ottiene un volume di immatricolazioni di 1.900.000, che è superiore a tutte le previsioni formulate alla fine dello scorso anno, ma che appare tuttavia poco credibile, poiché la ventata di ottimismo sembra possa attenuarsi nella seconda parte dell’anno.

Il Centro Studi Promotor valuta tuttavia che a fine 2016 la crescita del mercato non scenderà sotto il 15% (1.810.000 le immatricolazioni previste) mentre per il 2017 si potrebbe aprire la possibilità di superare, nell’intero anno, 2.000.000 di immatricolazioni. Questo livello consentirebbe di ritenere alle spalle, con un percorso durato ben 10 anni, la gravissima crisi apertasi nel 2008.

Ma cosa ha determinato questo indiscusso successo? Una parte si deve sicuramente al fatto che il mese di maggio 2015, con cui si fa il confronto, aveva due giornate lavorative in meno, ma a questa circostanza può essere attribuibile non più del 9% dell’incremento che si è registrato. A dare la spinta maggiore è stata sicuramente la necessità di ringiovanimento del parco macchine, ormai troppo vecchio, a causa della carenza di nuovi acquisti negli anni precedenti per via della crisi economica.

"Si conferma così – sostiene Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – che la ripresa delle vendite di auto in Italia ha basi solide, come emerge anche da altri elementi. Significativo sotto questo aspetto è il fatto che la crescita delle immatricolazioni interessa quasi tutti i marchi con pochissime eccezioni. E molto significativo è anche il fatto che gli operatori segnalano che la domanda non privilegia più le versioni spartane dei diversi modelli, come accadeva durante la crisi, ma si sta gradualmente spostando verso le versioni più ricche di dotazioni di serie od opzionali. La domanda sta quindi gradualmente ritornando agli standard normali non solo in termini quantitativi, ma anche in termini qualitativi".

Sorpreso dai risultati anche il presidente di Federauto, Filippo Pavan Bernacchi: "È giusto ammettere che questo mese ci aspettavamo un rallentamento. Un incremento, certo, ma simile ad aprile del +11%. Questo +27,3% di maggio è un risultato in linea con il primo trimestre dell’anno e supera ogni più rosea aspettativa. Probabilmente le promozioni continuano a raccogliere il consenso dei clienti, come pure il super ammortamento per le aziende. Però crediamo ci sia anche dell’altro, ossia una forte pressione delle case su canali come il noleggio e le kilometri zero. Questo perché sul fronte degli ordini di maggio non abbiamo riscontrato l’effervescenza delle targhe".

"Il mercato italiano sta andando a gonfie vele - ha commentato invece Massimo Nordio Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere – spinto, nelle vendite alle famiglie, dalle fortissime azioni commerciali offerte dalle Case con le proprie Reti che però agiscono su poco meno del 60% delle immatricolazioni totali del mercato. Dimostra di funzionare bene il super-ammortamento nelle vendite a società, segno che, in particolare piccole e medie aziende hanno apprezzato il parziale alleggerimento della pressione fiscale. Da qui – ha concluso Nordio - la necessità di fare al più presto chiarezza sul futuro di questo provvedimento, programmarne tempestivamente il rinnovo – come già fatto in Francia – per evitare a fine anno una improduttiva anticipazione della domanda e il successivo crollo nel 2017, inserendo anche la proroga dell’aumento del 40% del limite di deducibilità (ora a circa 25.000 euro) che scadrà anch’esso nella stessa data".

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A cura di: Cristina Fortarezzo D'Amicis

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