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Multe nulle se consegnate da società private

Pubblicato il 16/05/2016
Multe nulle se consegnate da società private

Torniamo a parlare di multe dopo aver affrontato il tema del loro pagamento online a ridosso della scadenza. Infatti abbiamo un caso curioso da analizzare: i verbali per violazione del Codice della strada, consegnati da società diverse da Poste Italiane, rischiano l'annullamento perché inesistenti. Il problema nasce dal fatto che l’argomento notifiche è stato disciplinato negli anni da varie norme, nessuna delle quali è stata raccordata con la parziale liberalizzazione dei servizi postali, regolata dal Decreto legislativo numero 58 del 2011.

La disposizione originaria a cui si fa ancora riferimento è l’articolo 4 del Dlgs 261 del 1999 che riserva al fornitore del servizio universale – Poste Italiane – le notifiche degli atti giudiziari effettuate tramite raccomandata.

La stessa Cassazione conferma, nella sentenza 2035 del 2014, che l’unico soggetto autorizzato alla consegna sia Poste Italiane: “l'incaricato di un servizio di posta privata”, commenta l’organo supremo della magistratura, “non riveste, a differenza dell'agente del fornitore servizio postale universale, la qualità di pubblico ufficiale, onde gli atti dal medesimo redatti non godono di alcuna presunzione di veridicità fino a querela di falso”.

La conseguenza di tale interpretazione è dunque di rendere inesistenti le notifiche a mezzo corrispondenza effettuate da un servizio di postalizzazione alternativo.

Diverse le città coinvolte dal fenomeno dei recapiti irregolari. A Torino si è scelta la via delle notifiche tramite società privata per tutti coloro che sono residenti in città mentre si utilizza Poste italiane per i cittadini che sono domiciliati altrove.

Stessa cosa per la città di Palermo che nel 2011 ha affidato alla società Sispi la gestione dei verbali, con la possibilità per quest’ultima di avvalersi del personale comunale. Il Comune ha spiegato la decisione con le esigenze di maggiore economicità, realizzate grazie a un taglio di 300 mila euro rispetto a quanto pagato all’ente Poste. Tuttavia non c’è stato alcun risparmio, visto che il servizio – inizialmente in preventivo per una spesa di 1,7 milioni – costa attualmente alle casse comunali circa 3,4 milioni di euro.

Inoltre, la stessa Sispi ha subappaltato la gestione delle notifiche a un’altra società privata, il Consorzio Olimpo, motivando la scelta con lo scopo di non distrarre i messi comunali dai loro compiti. Nella stessa provincia siciliana il presidente dei Comitati civici, Leonardo Canto, ha annunciato l'iniziativa di aprire in vari punti della città dei centri di ricevimento, al fine di offrire aiuto ai cittadini che si sono visti consegnare gli avvisi dal Consorzio.

«Verificheremo se esistono i presupposti per i ricorsi”, spiega Leonardo Canto, “un'attività che svolgeremo gratuitamente per tutti i palermitani. Vogliamo metterci al servizio dei cittadini per tutelare i loro diritti, in particolare contro gli atti illegittimi dell'amministrazioni pubblica. Ogni decisione da parte dei pubblici poteri deve essere presa nel rispetto della legge e dei giudici, tenuti a farla applicare”.

In tutte le province coinvolte l’iter consigliato, per chi non ha ancora pagato le multe consegnate da aziende private, è di impugnare i verbali. L’esito dell’azione sarà quasi sicuramente vittorioso perché la notifica viene considerata non produttiva di effetti.

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A cura di: Paola Campanelli

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