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ANIA campus, il tour per formare i giovani motociclisti

Pubblicato il 28/03/2016
ANIA campus, il tour per formare i giovani motociclisti

Al via da Roma lo scorso 11 marzo il Tour sulla sicurezza stradale, un progetto per giovani motociclisti che coinvolgerà oltre 1500 studenti delle scuole superiori in 16 città italiane.

L'iniziativa è stata realizzata dalla Fondazione ANIA, in collaborazione con la Polizia di Stato e la FMI (Federazione Motociclistica Italiana), e promossa dal Dipartimento delle Politiche giovanili. 

“La scelta di un progetto come Ania Campus” spiega Aldo Minucci presidente della Fondazione Ania per la Sicurezza stradale, “nasce da una duplice considerazione: chi viaggia sulle due ruote a motore fa parte degli utenti vulnerabili della strada e, tra i motociclisti, sono particolarmente colpiti i giovani”. Secondo Minucci la formazione nelle scuole è una parte essenziale dell’attività della Fondazione, che ha portato a ottimi risultati in termini di riduzione del numero di feriti sulle strade.

In ognuna delle 16 province in cui farà tappa il tour sarà allestito un Campus, un’area dedicata alla teoria e un circuito per le prove di guida. I mezzi utilizzati per eseguire le esercitazioni saranno equipaggiati con una telecamera che riprenderà tutte le manovre del conducente. Le riprese eseguite serviranno in seguito a scopo didattico, per evidenziare eventuali errori o manovre non corrette del giovane centauro.

L’obiettivo di tale formazione è quello di dare maggiore consapevolezza ai ragazzi sui rischi che si corrono alla guida delle due ruote, insegnando loro anche a gestire il mezzo per ridurre i fattori che provocano maggior pericolo.

Secondo le rilevazioni presentate da ACI e ISTAT nel 2015, gli incidenti stradali su ciclomotori e motocicli verificatisi nel corso del 2014 hanno fatto segnare un’ulteriore contrazione del 4,3% rispetto all’anno precedente. Le rilevazioni mostrano come le due ruote stiano diventando più sicure rispetto al passato, merito soprattutto dei dispositivi elettronici installati e dell’abbigliamento tecnico utilizzato dalla maggior parte dei motociclisti.

In tema di dispositivi di sicurezza si è stabilito come il 47% dei sinistri che vedono coinvolte le moto siano causati da un’errata azione frenante. In soccorso a questa situazione è stato adottato su tutti i mezzi (di serie o optional) il sistema ABS, che permette di evitare situazioni pericolose garantendo una riduzione dello spazio di frenata e maggiore stabilità del mezzo.

Il dispositivo è stato migliorato in seguito dalla Bosch che ha ottimizzato un impianto esclusivo per le moto (e non più derivato dalle auto) con un peso di appena 700 grammi, contro 1,4 chilogrammi della precedente versione e un volume occupato a bordo di meno di mezzo litro, paragonabile a una piccola confezione in tetrapack.

Tra le prerogative dell’ABS Bosch, c’è la migliore modulabilità della frenata in curva e la possibilità di interfacciarsi con sistemi di controllo della trazione ed eCBS (Electronic Combined Brake System).

Un ulteriore dispositivo che migliora la sicurezza attiva delle moto è montato dalla Casa BMW e si chiama DDC (Dynamic Damping Control). Si tratta di un sistema che tara automaticamente le sospensioni in base alle manovre del mezzo – come la frenata, l’accelerazione e la guida in curva – o alle irregolarità del fondo stradale, il tutto attraverso delle valvole controllate elettricamente che regolano la sezione di passaggio dell’olio nell’ammortizzatore.

Per tutti quei motociclisti che, oltre a stare attenti alla sicurezza, vogliano risparmiare sulla tariffa RC moto, è bene ricordare che, su Segugio.it, è possibile confrontare le tariffe dei principali operatori sul mercato. Chiunque utilizzi questo comodo strumento messo a disposizione dal miglior amico del risparmio, ne trarrà indubbi benefici economici. 

A cura di: Paola Campanelli

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